Ismaele
Genere maschile
יִשְׁמָעֵאל (ebraico antico)
Dal nome ebraico יִשְׁמָעֵאל (Yishma’el) che significa “DIO ascolta”, dalle radici שָׁמַע (shama’) che significa “sentire” e אֵל (‘el) che significa “DIO”. Nell’Antico Testamento questo è il nome di un figlio di Abramo. È l’antenato tradizionale del popolo arabo. Sempre nell’Antico Testamento, è portato da un uomo che assassina Gedaliah, il governatore di Giuda.
Ci sono sei uomini di nome Ismaele nella Bibbia:
- Il più famoso è il figlio di Abramo con Agar. A causa della rivalità tra Hagar e la moglie di Abramo, Sarah, Hagar e Ismaele furono mandati via e finirono nel deserto del Sinai dove Ismaele divenne un arciere. Sposò anche una moglie egiziana che sua madre aveva scelto per lui (Genesi 21, 20-21) e così Ismaele divenne il padre di una nazione che esisteva di dodici tribù, proprio come Israele (Genesi 25, 16). Gli Ismaeliti sono conosciuti collettivamente come ישמעאלי (Genesi 37, 25)
- Un discendente di Gionata (1Cronache 8, 38)
- Il padre di Zebadiah (2Cronache 19, 11)
- Un ufficiale sotto Joash (2Cronache 23, 3)
- L’assassino di Gedaliah, il governatore babilonese sul resto di Giuda (2Re 25, 25)
- Un sacerdote che divorziò dalla sua moglie straniera (Esdra 10, 22)
Si noti che l’etnonimo proprio ישמעאלי (Ismaelita) ricorre solo una volta (1Cronache 2, 17), ed è accompagnato da una versione più breve ישמעלי, che ricorre solo una volta (1Cronache 27, 30). Il plurale collettivo (ישמעאלים) ricorre sei volte (Genesi 37, 25 ; 37, 27 ; 37, 28 ; 39, 1 ; Giudici 8, 24 & Salmo 83, 6).
Il figlio di Abramo
Ismaele figura nel Tanakh e nel Corano, fu il primo figlio di Abramo secondo la Bibbia (la storia viene riportata nel Corano). Ismaele nacque da Abramo e dall’egiziana Hagar (Hājar) (Genesi 16, 3). Secondo il racconto della Genesi, morì all’età di 137 anni (Genesi 25, 17).
Il libro della Genesi e le tradizioni cristiana e islamica considerano Ismaele come l’antenato degli Ismaeliti (Hagarenes: arabi o musulmani) e patriarca di Qaydār. Secondo la tradizione musulmana, il patriarca Ismaele e sua madre Hagar sono sepolti accanto alla Kaaba alla Mecca, sotto la zona delimitata dal muro semicircolare Hijr Ismail.
Nell’Islam
Ismaele è menzionato più di dieci volte nel Corano, spesso accanto ad altri patriarchi e profeti dei tempi antichi. Viene menzionato insieme ad Eliseo e Dhul-Kifl come uno degli uomini “pazienti e giusti, che DIO ha fatto entrare nella Sua misericordia” (Corano 38, 48). Viene anche detto riguardo Lot, Eliseo, Giona ed Ismaele, che DIO ha dato a ciascuno di loro una “preferenza sopra i Mondi”.(Corano 6, 86) Questi riferimenti a Ismaele sono, in ogni caso, parte di un contesto più ampio in cui vengono menzionati altri profeti. In altri capitoli del Corano, tuttavia, che risalgono al periodo di Medina, Ismaele è menzionato in relazione con suo padre Abramo, e affiancandolo nel loro tentativo di allestire la Kaaba alla Mecca come luogo di pellegrinaggio monoteista (Corano 2, 127–129) e Abramo ringrazia DIO per avergli concesso Ismaele e Isacco nella sua vecchiaia (Corano 14, 35–41). Ismaele è ulteriormente menzionato accanto ai patriarchi che avevano ricevuto delle rivelazioni ( Corano 2, 136) e i figli di Giacobbe hanno promesso di seguire la fede dei loro padri, “Abramo, Ismaele e Isacco”, quando testimoniano la loro fede. (Corano 2, 133) Nella narrazione coranica del quasi sacrificio del figlio di Abramo, (Corano 37, 100–107) il figlio non è nominato e, sebbene l’interpretazione generale affermi che si trattasse di Ismaele, Tabari (“Isaac”, Encyclopedia of Islam, volume 4) sosteneva che si trattasse di Isacco, coerentemente con le Scritture Ebraiche. La maggior parte dei commentatori moderni, tuttavia, considera l’identificazione del figlio come meno importante in una narrazione data per la sua lezione morale. (Glasse, C., “Ishmael”, Concise Encyclopedia of Islam)