Betsabea
Genere femminile
בַּת-שֶׁבַע (ebraico)
Dal sostantivo בת (bath) figlia e dalla parola שבע (sheba’) o “figlia del sette” o “figlia di un giuramento” in ebraico.
Nell’Antico Testamento questo è il nome della donna sposata con Uria l’ittita, ma poi dopo molte vicissitudini intricate diventa moglie del re Davide e madre di Salomone.
Betsabea, figlia di Ammiel o Eliam, è la moglie di Uria l’ittita, il soldato di alto rango nell’esercito del re Davide (2Samuele 11, 3) e uno dei suoi uomini migliori. Mentre Uria è fuori a combattere la guerra del suo re, Davide vede Betsabea e se ne infatua. Accecato dalla passione, decide di vedere cosa il destino riserva al suo servo, mettendo Uria al centro del fronte di battaglia, per poi ritirare l’esercito (Uria stesso porta questo ordine al generale Joab in 2Samuele 11, 14). Uria muore successivamente per le frecce nella battaglia di Rabbah, e il re può sposare la vedova.
Questo atto si rivelò un grande peccato per l’anziano Re Davide, e la Bibbia afferma: “Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del SIGNORE”. DIO allora invia il profeta Nathan al re per ammonirlo, e Davide inconsapevolmente emette una sentenza di morte su se stesso, ma Natan gli dice che non sarà lui a morire, ma suo figlio. Dopo sette giorni il figlio di Davide e Betsabea muore. La donna in seguito concepirà di nuovo e questa volta il bambino sarà amato da DIO (12, 24). Davide e Betsabea chiamano il loro figlio Salomone, ma il profeta Nathan lo chiama Jedidiah (Ebraico: יְדִידְיָה) che significa “amico di DIO”. Questa rimane una delle storie con più significato dell’intero Libro, semplicemente magnifica e senza tempo.