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Immaginate di essere immersi nella quiete del deserto, dove ogni alito di vento sembra sussurrarci antiche verità e ogni granello di sabbia è testimone di secoli di storie non raccontate. In questo sconfinato silenzio, un potente giuramento risuona attraverso i cieli: è il Sole che si alza, portando con sé il chiarore che dissolve le ombre della notte. Questo è l’immagine che la Surah Ash-Shams può regalarci, una delle perle del Corano, in cui la natura stessa: il Sole, la Luna, il Giorno e la Notte, si fanno testimoni di un messaggio eterno.
Ash-Shams non è semplicemente una riflessione poetica sui fenomeni naturali; è un invito a riscoprire la dualità e l’equilibrio che governano il nostro mondo e quindi la nostra Anima. Ogni versetto è un richiamo alla consapevolezza spirituale, un invito a confrontarsi con la luce e l’oscurità dentro di noi, a riconoscere la verità e a scegliere la via della purificazione, del ritorno alle nostre origini immacolate.
Ash-Shams (Il Sole) è la 91ª Sura del Corano. È composta da 15 versetti e prende il nome dal primo verso, in cui si fa giuramento sul Sole. Questa sura parla del potere di Allah e del destino che attende coloro che disobbediscono ai Suoi comandamenti. Essa riflette la dualità della natura umana, tra l’ispirazione al bene e l’inclinazione al male, e sottolinea l’importanza di purificare l’anima per ottenere il successo. La Sura conclude con un esempio del popolo di Thamud, che fu distrutto a causa del loro rifiuto del messaggio divino.
Verso | Testo | Translitterazione | Traduzione | Traduzione Letterale |
---|---|---|---|---|
91:1 | وَٱلشَّمْسِ وَضُحَىٰهَا | wa-sh-shamsi wa-ḍuḥāhā | Per il Sole e il suo splendore | E per il Sole e il suo chiaro mattino |
91:2 | وَٱلْقَمَرِ إِذَا تَلَىٰهَا | wa-l-qamari idhā talāhā | E per la Luna quando lo segue | E per la Luna quando lo segue |
91:3 | وَٱلنَّهَارِ إِذَا جَلَّىٰهَا | wa-n-nahāri idhā jallāhā | E per il Giorno quando lo illumina | E per il Giorno quando lo manifesta |
91:4 | وَٱلَّيْلِ إِذَا يَغْشَىٰهَا | wa-l-layli idhā yaghshāhā | E per la Notte quando lo copre | E per la Notte quando lo oscura |
91:5 | وَٱلسَّمَآءِ وَمَا بَنَىٰهَا | wa-s-samā’i wa-mā banāhā | E per il Cielo e Colui che lo ha edificato | E per il Cielo e ciò che lo ha costruito |
91:6 | وَٱلْأَرْضِ وَمَا طَحَىٰهَا | wa-l-arḍi wa-mā ṭaḥāhā | E per la Terra e Colui che l’ha distesa | E per la Terra e ciò che l’ha espansa |
91:7 | وَنَفْسٍۢ وَمَا سَوَّىٰهَا | wa-nafsin wa-mā sawwāhā | E per l’Anima e Colui che l’ha perfettamente formata | E per l’Anima e ciò che l’ha proporzionata |
91:8 | فَأَلْهَمَهَا فُجُورَهَا وَتَقْوَىٰهَا | fa-alhamahā fujūrahā wa-taqwāhā | E le ha ispirato il male e il suo rimedio | E poi le ha ispirato la sua depravazione e la sua pietà |
91:9 | قَدْ أَفْلَحَ مَن زَكَّىٰهَا | qad aflaḥa man zakkāhā | Veramente ha successo chi la purifica | Ha certamente avuto successo chi l’ha purificata |
91:10 | وَقَدْ خَابَ مَن دَسَّىٰهَا | wa-qad khāba man dassāhā | E veramente fallisce chi la corrompe | E ha fallito chi l’ha sporcata |
91:11 | كَذَّبَتْ ثَمُودُ بِطَغْوَىٰهَآ | kadhdhabat thamūdu bi-ṭaghwāhā | Il popolo di Thamud ha rigettato [la verità] per la loro arroganza | Ha mentito Thamud con la sua ribellione |
91:12 | إِذِ ٱنبَعَثَ أَشْقَىٰهَا | idhi ‘n-ba‘atha ashqāhā | Quando si levò il più malvagio di loro | Quando il peggiore tra di loro si alzò |
91:13 | فَقَالَ لَهُمْ رَسُولُ ٱللَّهِ نَاقَةَ ٱللَّهِ وَسُقْيَٰهَا | fa-qāla lahum rasūlu-llāhi nāqata-llāhi wa-suqyāhā | Ma il messaggero di Allah disse loro: “[Risparmiate] la cammella di Allah e la sua bevanda!” | Ma il Messaggero di Dio disse loro: “La cammella di Dio e la sua bevanda” |
91:14 | فَكَذَّبُوهُ فَعَقَرُوهَا ۖ فَدَمْدَمَ عَلَيْهِمْ رَبُّهُم بِذَنبِهِمْ فَسَوَّىٰهَا | fa-kadhdhabūhu fa-‘aqarūhā fa-damdama ‘alayhim rabbuhum bi-dhanbihim fa-sawwāhā | Ma lo negarono e la uccisero, e quindi il loro Signore li distrusse per il loro peccato, e [la distruzione] li colpì tutti ugualmente | Ma lo accusarono di menzogna e la mutilarono; così il loro Signore li distrusse per il loro peccato e li rese uguali [nel castigo] |
91:15 | وَلَا يَخَافُ عُقْبَٰهَا | wa-lā yakhāfu ‘uqbāhā | Ed Egli non teme le conseguenze | E non teme il risultato |
Versetti 1-2: “Per il Sole e il suo splendore, E per la Luna quando lo segue.”
Questi versetti si aprono con un giuramento sul Sole e sulla Luna, simbolizzando la dualità di luce e oscurità, giorno e notte, attività e riposo. Il Sole, con la sua energia vitale, è una metafora della guida divina e della verità, che illumina il cammino della rettitudine. La Luna, che riflette la luce del Sole, rappresenta la continuazione della guida anche nell’oscurità, ricordandoci che la saggezza divina è sempre presente, anche quando è oscurata dalle ombre dell’ignoranza o delle avversità.
Nota: L’interazione tra il Sole e la Luna può essere vista anche come un riflesso del rapporto tra DIO e il Suo popolo, così come tra il Profeta Muhammad (Pace e Benedizioni su di lui) e i suoi seguaci. Così come la Luna riflette la luce del Sole, i credenti sono chiamati a riflettere la luce della Legge nelle loro vite, guidando gli altri nei tempi di oscurità spirituale.
Versetti 3-4: “E per il Giorno quando lo illumina, E per la Notte quando lo copre.”
Il Giorno e la Notte sono invocati per evidenziare la natura ciclica dell’esistenza, in cui si alternano periodi di chiarezza e oscurità. Il Giorno rivela la verità e ci permette di vedere il mondo com’è, mentre la Notte copre e nasconde, simbolizzando i momenti in cui la verità può essere più difficile da discernere. Tuttavia, anche nell’oscurità, la realtà sottostante rimane, insegnandoci che la fede deve persistere sia nelle fasi evidenti sia in quelle nascoste della saggezza divina.
Nota: Questi versetti sottolineano l’importanza della vigilanza spirituale. Nei tempi di chiarezza (Giorno), dobbiamo rafforzare la nostra fede e comprensione, affinché nei tempi di oscurità (Notte) la nostra luce interiore possa guidarci. Il ciclo costante incoraggia la pazienza e la fiducia nel tempo divino.
Versetti 5-6: “E per il Cielo e Colui che lo ha edificato, E per la Terra e Colui che l’ha distesa.”
Il Cielo e la Terra sono invocati come simboli della creazione divina, rappresentando la vastità del potere di DIO e il disegno intricato dell’universo. Il Cielo, con la sua espansione infinita, indica la trascendenza del Creatore, mentre la Terra, con la sua capacità di nutrire, riflette la realtà di DIO. Insieme, ci ricordano l’armonia tra i regni fisico e metafisico, esortandoci a contemplare i segni di DIO nel mondo naturale.
Nota: L’armonia tra il Cielo e la Terra può essere vista come un invito all’equilibrio nelle nostre vite. Così come il Cielo e la Terra interagiscono per sostenere la vita, dobbiamo allineare le nostre aspirazioni spirituali con le nostre responsabilità terrene, creando una vita che onori sia il Creatore che la Sua creazione.
Versetti 7-8: “E per l’Anima e Colui che l’ha perfettamente formata, E le ha ispirato il male e il suo rimedio.”
Questi versetti esplorano la natura dell’anima umana, che DIO ha proporzionato e bilanciato, dotandola della capacità di riconoscere sia il suo potenziale per la rettitudine sia la sua inclinazione al male. L’anima è un campo di battaglia in cui la guida divina e le tentazioni mondane si contendono la supremazia. La capacità di discernere tra bene e male è un dono divino, ma richiede coltivazione consapevole e disciplina spirituale per allinearsi con la rettitudine.
Nota: La dualità all’interno dell’anima umana riflette le dualità più ampie menzionate in precedenza nella Surah (luce e oscurità, giorno e notte). Così come l’universo è un equilibrio di opposti, anche l’anima umana lo è. Questo ci insegna che la lotta tra bene e male non è esterna, ma interna, e che il vero successo risiede nel padroneggiare questo conflitto interiore.
Versetti 9-10: “Ha certamente successo chi la purifica, E ha certamente fallito chi la corrompe.”
Il successo e il fallimento sono definiti in questi versetti non dai successi mondani ma dallo stato dell’anima. La purificazione dell’anima, attraverso azioni giusta, condotta etica e costante auto-riflessione, conduce al vero successo. Al contrario, permettere che l’anima sia corrotta dall’ego, dal desiderio e dalla negligenza porta all’inevitabile fallimento. Questo versetto serve come un profondo promemoria che la nostra responsabilità primaria è nutrire la nostra essenza spirituale.
Nota: Nel mondo materialista di oggi, questi versetti ci sfidano a ridefinire il concetto di successo. Mentre la società spesso equipara il successo alla ricchezza, al potere o alla fama, il Corano ci chiama a uno standard più elevato—l’integrità spirituale. Questo messaggio è particolarmente rilevante nei tempi contemporanei, in cui la ricerca del guadagno materiale porta spesso a compromessi morali.
Versetti 11-12: “Thamud ha rigettato [la verità] per la loro arroganza, Quando si levò il più malvagio di loro.”
La storia dei Thamud (una delle popolazioni al tempo del Profeta che rifiutarono di ascoltare il suo messaggio e quindi fu punita per la loro disobbedienza e incredulità) serve come un esempio storico delle conseguenze della corruzione spirituale. Nonostante avessero ricevuto segni e guida chiari, scelsero di rigettare la verità, spinti dall’arroganza e dalla ribellione. L’ascesa del più malvagio tra loro simboleggia come la decadenza morale collettiva spesso inizia con l’empowerment dei corrotti. Questo è un avvertimento contro la compiacenza e i pericoli di permettere a individui immorali di guidare una società.
Nota: L’ascesa del malvagio tra i Thamud è una lezione senza tempo sulla leadership e sui valori sociali. Ci esorta a essere vigili nella scelta dei nostri leader e a resistere alla normalizzazione del male, che può portare alla rovina di intere comunità.
Versetti 13-14: “Ma il messaggero di Allah disse loro: ‘[Risparmiate] la cammella di Allah e la sua bevanda!’ Ma lo negarono e la uccisero, e quindi il loro Signore li distrusse per il loro peccato, e [la distruzione] li colpì tutti ugualmente.”
La cammella di Allah era un segno miracoloso e una prova per il popolo dei Thamud. Il loro violento rifiuto di questo segno (e mutilando la cammella in segno di disprezzo delle direttive apprese) non fu solo un atto di distruzione fisica ma un atto simbolico di negazione della misericordia di DIO e di sfida alla Sua volontà. La loro distruzione fu rapida e indiscriminata, riflettendo la severità della retribuzione divina quando le persone persistono nella loro ribellione contro DIO.
Nota: La cammella può essere vista come una metafora delle benedizioni e dei segni di DIO che spesso diamo per scontati o, peggio, respingiamo volontariamente. Questo versetto ci sfida a riconoscere e onorare i segni divini nelle nostre vite e a comprendere che il loro rifiuto porta non solo alla rovina personale ma alla distruzione collettiva.
Versetto 15: “Ed Egli non teme le conseguenze.”
Il versetto finale sottolinea l’autorità assoluta e la giustizia di DIO. Le Sue azioni sono al di sopra di ogni critica, e non teme le conseguenze dei Suoi giudizi. Questo serve come un forte promemoria della sovranità ultima di DIO e della futilità di opporsi alla Sua volontà. Inoltre, rassicura i credenti che la giustizia divina è inevitabile, anche se tardiva, e che ogni torto sarà corretto alla fine.
Nota: In un mondo in cui la giustizia sembra spesso sfuggente, questo versetto rassicura i fedeli che la giustizia di DIO non è vincolata dalle limitazioni umane. Ci invita a fidarci della saggezza divina, anche quando le ragioni dei Suoi giudizi sono al di là della nostra comprensione.
La Surah Ash-Shams offre una riflessione profonda sulle dualità dell’esistenza—luce e oscurità, bene e male, successo e fallimento—e ci invita a una comprensione più profonda del nostro cammino spirituale. Ci ricorda che il vero successo risiede nella purificazione dell’anima, un processo che richiede vigilanza costante, umiltà e un sincero impegno verso la rettitudine. I riferimenti storici della Surah servono come avvertimenti senza tempo contro l’arroganza e la ribellione, esortandoci a prendere lezioni dal passato per evitare lo stesso destino.
In tempi contemporanei, dove il materialismo spesso oscura la spiritualità, i messaggi di Ash-Shams sono più rilevanti che mai. Ci sfidano a guardare oltre la superficie del successo mondano e a misurare le nostre vite dallo stato delle nostre anime. Ci chiamano a riconoscere i segni di Dio nel mondo che ci circonda e dentro di noi, e a sforzarci per una vita che rifletta la Sua luce, anche nei tempi più bui.
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