Introduzione
Apocalisse di Mosè (greco: Αποκάλυψις Μωυσέως, Apokalypsis Mōuseōs; ebraico: ספר אדם וחוה) conosciuto anche con il nome di “Vita di Adamo ed Eva”, è un gruppo di scritti apocrifi ebraici. Racconta la vita di Adamo ed Eva da dopo la loro espulsione dal Giardino dell’Eden e fino alla loro morte. Fornisce maggiori dettagli sulla caduta dell’uomo, compresa la versione di Eva della storia. Satana spiega che si ribellò quando DIO gli ordinò di inchinarsi ad Adamo. Dopo la morte di Adamo, a lui e a tutti i suoi discendenti viene promessa la resurrezione.
Le versioni antiche di questo Testo Apocrifo sono: l’Apocalisse greca di Mosè, la Vita latina di Adamo ed Eva, la Vita slava di Adamo ed Eva, la Penitenza armena di Adamo, il Libro georgiano di Adamo, e una o due versioni copte frammentarie. Questi testi sono solitamente denominati come Letteratura Primaria di Adamo per distinguerli dai successivi testi correlati, come la Grotta dei Tesori che include ciò che sembra essere degli estratti. Differiscono notevolmente per lunghezza e formulazione, ma per la maggior parte sembrano derivare da un’unica fonte che non è sopravvissuta. Ogni versione contiene del materiale unico così come variazioni e omissioni.
Sinossi
- Dopo essere stati cacciati dal Giardino dell’Eden, Adamo ed Eva vanno in Oriente e vivono lì per diciotto anni e due mesi, ed Eva dà alla luce Caino e Abele. Eva sogna che Caino beve il sangue di Abele, e che poi gli esce dalla bocca. (capitoli 1-4)
- Adamo genera altri 30 figli e 30 figlie. Quando Adamo si ammala, tutti i suoi figli e le sue figlie vengono da lui, ed egli racconta loro brevemente la storia della sua caduta. Seth ed Eva si recano alle porte del Giardino per implorare dell’olio dell’albero della misericordia (cioè l’Albero della Vita). Sulla strada Seth viene attaccato e morso da una bestia selvatica, che se ne va quando Seth glielo ordina. Michele rifiuta di dare loro l’olio in quel momento, ma promette di darlo alla fine dei tempi, quando tutta la carne sarà risorta, le delizie del paradiso saranno date al popolo Santo e DIO sarà in mezzo a loro. (capitoli 5-14)
- Eva racconta ai suoi figli e alle sue figlie la storia della caduta dal suo punto di vista. Nel Giardino, è separata da Adamo: lei rimane con le femmine e Adamo con i maschi. Il diavolo convince il serpente maschio a ribellarsi contro Adamo e sua moglie: nell’ora in cui gli angeli salgono ad adorare il Signore, Satana si traveste da angelo e parla ad Eva usando la bocca del serpente. Il serpente seduce Eva, che giura di dare il frutto da mangiare anche ad Adamo. Il serpente mette nel frutto il veleno della sua malvagità, che è il desiderio. Quando Eva lo mangia, scopre di essere nuda. Tutti gli alberi del giardino perdono le foglie. Solo un fico, la pianta di cui ha mangiato, ha ancora le foglie, e lei nasconde la sua vergogna con le sue foglie. Eva cerca Adamo e lo inganna: anche lui mangia il frutto proibito. (capitoli 15-21)
- Michele suona la tromba e DIO entra nel Giardino montato sul carro dei suoi Cherubini e preceduto dagli angeli. Il suo trono è posto dove si trova l’Albero della Vita, e tutti gli alberi fioriscono. Chiama Adamo, che si è nascosto perché era nudo, e rimprovera Adamo, Eva e il serpente (l’ordine dei rimproveri è opposto a quello della Genesi). Quando gli angeli stanno cacciando Adamo dal paradiso, egli chiede di poter implorare DIO, dicendo: “Perché solo io ho peccato”. Implora DIO di poter mangiare dell’Albero della Vita. DIO rifiuta di dargli il frutto dell’immortalità, ma promette, se Adamo si asterrà da ogni male, di risuscitarlo nell’ultimo giorno e di dargli il frutto. Prima di essere cacciato, Adamo ha il permesso di prendere spezie dolci (per offrire sacrifici) e semi per il suo cibo. (capitoli 22-30)
- Adamo giace malato e predice che Eva morirà poco dopo. Chiede ad Eva di pregare, perché non sanno se DIO è arrabbiato con loro o ancora pieno di misericordia per loro. Mentre Eva sta pregando in ginocchio, l’angelo dell’umanità (probabilmente Michele) viene e le mostra lo spirito di Adamo uscito dal suo corpo e salito a DIO. (capitoli 31-32)
- I capitoli 33-41 narrano, con grande ricchezza di dettagli liturgici, il funerale di Adamo.
Un carro di luce, portato da quattro aquile luminose con serafini e angeli, arriva dove giace il corpo di Adamo. I sette cieli vengono aperti e Seth spiega a sua madre chi sono le due paurose figure in lutto: il sole e la luna, privati della loro luce, perché DIO è presente. DIO ha pietà di Adamo, che viene purificato tre volte nell’acqua prima di essere portato davanti a DIO. DIO stende il suo braccio e consegna Adamo a Michele per essere portato nel terzo cielo fino all’ultimo giorno. (capitoli 33-37) - Il carro e tutti gli angeli portano il corpo di Adamo al Giardino e lo depongono sulla terra. Solo Seth può vedere la scena. Il corpo viene coperto con abiti di lino e viene versato su di esso dell’olio profumato. Anche il corpo di Abele, che fino ad allora la terra aveva rifiutato di ricevere, viene portato nello stesso luogo. Entrambi i corpi sono sepolti nel luogo da cui DIO prese l’argilla per creare Adamo. DIO chiama Adamo, il cui corpo risponde dalla terra. DIO promette ad Adamo che lui e tutti i suoi discendenti risorgeranno. (capitoli 38-41)
- Sei giorni dopo, Eva chiede di essere sepolta vicino ad Adamo e muore pregando il Signore. Tre angeli seppelliscono Eva vicino ad Adamo, e Michele dice a Seth di non fare mai il lamento funebre oltre il sesto giorno, perché anche DIO nello Shabbat si è riposato. (capitoli 42-43)
Apocalisse di Mosè
1-10
Storia e vita di Adamo ed Eva, i primi uomini, quale fu rivelata da DIO al suo servo Mosè, quand’egli ricevette dalla mano del Signore le tavole della Legge (che sanciscono) l’alleanza, istruito (in questo) dall’arcangelo Michele.
[1] Questa è la storia di Adamo ed Eva. Una volta che furono usciti dal paradiso, Adamo prese sua moglie Eva e si recò a oriente, e vi rimase diciotto anni e due mesi. Eva concepì e generò due figli: Diafotos, chiamato Caino, e Amilabes, chiamato Abele.
[2] E dopo di ciò Adamo ed Eva stettero insieme. Mentre erano a letto, Eva disse ad Adamo, suo signore: “Mio signore, stanotte ho visto in sogno che il sangue di mio figlio Amilabes – chiamato Abele – veniva versato nella bocca di Caino, che lo ha bevuto senza pietà. (Amilabes) lo pregava di lasciargliene un po’, ma egli lo ha bevuto fino in fondo senza ascoltarlo. Però non è riuscito a trattenerlo nello stomaco, ma lo ha vomitato”. Allora Adamo disse ad Eva: “Su’, andiamo a vedere che cosa gli è successo; non vorrei che il Nemico tramasse qualcosa contro di loro”.
[3] I due si mossero e scoprirono che Abele era stato ucciso per mano di suo fratello Caino. Dice DIO all’arcangelo Michele: “Fa’ ad Adamo questa raccomandazione: “Non svelare a tuo figlio il segreto che conosci, perché è un iracondo. Ma non esser triste: ché al suo posto ti darò un altro figlio. Questi ti indicherà tutto quel che devi fargli; ma tu non dirgli niente””. Questo DIO disse al suo angelo. Quanto ad Adamo, serbò nel suo cuore le parole dette, ed Eva fece lo stesso, benché fossero addolorati per il loro figlio Abele.
[4] Dopo di ciò Adamo conobbe sua moglie Eva, ed ella concepì e generò Seth. E Adamo dice ad Eva: “Ecco, abbiamo generato un figlio al posto di Abele, che è stato ucciso da Caino. Rendiamo gloria a DIO e offriamogli sacrifici”.
[5] Adamo generò trenta figli e altrettante figlie. Caduto ammalato, disse gridando a gran voce: “Vengano a me tutti i miei figli, affinché li possa vedere prima di morire”. E si riunirono tutti dalle tre parti della terra che avevano popolato; e vennero alla porta della casa dov’egli andava a pregare DIO. Chiese suo figlio Seth: “Padre Adamo, che male hai?”. Risponde (Adamo): “Sto molto male, figli miei!”. Ed essi rincalzano: “Di quale dolorosa malattia si tratta?”
[6] (Allora) Seth prende la parola per dirgli: “Padre, pensi forse al paradiso (e ai frutti) che mangiavi, e ti struggi dal desiderio (che provi) per essi? Se le cose stanno così, dimmelo, che vado a prenderti un frutto del paradiso. Ché mi cospargerò il capo di sterco, piangerò e pregherò; il Signore mi ascolterà e manderà il suo angelo, e io ti porterò di che placare la tua pena”. Gli replica Adamo: “No, Seth, figlio mio; è che sto molto male”. Gli chiede (ancora) Seth: “Come ti è venuto?”
[7] Gli rispose Adamo: “Quando DIO ci creò – me e vostra madre, quella per cui muoio -, ci diede ogni albero del paradiso; di uno solo ci vietò di mangiare, ed è per causa di questo che moriamo. Venne l’ora in cui gli angeli che custodivano vostra madre, dovevano salire ad adorare il Signore. Allora il Nemico le diede da mangiare dell’albero, ben sapendo che né io né gli angeli santi le eravamo vicini. Poi ne diede da mangiare anche a me.
[8] Quando tutt’e due se ne fu mangiato, DIO montò in collera con noi. Il Signore venne nel paradiso e vi pose il suo trono, e mi chiamò con voce tremenda: “Adamo, dove sei? A che pro’ sottrarti alla mia vista? Potrà forse una casa celarsi a chi l’ha costruita?” E aggiunse: “Giacché non hai osservato il mio patto, ho inferto al tuo corpo settanta piaghe. Il male causato dalla prima piaga colpisce gli occhi; quello della seconda piaga l’udito, e così via”.
[9] Mentre così parlava ai suoi figli; Adamo emise alti gemiti e soggiunse: “Che fare? Mi trovo in una grave angoscia”. Anche Eva pianse: “Adamo, mio signore, su’, dammi da sopportare metà del tuo male, visto che è per causa mia che ti è capitato, visto che è per causa mia che sei in preda a un grave dolore”. Disse Adamo ad Eva: “Su, va’ con nostro figlio Seth nei pressi del paradiso; cospargetevi il capo di terra e piangete, supplicate DIO di avere pietà di me: invii nel paradiso il suo angelo e mi dia dell’albero da cui stilla l’olio, sicché tu me (ne) porti; e ungendome(ne) io ne riceva sollievo. (Poi) ti spiegherò come fummo ingannati”.
[10] Seth ed Eva andarono dalle parti del paradiso. Mentre erano in cammino, Eva vide una bestia che lottava con suo figlio. Eva disse piangendo: “Ahimè, ahimè, se arrivo al giorno della resurrezione, tutti i peccatori mi malediranno dicendo: Eva non ha osservato il comandamento di DIO”. Eva (allora) disse alla bestia gridando: “Tu, o bestia malvagia, non ti periterai di lottare con l’immagine di DIO? Come hai potuto aprire la bocca e aguzzare i denti? Come hai potuto scordare che un tempo eri sottomessa all’immagine di DIO?”
11-20
[11] Allora la bestia gridò (a sua volta) dicendo: “Eva, la tua arroganza e il tuo pianto non riguardano noi, ma te, ché da te è venuto il potere alle bestie. Come hai potuto aprire la bocca per mangiare dell’albero di cui DIO ti aveva proibito di mangiare? A motivo di ciò anche la nostra natura è cambiata. Ordunque, se prenderò a rimproverarti, non potrai sopportarlo”.
[12] Ingiunge Seth alla bestia: “Chiudi la bocca e taci, sta’ lontano dall’immagine di DIO fino al giorno del giudizio”. Allora la bestia replica a Seth: “Ecco, Seth, che mi allontano dall’immagine di DIO”. Allora la bestia fuggì lasciandolo ferito; ed egli si ritirò nella sua tenda.
[13] Seth andò con sua madre Eva nei pressi del paradiso; e là piansero, supplicando DIO di mandare il suo angelo e di dar loro l’olio della misericordia. E DIO inviò l’arcangelo Michele, che gli disse: “Seth, uomo di DIO, quanto all’albero da cui stilla l’olio che serve per ungere tuo padre Adamo, non darti la pena di pregare; ché non lo avrai ora, ma negli ultimi tempi. Allora risorgerà ogni carne (tutti gli uomini vissuti a partire) da Adamo fino a quel gran giorno, quanti apparterranno al popolo santo; allora sarà data loro tutta la gioia del paradiso, e DIO starà in mezzo a loro. E non vi sarà più chi pecchi davanti a lui, perché saranno privati del cuore malvagio e riceveranno un cuore capace di comprendere il bene e di servire DIO solo. Ritorna da tuo padre, perché non ha che tre giorni di vita. Stai per assistere a una (scena) terribile: l’ascesa dell’anima che esce da lui”.
[14] Detto ciò, l’angelo si congedò da loro. Quanto a Seth e ad Eva, si recarono alla tenda dove giaceva Adamo. Adamo (allora) si rivolge ad Eva: “Che cosa ci hai fatto! Ci hai attirato addosso una grande collera: la morte, che ha la meglio su tutta la nostra razza”. E continuò (ancora rivolto) a lei: “Convoca tutti i nostri figli e i figli dei nostri figli, e racconta loro come abbiamo peccato”.
* [15] Allora Eva dice loro: “Ascoltate, voi tutti, figli miei e figli dei miei figli, ché vi racconto come il nostro nemico ci ha ingannato. Avvenne, mentre facevamo la guardia al paradiso – custodivamo ciascuno la parte che DIO gli aveva assegnata; quanto a me, vigilavo sulla parte che mi era toccata, il sud e l’ovest -, che il diavolo penetrasse nel lotto di Adamo, dove si trovavano gli animali maschi. Ché DIO aveva suddiviso fra noi gli animali: i maschi li aveva affidati tutti a vostro padre, mentre le femmine le aveva affidate tutte a me, e ciascuno badava alla sua parte.
[16] E il diavolo si rivolse al serpente con queste parole: “Su’, avvicinati: voglio dirti una parola che ti tornerà utile”. Allora il serpente andò da lui, e il diavolo gli dice: “Ho sentito dire che sei il più intelligente fra tutti gli animali e sono venuto per vedere se è vero. Ho scoperto che sei superiore a tutti gli animali e che essi hanno buoni rapporti con te; purtuttavia t’inchini davanti a chi è inferiore (a te). Perché ti nutri dalle semense* di Adamo e di sua moglie, e non dei frutti del paradiso? Suvvia, facciamo in modo che sia cacciato dal paradiso per causa di sua moglie, così come anche noi ne fummo cacciati per causa sua”. Gli replica il serpente: “Temo che il Signore si adiri con me”. (Lo) rassicura il diavolo: “Non temere. Fammi solo da supporto; sarò io a proferire per bocca tua parole con cui potrai ingannarla”. [17] E subito si arrampicò sulle mura del paradiso: era circa l’ora in cui gli angeli salivano ad adorare DIO. Allora Satana, assunte le sembianze di un angelo, cantava inni a DIO come gli angeli. Quando mi sporsi dal muro, mi apparve simile a un angelo. E mi chiede: “Sei tu Eva?” E io gli risposi: “Sì”. E aggiunge: “Che fai in paradiso?” Alla sua domanda risposi: “DIO ci ha messi a fare la guardia e a mangiarne (dei suoi frutti). Per bocca del serpente mi rispose il diavolo: “Bravi, però non mangiate di ogni albero”. (Allora) gli faccio osservare: “E’ vero, mangiamo di ogni albero ad eccezione di uno solo, che si trova nel centro del paradiso: DIO ci ha proibito di mangiarne, pena certamente la morte”.
* Nell’uso biblico questo vocabolo può indicare un’erbaccia nociva che assomiglia al mais quando è giovane (Matt. 13, 24-30)
Il Diavolo non volendosi prostrare ad Adamo perché non si sentiva inferiore (essendo stato creato dal fuoco invece che come l’uomo dalla terra), disubbedisce a DIO e viene punito diventando l’Oppositore dei credenti per sempre
[18] Allora il serpente mi dice: “Giuro che mi dispiace per voi, perché siete come bestie. Voglio che lo sappiate. Ma, su’, dammi retta e mangia(ne) e apprezzerai il valore dell’albero”. Ma io gli replicai: “Temo che DIO andrà in collera, come ci ha minacciato (di fare). Ma egli aggiunge: “Non temere: ché, non appena ne avrai mangiato, ti si apriranno gli occhi, e sarete come dèi che sanno distinguere il bene dal male. DIO sapeva che sareste stati simili a lui, e per gelosia vi ha detto: ‘Non mangiatene’. Ma tu avvicinati all’albero, e vedrai intorno ad esso un grande splendore”. Mi avvicinai all’albero e vidi intorno ad esso un grande splendore. Gli dissi che era bello a vedersi, ma esitavo a prendere del frutto. (Allora) m’incoraggia: “Seguimi che te ne do io”. [19] Gli aprii ed egli entrò nel paradiso, dove mi precedette. E dopo aver gironzolato un po’, si voltò per dirmi: “Ho cambiato idea, non ti darò da mangiare (del frutto dell’albero)”. Ma lo disse col proposito d’ingannarmi e di rovinarmi completamente. E aggiunse rivolto a me: “Giurami che ne darai anche a tuo marito. Ma io gli risposi: “Che tipo di giuramento dovrei farti? Ma quello che so te lo dico: per il trono del Signore, per i Cherubini e per l’albero della vita, che (ne) darò da mangiare anche a mio marito. Quando mi ebbe strappato il giuramento, allora si affrettò a salire sull’albero e iniettò il veleno della sua malvagità, cioè del suo desiderio nel frutto che mi diede da mangiare; ché il desiderio è all’origine di ogni peccato. Curvato il ramo fino a terra, presi del frutto e ne mangiai.
[20] E in quello stesso istante mi si aprirono gli occhi e mi accorsi che ero nuda della giustizia di cui (prima) ero rivestita. E dissi piangendo: “Che cosa mi hai fatto! Mi hai privato della mia gloria, (quella) di cui ero rivestita”. Però piangevo anche a motivo del giuramento. Quegli (nel frattempo) era sceso dall’albero e si era dileguato. Quanto a me, cercavo nella mia parte (di paradiso) delle foglie con cui coprirmi le parti intime, ma non ne trovai sugli alberi del paradiso, giacché, non appena ne avevo mangiato, tutti gli alberi (che si trovavano) nella mia parte avevano perso le foglie, ad eccezione di uno solo, il fico. Prese delle foglie, me ne feci delle coperture, e si trattava degli stessi alberi dei quali avevo mangiato!
21-30
[21] (Allora) dissi gridando a gran voce: “Adamo, Adamo, dove sei? Su, vieni da me, che ti rivelo un gran segreto. Ma quando vostro padre venne, gli dissi parole di trasgressione, quelle che ci hanno privato della grande gloria. Così non appena giunse aprii la bocca, ma era il diavolo a parlare, cominciando ad imbonirlo con queste parole: “Su, Adamo, mio signore, dammi retta e mangia del frutto dell’albero che DIO ci ha proibito di mangiare, e sarai come DIO. Ma vostro padre rispose dicendo: “Temo che DIO si adirerà con me”. Però io lo rassicurai: “Non temere; ché, non appena ne avrai mangiato, conoscerai il bene e il male”. Una volta che l’ebbi convinto, (ne) mangiò e gli si aprirono gli occhi; e anch’egli si accorse di esser nudo. (Allora) mi apostrofò: “Donna malvagia, che cosa ci hai fatto! Mi hai tolto la gloria di DIO”.
[22] E in quel medesimo istante udimmo l’arcangelo Michele che suonava la tromba, chiamando a raccolta gli angeli con queste parole: “Così dice il Signore: ‘Venite con me nel paradiso e udite il giudizio con cui giudico Adamo'”. Come udimmo l’arcangelo suonare, concludemmo: “Ecco, DIO viene nel paradiso a giudicarci”. Presi da paura, ci nascondemmo. E DIO venne nel paradiso montato su di un carro (trainato) da Cherubini, mentre gli angeli gli cantavano inni di lode. Nel momento in cui DIO entrò nel paradiso, gli alberi del lotto di Adamo e quelli del mio fiorirono tutti e il trono di DIO si era piantato dove si trovava l’albero della vita.
[23] E DIO chiamò Adamo con queste parole: “Adamo, dove ti sei nascosto, pensavi che non ti trovassi? Potrà forse una casa nascondersi a chi l’ha costruita?” Allora vostro padre rispose dicendo: “Signore, non ci nascondiamo nell’illusione che tu non ci trovi, ma ho paura, perché sono nudo, e provo vergogna davanti alla tua potenza, Signore”. Gli domanda DIO: “Come hai potuto apprendere che eri nudo, se non trasgredendo il comandamento che ti avevo detto di osservare?” Allora Adamo si rammentò di quel che gli avevo detto, quando volevo ingannarlo – che non avrebbe corso alcun pericolo da parte di DIO. Rivoltosi a me, mi disse: “Che cosa hai fatto!” Ma anch’io mi rammentai delle parole del serpente e gli dissi ch’era stato il serpente a ingannarmi.
[24] Dice DIO ad Adamo: “Giacché hai trasgredito il Mio comando per dar retta a tua moglie, maledetta (sarà) la terra a causa delle tue opere: ché, quando la lavorerai, non renderà al massimo, ma ti darà spine e tribolazioni, e col sudore della tua fronte mangerai il tuo pane. Dovrai sopportare molti affanni: lavorerai senza sosta, oppresso dall’amarezza, e non gusterai la dolcezza, oppresso (come sarai) dalla caldo o irrigidito dal freddo. Faticherai molto ma senza arricchirti; t’ingrasserai ma non per sempre; e gli animali su cui eri signore ti si rivolteranno contro, perché non hai osservato il Mio comandamento”.
[25] Rivoltosi poi a me il Signore mi disse: “Giacché hai trasgredito il Mio comandamento per dar retta al serpente, partorirai con dolore (provando) sofferenze insopportabili: genererai figli fra molti tremori e nello stesso istante in cui partorirai, perderai la vita in conseguenza del grave travaglio e dei dolori. Confessando dirai: ‘Signore, Signore, salvami e non mi darò (più) al peccato della carne’. E per questo, per le tue parole, ti giudicherò, per l’ostilità che il Nemico ha posto in te; ti volgerai di nuovo verso tuo marito ed egli dominerà su di te.
[26] Dopo avermi parlato in questo modo, si rivolse al serpente in preda a una grande collera e gli disse: “Giacché hai fatto questo e ti sei trasformato in strumento di disgrazia, fino ad ingannare i cuori innocenti, (sarai) maledetto fra tutti gli animali. Sarai privato del cibo che mangiavi, e ti nutrirai di polvere per tutti i giorni della tua vita. Striscerai sul petto e sul ventre e non avrai più mani e piedi; non ti sarà lasciato né orecchio né ala e neppur una di tutte le membra colle quali, nella tua malizia, li adescasti facendoli cacciare dal paradiso. Porrò inimicizia fra te e il seme di lui. Egli ti insidierà il capo e tu (gl’insidierai) il calcagno fino al giorno del giudizio”.
[27] Dopo aver parlato in questo modo, comandò ai suoi angeli di cacciarci dal paradiso. Mentre venivamo cacciati non senza gemere, vostro padre Adamo supplicò gli angeli con queste parole: “(Ancora) un po’ lasciatemi supplicare DIO di avere misericordia e pietà di me, ché io solo ho peccato”. (Allora) essi non lo cacciarono più; e Adamo gridò piangendo: “Perdonami, Signore, per quel che ho fatto”. Allora il Signore rimprovera i suoi angeli: “Perché non cacciate più Adamo dal paradiso? Forse che sono stato io a peccare, oppure ho giudicato male?” Allora gli angeli caddero a terra e si prostrarono davanti al Signore proclamando: “Tu sei giusto, o Signore, e giudichi rettamente.
[28] Rivoltosi ad Adamo, il Signore gli disse: “D’ora (in avanti) non ti permetterò (più) di rimanere in paradiso”. E Adamo disse replicando: “Signore, lascia che mangi dell’albero della vita prima di essere cacciato via”. Allora il Signore disse ad Adamo: “Non ne potrai avere ora. I Cherubini hanno ricevuto l’ordine di difenderlo da te con la roteante spada di fuoco, perché tu non ne possa assaggiare diventando immortale per sempre; per te ci sarà, invece, la guerra che il Nemico ha posto in te. Ma se, una volta fuori del Paradiso, ti guarderai da ogni male pensando che è meglio morire, quando verrà l’ora della resurrezione, ti farò risorgere e allora riceverai dell’Albero della Vita, e sarai immortale per sempre”.
[29] Dopo aver detto queste cose, il Signore ci fece cacciare dal paradiso. Vostro padre pianse alla presenza degli angeli davanti al paradiso; e gli angeli gli dissero: “Che vuoi che facciamo per te, Adamo? Vostro padre rispose agli angeli dicendo: “Ecco, voi mi cacciate. Vi prego, lasciatemi prendere degli aromi del paradiso: così una volta fuori potrò sacrificare a DIO e farmi esaudire da lui. Gli angeli si avvicinarono e dissero a DIO: “Giaele, re eterno, lascia che Adamo prenda degli aromi profumati del paradiso”. E DIO diede ordine che Adamo andasse a prendere degli aromi profumati del paradiso.
Come gli angeli lo lasciarono entrare, egli ne raccolse di entrambe le specie: croco, nardo, canna e cinnamomo e (raccolse anche gli) altri semi (utili) per il suo sostentamento. Li prese e uscì dal paradiso; e ci ritrovammo sulla terra.
[30] Ordunque figli miei vi ho spiegato come fummo ingannati; voi però, badate di non abbandonare (la via) del bene”.
31-43
[31] Dopo aver raccontato queste cose in mezzo ai suoi figli – Adamo giaceva ammalato; ancora un giorno e sarebbe morto -, Eva disse ad Adamo: “Perché tu muori, mentre io sopravvivo? Quanto mi resta da vivere dopo la tua morte? Dimmelo” Allora Adamo risponde ad Eva: “Son problemi che non ti devi porre: ché (tra la mia morte e la tua) non ci corre molto, ma tutt’e due moriremo nello stesso tempo, e anche tu sarai sepolta nel luogo dove sarò sepolto io. Ma quando sarò morto, lasciatemi stare, nessuno mi tocchi finché l’angelo del Signore non (vi) avrà detto che cosa dovete fare; affinché DIO non si scorderà di me, ma cercherà la creatura che ha plasmato con le proprie mani. Su’, piuttosto prega DIO, finché non ho reso lo spirito nelle mani di chi (me) lo ha dato; perché non sappiamo come sarà l’incontro col nostro Creatore, se sarà adirato o se vorrà aver pietà di noi”.
[32] Allora Eva si levò e uscì fuori e, gettatasi a terra, andava dicendo: “Oh DIO, ho peccato; ho peccato, padre dell’universo; ho peccato verso di te, ho peccato verso i tuoi angeli eletti, ho peccato verso i Cherubini, ho peccato verso il tuo saldo trono; ho peccato Signore; ho peccato molto, ho peccato davanti a te, e tutto il peccato che ha coinvolto la creazione è avvenuto per causa mia”. Eva stava ancora pregando in ginocchio, quand’ecco che venne da lei l’angelo dell’umanità, che la fece rialzare con queste parole: “Su’, Eva, basta coi pentimenti; ecco che Adamo tuo marito è uscito dal suo corpo. Su’, guarda il suo spirito che sale da colui che l’ha creato per presentarsi (a DIO)”.
[33] Eva (allora) si alzò e si portò la mano al volto. Le dice l’angelo: “Alza lo sguardo da terra!” Eva fissò lo sguardo al cielo e vide un carro luminoso trainato da quattro splendide aquile, la cui magnificenza non poteva essere descritta da nessun essere vivente, così come non se ne poteva vedere il volto. Degli angeli precedevano il carro. Quando giunsero nel luogo dove giaceva vostro padre Adamo, il carro si fermò; e i Serafini s’interposero fra (vostro) padre e il carro. Io vidi degli incensieri d’oro e tre coppe; ed ecco che tutti gli angeli si diressero verso l’altare con l’incenso, i turiboli e le coppe e vi soffiarono dentro, e il fumo dell’incenso coprì i firmamenti. Gli angeli si prostrarono e adorarono DIO, proclamando ad alta voce: “Santo Ya’el, perdona, perché si tratta della Tua immagine e dell’opera delle Tue sante mani”. [34] E io, Eva, vidi ancora due esseri misteriosi, grandi e terribili, ritti davanti a DIO. Piansi per lo spavento e dissi gridando a mio figlio Seth: “Seth, lascia stare il corpo di tuo padre Adamo e vieni da me; così vedrai (degli esseri) che mai occhio non vide, che pregano per tuo padre Adamo”.
[35] Allora Seth, alzatosi, andò da sua madre e le chiese: “Che hai? Perché piangi?” Lei gli risponde: “Guarda coi tuoi occhi e vedrai i sette firmamenti aperti, e vedrai il corpo di tuo padre che giace prono. Tutti gli angeli santi che sono con lui pregano per lui dicendo: “Perdonalo, padre dell’universo, perché si tratta della tua immagine”. Dunque, Seth, figlio mio, che significato avrà mai ciò? Quando sarà consegnato nelle mani del padre invisibile nostro DIO? Chi sono i due etiopi che partecipano alla preghiera per tuo padre?”
[36] Risponde Seth a sua madre: “Questi sono il Sole e la Luna: sono loro che si prostrano e pregano per mio padre Adamo”. Gli chiede Eva: “Ma dov’è la loro luce? Perché son diventati neri?” Le risponde Seth: “Non possono risplendere davanti alla Luce dell’Universo: per questo è stata sottratta loro la luce”.
[37] Mentre Seth parlava con sua madre, ecco (che) l’angelo suonò la tromba e tutti gli angeli ch’erano prostrati (a terra) si alzarono ed emisero un grido terribile dicendo: “(Sia) benedetta la gloria del Signore a motivo delle Sue opere; ha avuto pietà dell’opera plasmata dalle sue mani, di Adamo”. Quando gli angeli ebbero pronunciato queste parole, ecco (che) sopraggiunse uno dei Serafini con sei ali, afferrò Adamo, lo condusse nel lago d’Acheronte, lo purificò per tre volte e lo condusse davanti a DIO. Trascorse tre ore dacché giaceva, il Signore dell’universo, dal santo trono su cui era seduto, stese le mani in questo modo e sollevò Adamo per consegnarlo all’arcangelo Michele con queste parole: “Portalo su nel paradiso, fino al terzo cielo, e lascialo lì fino a quel giorno grande e terribile, che riservo al mondo”. Allora Michele sollevò Adamo e lo lasciò dove DIO gli aveva detto. E tutti gli angeli cantavano un inno angelico, pieni di meraviglia per il perdono di Adamo.
[38] Dopo tutto ciò l’arcangelo chiese (che cosa dovrei fare) riguardo agli onori funebri da rendere al cadavere; e DIO ordinò che tutti gli angeli si radunassero davanti a lui, ciascuno secondo il suo grado. E tutti gli angeli si radunarono, gli uni con (i) turiboli, gli altri con (le) trombe. E il Signore degli eserciti salì (sul carro) sospinto dai venti: i Cherubini cavalcavano sopra i venti e gli angeli del cielo lo precedevano.
Giunti dove si trovava il corpo di Adamo, lo presero. Quando entrarono nel paradiso, tutti gli alberi del paradiso si agitarono al punto che tutti i nati da Adamo si addormentarono per il profumo (che essi sprigionavano), ad eccezione di Seth, perché era nato per ordine di DIO.
[39] Il corpo di Adamo giaceva sulla terra nel paradiso, e Seth ne era molto addolorato. Interviene il Signore DIO: “Adamo, che mai hai fatto! Se avessi osservato il mio comandamento, coloro che ti hanno condotto in questo posto non si sarebbero rallegrati. Però ti dico che muterò la loro gioia in dolore, e che (viceversa) muterò in gioia il tuo dolore. E dopo averti ripristinato nella condizione delle origini, ti farò sedere sul trono di colui che ti ha ingannato; mentre quello sarà gettato in questo posto e ti vedrà seduto su di esso. Allora sarà giudicato con quanti gli diedero ascolto; e saranno molto addolorati e piangeranno vedendoti sedere sul suo augusto trono”.
[40] E allora parlò all’arcangelo Michele: “Va’ in paradiso, nel terzo cielo, e portami tre lenzuoli di lino di Siria”. E DIO disse a Michele, Gabriele, Uriele e Raffaele: “Stendete i lenzuoli sul corpo di Adamo, portate l’olio profumato e versatevelo sopra”. E così facendo resero al cadavere gli onori funebri (che gli erano dovuti). Proseguì il Signore: “Si porti anche il corpo di Abele”. Portarono degli altri lenzuoli e fecero lo stesso anche con lui, poiché era rimasto insepolto dal giorno in cui suo fratello Caino lo aveva ucciso. Il malvagio Caino si era dato molto da fare per nasconderlo, ma non vi era riuscito. La terra, infatti, non voleva accoglierlo accampando queste ragioni: “Non accoglierò un altro corpo, finché non ritorni a me la terra che mi è stata tolta per plasmare (l’uomo). Allora degli angeli lo avevano preso e deposto sulla (nuda) pietra finché non fosse morto suo padre; e per ordine di DIO furono sepolti tutt’e due nei dintorni del paradiso, nel luogo in cui DIO aveva trovato la terra (con cui aveva plasmato Adamo). E DIO inviò sette angeli nel paradiso, che ne presero molte essenze e le piantarono nella terra. E poi presero i due corpi e li seppellirono nel luogo dove avevano scavato e costruito (una tomba).
[41] DIO chiamò Adamo e (gli) disse: “Adamo, Adamo!” E il (suo) corpo dalla terra rispose dicendo: “Eccomi, Signore!” E il Signore gli disse: “Ti dissi che eri terra, e che terra saresti ridiventato. Ma ti prometto la resurrezione: ti farò risorgere nell’Ultimo Giorno, quando risorgeranno tutti gli uomini tuoi discendenti”.
[42] Dopo aver pronunciato queste parole, DIO fece un sigillo triangolare col quale chiuse la tomba, per impedire che qualcuno la profanasse durante i sei giorni che dovevano trascorrere prima che la sua costola ritornasse a lui. Sei giorni dopo che DIO e gli angeli santi lo avevano deposto nel luogo a lui destinato, morì anche Eva. Quand’era ancora in vita, aveva pianto per la morte di Adamo, perché non sapeva dove sarebbe stato deposto il corpo. Infatti, quando il Signore venne in paradiso per seppellire Adamo, ella era addormentata, e anche i suoi figli, eccetto Seth, finché Egli non ordinò che Adamo fosse preparato per la sepoltura; e nessun uomo lo sapeva sulla terra, eccetto suo figlio Seth. In punto di morte Eva chiese di essere sepolta (nello stesso luogo) dov’era suo marito Adamo, e si rivolse (a DIO) in questo modo: “Mio Signore, Signore e DIO di ogni virtù, non separare me – la tua serva – dal corpo di Adamo, ché mi hai creato dalle sue membra; ma ritienimi degna – io che sono indegna e peccatrice – di essere seppellita accanto al suo corpo. Così com’eravamo insieme in paradiso e come non fummo separati dopo la (nostra) trasgressione, nessuno ci separi (adesso). Dopo aver pregato (in questo modo) fissò gli occhi al cielo e si alzò, battendosi il petto e dicendo: “DIO dell’universo, accogli il mio spirito!” E subito rese a DIO il suo spirito.
[43] Quand’ella morì, era presente l’arcangelo Michele. (Poi) vennero tre angeli, ne presero il corpo e lo seppellirono dov’era sepolto il corpo di Abele. (Allora) l’arcangelo Michele disse a Seth: “Così onorerai chiunque muore fino al giorno della resurrezione”. Dopo aver dato questa disposizione, continuò: “Non osservate il lutto per più di sei giorni. Nel settimo giorno sospendetelo e gioite, perché in esso gioisce anche DIO noi angeli insieme con l’anima giusta che ha lasciato la terra”. Detto ciò, Michele (se ne) ritornò al cielo, rendendo gloria e cantando l’Alleluia: “Santo, santo, santo il Signore; gloria a DIO padre: ché di lui, e del suo spirito eterno e vivificatore, è l’onore e la gloria e la venerazione ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen”.