A dieci Secoli di distanza il Papa e i Cavalieri tornano in “battaglia”

Cavalieri nella tempesta. Ordine di Malta, il Papa annulla gli ultimi atti di governo

La comunicazione in una lettera del Segretario di Stato dopo le dimissioni del Gran Maestro Festing dei Cavalieri di Malta. Annunciato anche l’arrivo di un Delegato Pontificio.

«Il Santo Padre, sulla base dell’evidenza emersa dalle informazioni da lui assunte, ha determinato che tutti gli atti compiuti dal Gran Maestro dopo il 6 dicembre 2016 sono nulli e invalidi. Così anche quelli del Sovrano Consiglio, come l’elezione del Gran Cancelliere ad interim». Lo scrive il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin in una lettera ai membri del Sovrano Militare Ordine di Malta, datata 25 gennaio 2017, pubblicata dal sito «Faro di Roma». «Distinti Membri del Sovrano Consiglio – si legge nel documento a firma di Parolin – mi premuro di informarvi che Matthew Festing, Gran Maestro dell’Ordine, in data 24 gennaio 2017 ha rassegnato le sue dimissioni nelle mani del Santo Padre Francesco, il quale le ha accettate. Come la Carta Costituzionale dell’Ordine prevede all’art. 17, il Gran Commendatore assumerà la responsabilità del governo ad interim. A norma dell’art. 143 del Codice Melitense, egli provvederà a informare i Capi degli Stati con i quali l’Ordine mantiene relazioni diplomatiche e le diverse organizzazioni melitensi. Per aiutare l’Ordine nel processo di rinnovamento che si vede necessario, il Santo Padre nominerà un suo Delegato personale con i poteri che definirà nello stesso atto di nomina. Il Gran Commendatore, nella funzione di Luogotenente Interinale, eserciterà i poteri di cui all’art. 144 dello Statuto Melitense finché non sarà nominato il Delegato Pontificio».

Il cardinale Parolin precisa, inoltre, che «il Santo Padre riconoscendo i grandi meriti dell’Ordine nel realizzare tante opere per la difesa della fede e al servizio dei poveri e degli ammalati, esprime tutta la sua sollecitudine pastorale verso di esso e auspica la collaborazione di tutti in questo momento delicato e importante per il futuro». «Il Santo Padre – conclude il documento – benedice tutti i membri, volontari e benefattori dell’Ordine e li sostiene con la sua preghiera».

L’inizio della vicenda

La lettera del Segretario di Stato vaticano è il primo atto di governo compiuto dalla Santa Sede dopo che il Papa, martedì scorso, 24 gennaio, ricevendo in udienza il Gran Maestro fra’ Matthew Festing, ne ha chiesto e ottenuto le dimissioni. Epilogo a sorpresa di una vicenda iniziata, o meglio precipitata, lo scorso dicembre con la destituzione dell’ex Gran Cancelliere Albrecht Freiherr von Boeselager, accusato di aver permesso la distribuzione di contraccettivi nell’ambito di programmi umanitari finanziati dall’Ordine in Asia e in Africa, e fortemente contestata dallo stesso. La Segreteria di Stato è intervenuta istituendo, per volere di Francesco, una commissione di indagine composta da cinque membri. Il Gran Maestro Festing ha opposto resistenza all’iniziativa vaticana in nome della sovranità dell’Ordine – un vero e proprio Stato sovrano senza territorio – fino al suo inaspettato passo indietro.

La battaglia intestina dell’Ordine di Malta, combattuta a colpi di sfiducia tra conservatori e progressisti, sviluppatasi sui preservativi distribuiti di nascosto in Myanmar fino alle clamorose dimissioni del Gran Maestro Festing su pressing papale, si è conclusa con il ritorno immediato del barone defenestrato Boeselager, il cavaliere tedesco silurato da Festing lo scorso 6 dicembre. Ieri il Papa, alla vigilia della riunione del Sovrano Consiglio (chiamato a ratificare o a rigettare l’uscita di scena di Festing), aveva inviato una personale supplica ai membri, ricordando loro il valore dell’unità e la tradizionale obbedienza al papato da parte del più antico Ordine cavalleresco. La moral suasion di papa Bergoglio ha avuto l’effetto sperato, e con il voto di oggi pomeriggio le dimissioni del Gran Maestro sono state confermate. Il rischio che non venissero accolte è stato allontanato. Il Gran Maestro è una figura eletta a vita.

La riunione è avvenuta nel Palazzo di Malta di Via Condotti è durata un paio di ore. “Il Sovrano Consiglio ha ringraziato sentitamente Fra’ Matthew Festing per il grande servizio reso al Sovrano Ordine di Malta nel corso di questi ultimi nove anni. Successivamente, il Sovrano Consiglio presieduto dal Luogotenente Interinale ha revocato i decreti con le procedure disciplinari e la sospensione dall’Ordine di Albrecht Boeselager, che riassume la carica di Gran Cancelliere con effetto immediato”. A questo punto la macchina organizzativa per eleggere un nuovo Gran Maestro si è messa in modo anche se il cammino per arrivarci sarà lungo. Chissà se anche stavolta, esattamente come nove anni, si scontreranno in ‘conclave’ i cavalieri tedeschi e quelli inglesi. Per statuto possono votare solo i cavalieri professi (coloro fanno voto di castità, povertà e obbedienza alla Chiesa).

Il Sovrano Consiglio ha voluto ringraziare anche il ruolo svolto nei giorni scorsi dal cardinale Parolin, Segretario di Stato, ed esecutore della linea di rigore di Papa Francesco e amico di Boeselager. Tre giorni fa aveva inviato una lettera ai cavalieri per azzerare tutti gli atti amministrativi successivi al 6 dicembre, vale a dire al siluramento del Gran Cancelliere Boeselager. “Il Santo Padre, sulla base dell’evidenza emersa dalle informazioni da lui assunte, ha determinato che tutti gli atti compiuti dal Gran Maestro dopo 
il 6 dicembre 2016 sono nulli e invalidi. Cosi’ anche quelli 
del Sovrano Consiglio, come l’elezione del Gran Cancelliere ad 
interim”. Come dire che ogni operazione, anche amministrativa o finanziaria, era da considerarsi invalida. E’ ormai è evidente che la storia della distribuzione dei preservativi (costata la testa al Gran Cancelliere) è stata solo un pretesto per nascondere una lotta di potere, con due diverse visioni che si sono scontrate e che sono state alimentate dietro le quinte dal cardinale Burke, il patrono dell’Ordine, un conservatore rigidissimo e dall’inizio del pontificato avverso a ogni novità portata avanti da Papa Bergoglio.

Il Papa prima di arrivare a chiedere le dimissioni al Gran Maestro fra’ Festing – una figura eletta a vita e obbligata ai voti di castità, obbedienza e povertà – aveva ricevuto il rapporto redatto di una commissione investigativa istituita a dicembre per indagare tra le pieghe della gestione dell’ordine cavalleresco e per capire chi fosse l’avvelenatore dei pozzi. L’incarico ricevuto da un ex nunzio, un giurista, un banchiere e due cavalieri era di fare luce sulle radici della crisi interna.

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