Genere Maschile
Scritto אִיּוֹב (ebraico antico)
Dal nome ebraico אִיּוֹב (‘Iyyov), che significa “titornato”, o “perseguitato”, “odiato” . Comunque l’origine del nome Giobbe non è certa (sconosciuto secondo il “Dizionario Teologico BDB”). Alcuni (NOBSE Study Bible Name List legge Returning) lo fanno derivare da un sostantivo arabo che significa “colui che si rivolge (a DIO)”. Altri (HAW Theological Wordbook of the Old Testament) vedono somiglianze con il verbo איב (ayap), che significa essere un nemico.
Il nome Giobbe nella Bibbia
Giobbe era un uomo molto credente di Uz, e probabilmente proprio la sua rettitudine attirò l’attenzione di Satana che lo prese di mira per testare se la sua grande fede vacillasse sotto le disgrazie. Gli morirono tutti i figli e le figlie, perse ogni avere e fu anche colpito da una gravissima malattia, ma non maledisse mai DIO. Dopo il suo calvario Giobbe ebbe altri sette figli (che rimangono senza nome), e le sue tre figlie furono addirittura così menzionate: “In tutto il paese non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe” (Giobbe 42:15). I loro nomi erano Jemimah, Keziah e Keren-happuch (42:14).
Giobbe è menzionato solo una volta nel Nuovo Testamento. L’epistola Giacomo si riferisce a Giobbe (scritto Ιωβ, Iob) come un esempio di resistenza (Giacomo 5:11).
Giobbe per i cristiani
Il cristianesimo accetta il libro di Giobbe nel canone dell’Antico Testamento, ed il suo nome è menzionato anche nel Nuovo Testamento, nella Lettera di Giacomo (Giacomo 5:11) che parafrasa Giobbe come esempio di pazienza nella sofferenza.
La dichiarazione di Giobbe, “Io so che il mio redentore vive” (Giobbe 19:25) è la base di diversi inni cristiani.
Gobbe per l’islam e resoconto coranico
Nel Corano, Giobbe (arabo: أيّوب, romanizzato: Ayyūb) è considerato un profeta. La cornice narrativa della storia di Giobbe nell’Islam è simile alla storia della Bibbia ma, nell’Islam, l’enfasi è posta su Giobbe che rimane saldo nella sua fede in DIO senza far vedere traccia della sua amarezza o sfida, o menzione le lunghe discussioni con gli amici.
Il Corano menziona la narrazione di Giobbe in modo conciso. Similmente alla narrazione della Bibbia, la tradizione islamica menziona che Satana sentì gli angeli di DIO parlare di Giobbe come dell’uomo più fedele della sua generazione. Giobbe, essendo un profeta scelto da DIO, sarebbe rimasto impegnato nella preghiera quotidiana e avrebbe spesso invocato DIO, ringraziandolo per averlo benedetto con abbondanti ricchezze e una grande famiglia. Ma Satana progettava di allontanare da DIO il timorato Giobbe, voleva che cadesse nell’incredulità e nella corruzione. Pertanto, DIO permise a Satana di affliggere Giobbe con angoscia e intensa malattia e sofferenza, poiché sapeva che Giobbe non si sarebbe mai allontanato dal suo Signore.
Il Corano descrive Giobbe come un giusto servitore di ALLAH (DIO), che fu afflitto dalla sofferenza per un lungo periodo di tempo. Tuttavia, afferma chiaramente che Giobbe non perse mai la fede e invocò sempre DIO in preghiera, chiedendogli di rimuovere la sua afflizione:
“E Giobbe, quando gridò al suo Signore, (dicendo): Ecco, l’avversità mi affligge e Tu sei il più misericordioso di tutti coloro che mostrano misericordia.”
(Corano, sura 21 “I Profeti”, ayah 83)
Il racconto prosegue affermando che dopo molti anni di sofferenza, DIO ordinò a Giobbe di “Colpisci con il tuo piede!” Subito Giobbe colpì la terra con il suo piede e Dio fece sgorgare dalla terra una fresca sorgente d’acqua, dalla quale Giobbe poté rifornirsi. Il Corano dice che fu allora che DIO rimosse il suo dolore e la sua sofferenza e gli restituì la famiglia, benedicendolo con molte generazioni di discendenti e concedendogli una grande ricchezza. Oltre alle brevi descrizioni del racconto di Giobbe, il Corano menziona Giobbe due volte nelle liste di coloro a cui Dio ha dato una guida, una saggezza e un’ispirazione speciali (IV: 163) e come uno degli uomini che hanno ricevuto l’autorità, il Libro e il dono della profezia (VI: 84).