Dathan
Genere maschile
דָּתָן (ebraico)
Significa “fontana” in ebraico ma anche se considerato dalla radice straniera דת (dat), potrebbe significare “decreto” o “pozzo”. Era un israelita menzionato nell’Antico Testamento come partecipante all’Esodo. Era figlio di Eliab, figlio di Pallu, figlio di Ruben. Insieme a suo fratello Abiram, il levita Korah e altri, si ribellò contro Mosè e Aaron. Il Libro dei Numeri riferisce che “la terra aprì la sua bocca e li inghiottì con le loro case”. (Libro dei Numeri 16, 31)
C’è solo un Dathan nella Bibbia. Lui e suo fratello Abiram, figli di Eliab di Ruben, e 250 anziani d’Israele si unirono a Korah, figlio di Izhar di Levi, in una ribellione contro Mosè e Aaron (Numeri 16, 1). Quando Mosè volle parlare con loro, Korah ascoltò le sue spiegazioni ma Dathan e Abiram non si presentarono nemmeno (16, 12). Il loro destino era terribile. I due fratelli e le loro famiglie, che evidentemente avevano contaminato con le loro idee insolenti, scesero in diretta nello Sheol insieme a Korah (16, 27, vedi anche 26, 11). Gli altri 250 furono inceneriti (16, 35) e le loro pentole di fuoco furono trasformate in placche per l’altare come un continuo ricordo per tutti che solo i discendenti di Aronne potevano avvicinarsi al tabernacolo e bruciare incenso a YHWH (16, 40). Il peccato di Dathan e Abiram fu ovviamente così grave che la loro storia fu raccontata di nuovo in Numeri 26, 9 ancora in Deuteronomio 11, 6 e ancora una volta nel Salmo 106, 17.