1-3: Questi versetti “aprono” alludendo all’Unità e alla alla “regalità” della Divinità.
Il Suo splendore e la Sua Misericordia sono eterni, l’amore è l’Essenza di DIO, e ricordare la descrizione del Signore dei Mondi (dell’Universo) riesce a far dissipare il dolore dei credenti.
Questo Mondo può salvarsi solo attraverso il Suo Nome, e l’Aldilà eterno solo attraverso il Suo perdono.
Se non fosse per il messaggio e il nome di DIO in questa terra la casa di ogni servo sarebbe desolata, e se non fosse per la Sua Misericordia e generosità nell’Aldilà, il lavoro dei Suoi servo sarebbe insopportabile ed inutile.
Se non fosse per la visione che illumina il cuore di Lui in paradiso, niente renderebbe felice un povero corpo umano.
BISMILLAH: Iniziare una buona azione con nel nome di DIO (ALLAH in Arabo) corrisponde a rispettare e ricordare il Creatore augurandosi il buon esito dell’opera. Significa anche che il supplicante intraprende il lavoro in Nome e per conto di DIO per servire il bene nell’opera e per raggiungere il proprio scopo. In altre parole egli dedica la sua vita ad ALLAH e impiega la sua attività orientata all’interesse personale e globale, al servizio del bene. Ammette anche la sua impotenza e si affida alla convinzione che ogni cosa può portare frutto esclusivamente se il Signore lo vorrà (inshaALLAH) e di nessun altro. Invocando DIO nel Nome della Sua benevolenza e misericordia, il credente prega il Suo aiuto per ottenere il successo nella sua impresa.
È una certezza dei credenti che nulla esiste o ha effetto al di fuori del corso della Volontà di DIO, che governa ogni attività, ma non determina i desideri e i metodi di nessun essere creato, lasciando così ad ognuno il libero arbitrio. La tradizione riporta che il Santo Profeta Mohammed ha fatto sapere che qualsiasi cosa fatta senza invocare la grazia divina recitando il bismillah non è approvata da DIO.
Chiunque può iniziare ogni opera senza invocare DIO con la bismillah, e sarà anche eseguito se la volontà divina lo permette, tuttavia, ogni modo per ricordare la propria appartenenza al Creatore allontana dagli errori.
Nell’iniziare un’opera nel Nome di DIO, il recitante dimostra aspetti di fondamentale importanza:
- Riconoscimento dell’Essere Supremo come suo Signore e Padre
- Confessione della propria impotenza da semplice uomo senza Conoscenza di DIO
- Credere in DIO come onnipresente e onnipotente
- Fiducia nell’Essere Supremo, cercando il suo piacere e la sua misericordia
AL HAMDU: Alhamdu significa che “ogni” lodi, i ringraziamenti, la gratitudine, devono essere dirette esclusivamente a DIO, non a nessun altro, dall’inizio dell’Universo fino alla sua fine, ma non per costrizione, ma perché il Creatore solo merita di essere lodato. Non semplicemente per Sua soddisfazione ma principalmente, per tutte le benedizioni e i doni messi a disposizione dell’uomo nella sua esistenza. Riconoscere i favori e non voltare le spalle alla Grazia.
DIO è amore nella sua pienezza e perfezione, non ha bisogno di essere lodato, ma in una preghiera, Egli viene lodato per far sì che l’orante ami e custodisca gli attributi che vengono lodati, perché siamo chiamati ad imitare DIO.
L’onnisciente Signore è pienamente consapevole dei bisogni e dei desideri di tutte le Sue creature più di quanto esse stesse sappiano. Egli elargisce i Suoi favori e i Suoi doni senza ricevere petizioni da loro, eppure per educare, formare e disciplinare l’umanità, la preghiera, in cui Egli viene lodato, è necessaria, in modo che l’uomo rimanga legato al creatore misericordioso, mentre gode dei doni divini, consapevole della sovranità assoluta del Signore dei doni e della grazia.
“Signore del Giorno del Giudizio”: Questo allude alla permanenza della regalità dell’Unità Divina e alla sussistenza dell’onnicomprensività di DIO. Il giorno del Giudizio, l’Ultimo Giorno, nel quale ogni re e regno finiranno e scompariranno, lasciando spazio solo alla regalità del Creatore, per sempre. Nei mondi esistenti niente e nessuno è al di fuori della Sua regalità e del suo Governo, Egli è il Signore dei mondi e domani il padrone del Giorno del Giudizio.
E’ stato detto che il castigo è vicino e la resa dei conti e la ricompensa.
“Noi adoriamo solo Te, e solo Te chiediamo aiuto”: Questo allude a due dei grandi pilastri della religione, attorno ai quali ruota il viaggio di coloro che hanno fede.
Il primo è adornare l’Anima attraverso l’adorazione e l’autopurificazione (il miglioramento personale).
Si tratta di mantenere se stessi adornati con un’adorazione che non ha servizio agli occhi e un’obbedienza che non ha ipocrisia.
L’altro è purificare l’Anima dall’associare altri a DIO e dal prestare attenzione al potere e alla forza.
“Guidaci sulla retta via”: Questa è la sorgente della preghiera e il midollo spinale dell’obbedienza. È la supplica, la richiesta e l’implorazione dei fedeli, la ricerca della rettitudine e della fermezza nella fede. Significa: “Guidaci su questa via, facci viaggiare su di essa e rendici saldi in essa”.Si tratta di purificare la propria anima, di tenerla pulita dal male, dalla menzogna, dall’associazionismo e dalla corruzione, e di non dipendere dal proprio potere e dalla propria forza.