Genere maschile
Scrittura in ebraico עֹבַדְיָה (ebraico antico)
Significa “servire YHWH” in ebraico, derivato da עָבַד (‘avad) che significa “servire” e יָה (Yah) che si riferisce al DIO di Isaele. Nell’Antico Testamento è il nome di uno dei dodici profeti minori, autore del Libro di Abdia, che predice la caduta della nazione di Edom. Questo Testo (in ebraico: עובדיה, obadiàh; in greco antico: Αβδιού, abdiú; in latino: Abdias) è un testo contenuto nel canono ebraico e cristiano. È scritto in ebraico e, secondo l’ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la redazione del libro è avvenuta in Giudea poco dopo il 587 a.C. È composto solamente da 21 versetti, e questo lo rende il più breve Testo dell’Antico Testamento. Contiene oracoli del profeta Abdia contro Edom e circa la rivincita finale degli Israeliti.
Il nome Abdia è tra i più popolari nella Bibbia. Oltre al profeta che visse probabilmente nel IX secolo a.C. e che scrisse il Libro di Abdia, sono menzionati fino a dodici Abdia:
Il capo della casa del re Achab (1 Re 18:3);
Un discendente di Salomone (1 Cronache 3:21) ;
Un discendente di Issacar (1 Cronache 7:3) ;
Discendente di Saul (1 Cronache 8:38) ;
Uno dei “potenti” di Davide (1 Cronache 12:9);
Padre del capo di Zabulon ai tempi del re Davide (1 Cronache 27:19) ;
Insegnante al tempo del re Giosafat (2 Cronache 17:7);
Un addetto alle riparazioni del tempio al tempo del re Giosia (2 Cronache 34:12);
Un capo nella seconda ondata di ritorno a Gerusalemme (Esdra 8:9), che può essere o meno lo stesso Abdia che firmò il patto di Esdra (Neemia 10:5) o anche l’Abdia menzionato tra i Leviti di ritorno (1 Cronache 9:16), o il Levita Abdia che era un guardiano (Neemia 12:25).