Romani 12, 14-21

14 Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che si rallegrano; piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate tra di voi medesimi sentimenti. Non aspirate alle cose alte, ma associatevi con le umili. Non ritenetevi saggi nelle vostre opinioni.[nota a] 17 Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. 19 Non cercate la vendetta, miei cari, ma cedete il posto all’ira [di DIO][nota a]; poiché sta scritto: “A me la vendetta; io darò la retribuzione”, dice il Signore.[nota b] 20 Anzi, “se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo”.
21 Non lasciatevi dominare dal male, ma dominate il male con il bene.

(Romani 12, 14-21)


Traduzione Interlineare

Verso Italiano English Greco (LXX) traslitterazione
14 Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. Bless those who persecute you; bless and do not curse. Εὐλογεῖτε τοὺς διώκοντας [ὑμᾶς] εὐλογεῖτε καὶ μὴ καταρᾶσθε eulogeite tous diōkontas [hymas] eulogeite kai mē katarasthe
15 Rallegratevi con quelli che si rallegrano; piangete con quelli che piangono. Rejoice with those who rejoice; mourn with those who mourn. χαίρειν μετὰ χαιρόντων κλαίειν μετὰ κλαιόντων chairein meta chairontōn, klaiein meta klaiontōn
16 Abbiate tra di voi medesimi sentimenti. Non aspirate alle cose alte, ma associatevi con le umili. Non ritenetevi saggi nelle vostre opinioni. Be of the same mind toward one another. Do not set your mind on high things, but associate with the humble. Do not be wise in your own opinion. τὸ αὐτὸ εἰς ἀλλήλους φρονοῦντες μὴ τὰ ὑψηλὰ φρονοῦντες ἀλλὰ τοῖς ταπεινοῖς συναπαγόμενοι μὴ γίνεσθε φρόνιμοι παρ’ ἑαυτοῖς to auto eis allēlous phronountes, mē ta upsēla phronountes alla tois tapeinois sunapagomenoi. mē ginesthe phronimoi par eautois
17 Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Repay no one evil for evil. Have regard for good things in the sight of all men. μηδενὶ κακὸν ἀντὶ κακοῦ ἀποδιδόντες προνοούμενοι καλὰ ἐνώπιον πάντων ἀνθρώπων mēdeni kakon anti kakou apodidontes, pronooumenoi kala enōpion pantōn anthrōpōn
18 Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. If it is possible, as much as depends on you, live peaceably with all men. εἰ δυνατόν τὸ ἐξ ὑμῶν μετὰ πάντων ἀνθρώπων εἰρηνεύοντες ei dunaton to ex umōn, meta pantōn anthrōpōn eirēneuontes
Verso Italiano English Greco (LXX) traslitterazione
19 Non cercate la vendetta, miei cari, ma cedete il posto all’ira [di DIO]; poiché sta scritto: “A me la vendetta; io darò la retribuzione”, dice il Signore. Beloved, do not avenge yourselves, but rather give place to wrath; for it is written, “Vengeance is Mine, I will repay,” says the Lord. μὴ ἑαυτοὺς ἐκδικοῦντες ἀγαπητοί ἀλλὰ δότε τόπον τῇ ὀργῇ γέγραπται γάρ Ἐμοὶ ἐκδίκησις ἐγὼ ἀνταποδώσω λέγει Κύριος mē eautous ekdikountes, agapētoi, alla dote topon tē orgē, gegraptai gar· emoi ekdikēsis, egō antapodōsō, legei kurios
20 Anzi, “se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo”. Therefore “If your enemy is hungry, feed him; If he is thirsty, give him a drink; For in so doing you will heap coals of fire on his head.” Ἀλλὰ Ἐὰν πεινᾷ ὁ ἐχθρός σου ψώμιζε αὐτόν ἐὰν διψᾷ πότιζε αὐτόν τοῦτο γὰρ ποιῶν ἄνθρακας πυρὸς σωρεύσεις ἐπὶ τὴν κεφαλὴν αὐτοῦ alla ean peina o echthros sou psōmize auton· ean dipsa, potize auton· touto gar poiōn anthrakas pyros sōreuseis epi tēn kephalēn autou
21 Non lasciatevi dominare dal male, ma dominate il male con il bene. Do not be overcome by evil, but overcome evil with good. Μὴ νικῶ ὑπὸ τοῦ κακοῦ ἀλλὰ νίκα ἐν τῷ ἀγαθῷ τὸ κακόν mē nikō hypo tou kakou alla nika en tō agathō to kakon

Note:

[nota a]L’espressione “Ira di Dio” è spesso intesa in senso metaforico e rappresenta un concetto che, nella teologia cristiana, riflette la giustizia divina piuttosto che una semplice emozione umana come la rabbia. Questo termine simboleggia il principio che DIO, nella sua giustizia, ripagherà ogni persona secondo le sue azioni, sia nel bene che nel male. È importante notare che attribuire al Creatore sentimenti umani può essere estremamente limitativo. In questo contesto, “ira di DIO” non implica che provi emozioni come gli esseri umani, ma piuttosto che agisca secondo la sua perfetta giustizia e i suoi piani divini. Questo concetto esorta gli uomini a non interferire nell’ordine naturale delle cose e a lasciare che DIO stabilisca la giustizia e la rettitudine.

[nota b] la vendetta è prerogativa esclusiva di DIO, ponendo l’accento sull’importanza della penitenza, dell’umiltà e della fiducia nella giustizia divina. Questo passaggio ci esorta a sostituire rabbia e vendetta con amore e comprensione, promuovendo la compassione anche verso i nostri nemici. Quest’approccio eleva l’importanza di mostrare amore non solo a parole, ma anche con le azioni.

Commento:

Versetto 14
Questo versetto sfida i credenti a rispondere alle persecuzioni con le benedizioni, e non con lemaledizioni. Ciò rispecchia l’insegnamento di Gesù in Matteo 5, 44, in cui istruisce ad amare i nemici e a pregare per coloro che perseguitano. Un approccio trasforma la naturale inclinazione alla ritorsione in un’espressione divina di grazia, che riflette il carattere compassionevole di DIO stesso, come si vede in Luca 6, 35-36.

Versetto 15
Qui l’apostolo Paolo sottolinea l’importanza dell’empatia e della condivisione per le comunità, invitando ad una sincera connessione con le esperienze altrui, in linea con gli insegnamenti del Messiah sull’amare il prossimo come se stessi (Marco 12, 31).

Versetto 16
L’umiltà un attributo tra i più difficili da ottenere e conservare. Monito e lavoro costante, il grande è solamente cgi si mantiene umile nel profondo, e non solo di facciata. Riecheggia Filippesi 2, 2-3, dove Paolo esorta i credenti a essere simili e a considerare gli altri migliori di loro stessi. La vera comunione cristiana trascende lo status sociale, riflettendo l’umiltà e l’inclusione di Cristo stesso.

Versetto 17
L’invito ad astenersi dalla vendetta è un’etica cristiana centrale. In linea con Proverbi 20, 22, che consiglia di non ricambiare il male con altro male.

Verso 18
Questo versetto riconosce la complessità del raggiungimento della pace, e insiste sulla responsabilità personale nel perseguirla. Questa direttiva integra l’invito di Ebrei 12, 14 a cercare la pace con tutti. Il cristiano è incoraggiato a essere un agente di pace, rispecchiando la natura pacificatrice del Messiah (Matteo 5, 9).

Versetto 19.
Questo versetto rafforza il divieto della vendetta personale. Citando Deuteronomio 32, 35, riconosce il ruolo di DIO come unico giudice ultimo. Un principio evidente anche in Proverbi 24, 29 e Matteo 5, 39, dove si istruisce a resistere all’impulso (a volte purtroppo innato nell’imperfezione dell’uomo) di vendetta, confidando nella giustizia divina.

Versetto 21
Il versetto conclusivo riassume la risposta al male, risuonando similmente aggli insegnamenti nel Discorso della montagna (Matteo 5-7), in particolare con l’invito a essere luce in un mondo oscuro. Vincere il male con il bene è una testimonianza del potere trasformativo dell’amore e della grazia divina.

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