Il senso della vita: qual’è il nostro scopo sulla Terra
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Chiunque, almeno una volta, si è domandato quale potrebbe essere lo scopo della nostra vita sulla Terra e il perché siamo stati creati. Il problema è che molti, riconoscendo la complessità della strada che conduce ad una risposta, abbandonano questo percorso ancora prima di intraprenderlo. Quando eravamo bambini, parlavamo da bambini, pensavamo da bambini e ragionavamo da bambini (rif. Corinzi 13, 11) ma se ora siamo diventati adulti, dobbiamo agire come tali. Trovare le risposte a domande come questa, considerate dai filosofi esistenziali, è un “affare” da adulti che deve essere amministrato con cura. Le religioni, nessuna esclusa, attraverso le esperienze del passato ci aiutano a comprendere proprio questo “senso della vita”, ma non è tutto, perchè anche quando può sembrare che le Scritture non riescano a fornirci indicazioni chiare ed immediate, comunque ci mostrano la strada semplice e di pace per arrivare sani e in forze alla nostra ambita destinazione.

[perfectpullquote align=”left” bordertop=”false” cite=”” link=”” color=”#4476a5″ class=”” size=”18″]Un percorso prestabilito è sempre più facile di uno proprio, in quanto già testato e battuto da altri in passato.[/perfectpullquote]

Un percorso prestabilito è sempre più facile di uno proprio, in quanto già testato e battuto da altri in passato. Questi “altri” non sono persone qualunque, ma i nostri padri e le nostre madri che ci amano e che quindi volevano solo il nostro bene per il futuro. Quindi la destinazione non è mai la sola parte che conta del viaggio, e così trovare queste risposte fondamentali nei Libri Sacri, rende questo viaggio che stiamo affrontando piacevole ed appagante.
Per i credenti delle Religioni Abramitiche i primi cinque Testi di riferimento sono la Torah, parola che etimologicamente significa “legge”, ma anche “istruzione” e “guida” in quanto ci dirige proprio veso la conoscenza del nostro scopo sulla terra. Solo conoscendo quale lavoro porterà dei frutti, ci permetterà di scegliere le attività buone ed allontanare quelle inutili.
La storia nella Genesi stabilisce il destino dell’intera umanità affermando:

28 DIO li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e sottomettetela. Dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che si muove sulla terra”
(Genesi 1, 28)

 

Se si medita attentamente su questo versetto si può comprendere che l’atto più grande di Amore del CREATORE nei confronti dell’umanità, non è aver stabilito questo grande destino per l’umanità, ma aver dato il potere ad ogni uomo e ogni donna di conoscere il proprio ruolo centrale nella Creazione.

Amministratori della Terra

Ma soggiogare il mondo intero e governarlo non è un compito facile, e così dopo aver creato il primo credente (“Adamo” dalla parola “adamah” che significa “terra”) venne generata anche la sua compagna Eva, e da loro tutta la stirpe dei Figli di DIO. A costoro però più che essere richiesta una semplice “conquista del mondo” gli viene prescritto di operare una retta amministrazione del Creato. Questo è il vero scopo che da significato alla vita dell’umanità sulla Terra.

Naturalmente per ognuno di noi c’è un compito differente e spesso più piccolo non significa assolutamente meno importante. Le unità di misura sono stabilite dagli uomini, ma per DIO può essere grande anche il più piccolo dei gesti quotidini se compiuti nell’amore, e riconoscendoci parte di un disegno più ampio.
Elevare e perfezionare l’intera natura, compresi gli animali, le piante e la terra, è il nostro scopo ultimo. Tutto è stato messo al servizio dell’umanità per far sì che l’Immagine Divina presente dentro ogni persona illuminata (Salmo 82, 6) risplenda e si diffonda.

[perfectpullquote align=”right” bordertop=”false” cite=”” link=”” color=”#4476a5″ class=”” size=”18″]Gestire e migliorare il Creato, partendo da se stessi, e poi l’intera natura, animali, piante, e suolo compresi, tutto quanto è stato messo al servizio dell’umanità per far risplendere l’Immagine Divina presente dentro ogni persona illuminata.[/perfectpullquote]

Ed essere illuminati significa essere pieni di luce ovvero gioia, soddisfazione, pace tutte caratteristiche che non dipendono dall’esterno (da ciò che possediamo materialmente), ma da ciò che abbiamo dentro.

Quindi prima che un essere umano riesca ad avere effetto sull'”amministrazione del mondo”, dovrà prima riuscire a riappropriarsi di se stesso, e questo passa attraverso la conoscenza della propria anima e l’abbassamento del proprio ego. Compiere azioni che accrescano la nostra anima, che si accordano con gli insegnamenti delle Sacre Scritture, principalmente con la Regola d’Oro, fulcro di ogni vera religione. DIO ha creato ogni singola persona sulla terra imponendogli questo dovere, una direttiva chiara, e la punizione (o meglio “conseguenza” in quanto provocata solo da noi stessi) per chiunque non utilizza il proprio infinito potenziale, sarà la propria infelicità e insoddisfazione.

Quando un essere umano si impegna nel promuovere l’amore, nel seguire i Comandamenti, nel riparare il Mondo e nell’accrescere la propria conoscenza (in Arabo: علم) viene toccato dall’essenza del Divino e si riempie di luce. Questo è ciò che ci rende davvero felici, perchè comprendiamo finalmente il nostro scopo, l’unico che riesce a riempire le nostre vite in modo completo.
Un obiettivo comune quindi, e che ci avvicina al destino di tutti gli altri sulla Terra, seppure si diversifichi a secondo delle nostre infinite sfaccetature durante la vita. Non c’è bisogno di diventare un’asceta per promuovere queste vitrù, in quanto più dell’eremita sarà la persona comune che nel quotidiano e nella società riuscirà a cambiare le sorti del Mondo. Non si deve stravorgere la propria esistenza, ma solo operare a favore del bene per comprendere così sempre più quei “Segni” che DIO ci invia per continuarci a guidare. Questi Segni vengono così citati nel Corano:

Ad DIO appartiene il dominio dei cieli e della terra, e [solo] DIO conosce ogni cosa. Infatti, nella creazione dei cieli e della terra e nell’alternanza del giorno e della notte ci sono segni per coloro che hanno intelligenza. Chi si ricorda di DIO stando in piedi, o seduto, o [sdraiato] su di un fianco e medita sulla creazione dei cieli e della terra, [dicendo]: “Nostro SIGNORE non hai creato tutto questo senza uno scopo. Sii Tu esaltato e proteggici dalla punizione del fuoco.
(Corano 3, 189-191)

 

DIO ha creato questo mondo e l’umanità per far sì che la Sua opera si compia, e il popolo dei credenti deve partecipare attivamente, non attraverso un qualcosa al di là della comprensione umana, ma con opere visibili e concrete. Più lavoriamo e più guadagno avremo, maggiore sarà il tempo che dedichiamo alle nostre famiglie e più lieta sarà la nostra vecchiaia, più aiutiamo il prossimo e più noi stessi saremo aiutati, e così via, è questo uno delle mille chiavi di lettura dell’esistenza che le Scritture ci forniscono.

La Tentazione

Ma il tentatore non demorde dal suo obiettivo, dimostrare a DIO l’inferiorità del genere umano, e per questo continua a provare a farci cadere: “Credere alla favola della Creazione?”, “Secondo te davvero DIO ti ha creato per uno scopo così grande?”, “Tutto è casuale in questo Mondo, meglio godersi questa breve vita con i piaceri”. Tentazioni che esistono oggi e che già esistevano da immediatamente dopo la creazione. Il racconto biblico prosegue nel Capitolo 3 con la tentazione del frutto proibito, il peccato di Adamo e il successivo esilio dal Giardino, ovvero dalla pace. Il serpente, sinonimo dell’inclinazione al male, persuade l’uomo a ignorare la missione della sua anima in cambio di un piacere momentaneo. Adamo immerge l’umanità in una lotta costante tra le sue inclinazioni buone e cattive. E questo è il processo della creazione che continua, l’energia Divina pulsa costantemente attraverso la creazione, ma se ci allontaniamo dal nostro scopo, lasciamo che il peccato crei un’insensibilità a quella Presenza Divina dentro ogni credente. E quando la divinità non è più manifesta e sentita dalla creazione, DIO si allontana dalle Sue creature, e in questo stato l’essere creato sta male, seppure spesso non comprende il motivo di questa angoscia.

Uno scopo preciso

Ogni anima ha uno scopo specifico oltre che ad uno scopo generale riferito all’intera creazione. Creare spazio sufficiente nelle proprie anime per far dimorare DIO permette di far vedere ad una persona i “Segni” e le “opportunità” inviate dall’Alto. Questo è lo scopo della discesa della propria anima sulla terra, ma dobbiamo scegliere di operare per il bene:

Tutto è nelle mani del cielo tranne il timore del cielo

 

Questa profonda frase riportata della tradizione Rabbinica ci ricorda che, seppur qualunque cosa accada a una persona proviene dal Cielo, la scelta di percorrere la Via del bene (ovvero del “cielo/bene” a differenza della “terra/male”) appartiene solo ai viventi. Questo è il limite del libero arbitrio. Si può facilmente comprendere quale tragedia possa essere per ogni essere ignorare la missione della propria anima sulla terra, poiché così facendo, si fa discendere l’anima in questo mondo vano, senza permettere di elevarsi al cielo e raggiungendo il proprio scopo. La cosa giusta da fare è quindi provare a sfruttare al massimo il soggiorno dell’anima sulla terra, mantenendo uno stile di vita conforme alla legge e quindi all’amore e alla giustizia.

Conclusioni

Spianare la strada al graduale raggiungimento del nostro destino è da sempre stato il lavoro incessabile dei grandi uomini e delle grandi donne del passato fino ad oggi, determinati e consapevoli ognuno delle proprie responsabilità. Se ci dedichiamo a migliorare noi stessi, miglioreremo non solo la nostra felicità, ma anche quella delle nostre famiglie e dei nostri vicini. È ovviamente necessario studiare per comprendere al meglio le Sacre Scritture che ci uniscono con la Sapienza divina, ma tuttavia le opere rimangono la cosa principale da fare, perchè lo scopo ultimo dello studio è quello di condurre all’azione, all’esecuzione dello scopo della creazione, costruire una Dimora per il Divino in questo mondo.

 


Referenze

  • McNamara, Martin (2010). McNamara, Martin (ed.). Targum and Testament Revisited: Aramaic Paraphrases of the Hebrew Bible: A Light on the New Testament (2nd ed.). Wm. B. Eerdmans. ISBN 978-0-80286275-4
  • “Hasidism”. jewishvirtuallibrary.org
  • Agostino d’Ippona, La provvidenza, Pavia, Arcari editore, 2003
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