“Niente di nuovo sotto il Sole”: trascendere il tempo

 

Umanità in progresso, la ricerca infinita della conoscenza, il raggiungimento finito dell’appagatezza

Introduzione

Chiunque desidererebbe del tempo “supplementare” nella propria ricerca di dare un senso all’esistenza, ebbene nella saggezza di Salomone scoviamo indizi per ritrovare questo “tesoro nascosto” . Il figlio di Davide ci invita infatti a trascendere i cicli temporali e a comprendere il profondo legame tra passato, presente e futuro. “Niente di nuovo sotto il Sole”, solo comprendendo a fondo questa prospettiva, saremo favoriti nel riuscire ad elevare la nostra esperienza terrena. Il tempo per chi crede non è mai limitato a questa realtà, anzi, si estende lungo l’intero corso della creazione, riconoscendo l’importanza delle proprie azioni non solo nel “qui e ora”, ma anche nel futuro, quando la nostra Anima continuerà il proprio sussistere.

Una sapienza senza tempo

Il futuro non è quindi un’entità separata, ma è inestricabilmente legata al presente. Le decisioni che prendiamo oggi plasmano il nostro domani, lasciando così un’eredità persistente nel Creato. Così come allo stesso modo il passato ha giocato un ruolo cruciale nel definire ciò che siamo nel presente: il prodotto dei precedenti nostri vissuti, quelli che ci hanno condotto a questo esatto momento. Il nostro sudare e tribolare è già accaduto, e già lo abbiamo superato, crescendo, questa è la convinzione che spinge il credente verso vette sempre più elevate.

Re Salomone, il tanto lodato sapiente del passato, è riuscito a trasmetterci una profonda eredità attraverso i suoi scritti. Uno dei suoi concetti più noti ci suggerisce che tutto ciò che esiste fa parte di uno schema ciclico, che si ripete continuamente in varie forme. Esaminando attentamente questa concezione e la filosofia ad essa associata, siamo in grado di cogliere in maniera più precisa la natura intrinseca del tempo, l’essenza fondamentale della vita. Questi “legami temporali” ci rendono più saggi nelle decisioni quotidiane e, di conseguenza, permette di acquisire discernimento. Per essere felici dobbiamo adempiere alla nostra responsabilità, quella che abbiamo nei confronti del nostro destino e di quello delle generazioni future. Dobbiamo aspirare a trascendere i confini del tempo per elevarci verso una comprensione più ampia del nostro ruolo nel grande “Disegno” dell’esistenza umana.

Il tempo è solo un’illusione. Passato, presente e futuro fanno parte della stessa essenza… Siete esistiti, ancora oggi siete in vita e continuerete ad esistere. Ogni Anima “raccoglie” ed eredita ciò che ha “seminato” e ha meritato nelle precedenti esistenze.

Analizzando la relatività temporale

Per comprendere a fondo il concetto di Re Salomone ed applicarlo per beneficiarne nel presente, dobbiamo abbracciare la concezione di “relatività temporale”, sostenendo che passato, presente e futuro siano interconnessi e facciano parte dello “stesso continuum”. Il tempo, quindi, non è una progressione lineare, ma piuttosto un ciclo eterno, con eventi ed esperienze che si ripetono in forme diverse. Riconoscere l’interconnessione del tempo può aiutarci ad apprezzare i modelli e le strutture sottostanti che governano l’esistenza.

La teoria della relatività più famosa, quella riferita al tempo ha rivoluzionato il modo in cui concepiamo il tempo e lo spazio. Einstein ha sfidato le nostre intuizioni e messo in discussione le concezioni classiche. Secondo la teoria della relatività ristretta, il tempo non scorre in modo uniforme per tutti gli osservatori, ma è influenzato dalla velocità e dalla gravità. Quando un oggetto si muove a velocità vicine a quella della luce, il tempo sembra rallentare per l’osservatore in movimento rispetto a quello che si trova fermo, un fenomeno noto come dilatazione temporale. Ma la relatività generale di Einstein estende ulteriormente questi, collegando la curvatura dello spazio-tempo alla presenza di massa e energia. In presenza di un campo gravitazionale intenso, come quello generato da un corpo celeste massiccio, il tempo rallenta rispetto a un osservatore lontano da quella sorgente gravitazionale. Questo effetto, chiamato “redshift gravitazionale”, ha importanti implicazioni sia per la fisica teorica che per l’astronomia.

Quindi anche la scienza prova che il tempo non è una grandezza assoluta, ma dipende dalle condizioni specifiche dell’osservatore e dell’ambiente. Una scoperta che ha profonde implicazioni per il nostro modo di percepire la realtà e di comprendere il nostro posto nell’universo, sottolineando l’interconnessione tra tempo, spazio e materia.
Sebbene questa teoria di elatività di Einstein si concentra sugli effetti materiali che velocità e gravità hanno sul tempo, non è da escludersi un’altra ipotesi, ovvero che anche il pensiero possa influenzare il tempo. La nostra esperienza di “tempo” è assolutamente soggettiva, varia a seconda delle circostanze e dello stato d’animo in cui siamo, e così, quando siamo coinvolti in attività piacevoli o stimolanti, il tempo sembra scorrere più velocemente, mentre nelle situazioni di noia o disagio, il tempo appare dilatarsi. Percezione che quindi altera il tempo stesso, e anche se non sembrerebbe avere un impatto diretto sulla realtà fisica, come nelle teorie di Einstein, rivela come la nostra mente riesca a modulare la propria esperienza dello “scorrere delle lancette”. Il tempo assume una qualità “elastica”, che può essere allungata o contratta sulla base delle nostre emozioni e dei nostri pensieri. Non sono da escludersi scenari in cui la nostra capacità di percepire e manipolare il tempo potrebbe essere ampliata, magari attraverso la meditazione, la preghiera, o l’utilizzo di tecnologie che stimolino specifiche aree cerebrali. In questo modo, potremmo essere in grado di vivere il tempo in maniera più consapevole e intenzionale, adattando la nostra percezione alle diverse situazioni della vita. Non possiamo realmente manipolare il tempo fisico, ma possiamo cambiare il modo in cui lo viviamo. Immaginate un mondo in cui siamo in grado di espandere i momenti di gioia e accorciare quelli di sofferenza, abbracciando appieno i momenti di felicità e affrontando con resilienza quelli difficili, cercando comunque sempre di vivere in armonia con il flusso del tempo.

Riscoprire una continuità

Nonostante le forme sempre diverse di eventi ed esperienze, fondamentalmente un’essenza di fondo rimane costante. Questa essenza può essere intesa come i principi o i valori fondamentali che danno forma al nostro mondo. Identificando questi elementi duraturi, possiamo comprendere meglio la natura ciclica dell’esistenza e le lezioni che essa conserva. Riconoscere la continuità, in mezzo all’apparente “cambiamento”, ci permette di sviluppare una comprensione più profonda della nostra vita e del mondo che ci circonda, favorendo in ultima analisi la saggezza e la crescita.

Riconoscere la natura ciclica dell’esistenza, fa trascendere gli schemi convenzionali dell'”essere”. Ma l’obiettivo finale di questa trascendenza dei cicli temporali resta l’evoluzione della coscienza umana. Abbracciando la saggezza di Re Salomone e applicandola alla vita quotidiana, aumenta gratitudine, compassione ed empatia verso noi stessi e gli altri. Questo cambiamento di coscienza ha il potenziale di trasformare non solo le nostre esperienze individuali, ma anche l’esperienza umana collettiva. Attraverso l’esplorazione e l’applicazione di questi concetti senza tempo, si è spinti a lavorare insieme per elevare l’umanità a nuove altezze.

Conclusioni

Passato, presente e futuro si intrecciano come elementi di una singola, unitaria essenza, formando il drappo della nostra esistenza mentre attraversiamo le dimensioni del tempo. I momenti del nostro passato ci hanno plasmato in ciò che siamo oggi, e il concetto dell’immortalità dell’anima e della trasmigrazione, chiamata Gilgul nell’ebraismo, rafforza ulteriormente questa connessione intrinseca tra ciò che è stato e ciò che sarà. Ogni decisione, passo e addirittura singolo pensiero nel presente è il risultato delle lezioni apprese e della conoscenza acquisita, mentre il futuro si profila all’orizzonte come un regno di infinito potenziale.

La nostra esistenza trascende i confini temporali, mentre tessiamo le nostre narrazioni uniche nella vasta distesa della storia umana, lasciamo un’impronta indelebile sul tessuto in continua evoluzione della realtà. Invece di desiderare più tempo, dovremmo concentrarci su come vivere al meglio ogni momento della nostra esistenza, sfruttando al massimo ogni opportunità che ci viene offerta, con la convinzione che lo Spirito del credente risorgerà in un corpo migliore dopo la morte se si sarà dimostrato giusto.

 

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