Una profezia: Perché i social media moriranno e il motivo per cui stanno atrofizzando il vostro cervello
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È facile prevedere che i social media moriranno presto, visto che i danni che stanno apportando a chi ne abusa, ormai sono studiati, conosciuti e temuti. Molte persone ne diventano dipendenti, perdono l’irripetibile possibilità di vivere la propria vita reale, sentendosi costantemente infelici per aver perso tempo a guardare le “storie” degli altri. Sì, “storie”, non realtà. Pochi profili riflettono la verità, ma la maggior parte presenta una narrazione raffinata, che intrappola molti in una irreale e irrealizzabile fantasia. Coloro che credono che il mondo semplice, quello non straricco e strabello, quello imperfetto e fragile non sia così attraente come quello finto, si stanno dirigendo in un baratro dal quale (purtroppo) non se ne esce, se non con la fatica che fa un tossicodipendente per purificarsi. Tuttavia, la luce trionfa sempre sulle tenebre e molte persone stanno comprendnedo che limitare con cura il loro tempo trascorso sui social media, è la chiave… Come sempre il bilanciamento come grande maestro e guida in ogni campo.

L'epidemia della dipendenza: come i social media consumano vite

Innanzitutto, devo chiarire che non sono contrario all’uso dei social media, ma solo se utilizzati come strumenti. Tutto ciò che non è equilibrato va contro DIO, contro la Natura Divina, e contro l’ETRENO, che si fonda sull’equilibrio.

Come affermano le Sacre Scritture: Proverbi 25, 16: “Se trovi del miele, mangiane quanto basta; se ne mangi troppo, vomiterai”. Allo stesso modo, nel Corano, Surah Al-A’raf 7:31: “O figli di Adamo, prendete i vostri ornamenti in ogni masjid, mangiate e bevete, ma non siate eccessivi. In verità, Egli non gradisce coloro che commettono eccessi”. Ancora: Filippesi 4, 5: “La vostra moderazione sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino”.

Non si può quindi ignorare il male che si cela dietro il fenomeno per eccellenza dei nostri tempi. Anche se può sembrare un’affermazione sentita molte volte, è comunque una realtà seppure da una prospettiva metaforica. Il male vuole che siate dei perdenti, dei perditempo, infelici e insoddisfatti. Perché? Semplice, Per aumentare il potere dell’oscurità. Chiunque è nello stato di infelicità, volontariamente, o involontariamente, contagia chi gli è vicino. Ma grazie a DIO, altri non operano nel buio, trovano una piccola lanterna, la seguono e provano ad operare nella luce. Provano a gestire e equilibrare ogni cosa, come i social media che li usano con moderazione, concentrandosi sulla diffusione solo del bene, disposti a non giudicare nessuno e comprendendo che anche questi possono essere una grande opportunità per un cambiamento positivo.

Immaginate se Gesù 2000 anni fa, o Maometto più di mille anni fa, potessero contare su uno strumento in grado di raggiungere i credenti di tutto il mondo in pochi secondi. Certamente il mondo di oggi sarebbe un posto migliore. Ma questo post non è per i rimpianti; è per mostrare le opportunità. Siamo ancora in tempo per aggiustare le nostre vite, le nostre relazioni con noi stessi, le nostre anime, i nostri vicini e il resto della creazione, anche con l’aiuto dei social media.

 

Preoccupazioni degli esperti: Ricerche e studi sugli effetti dannosi dei social media

L’uso eccessivo dei social media sta atrofizzando il vostro cervello. Se non lasciamo lavorare il cervello, l’immaginazione e i desideri, ma ci affidiamo ai milioni di input velocissimi che i social media ci forniscono, gli ‘scroll’ diventano sempre più veloci. Nel frattempo, il cervello si atrofizza sempre di più perché non ha necessità di crearsi da solo degli input, ma si nutre solo di riceverli.

Questo articolo mira a difendere la profezia del declino finale dei social media, esaminando anche alcune ragioni per cui queste piattaforme stanno atrofizzando molti cervelli. Approfondendo le implicazioni delle nostre abitudini online, diventa chiaro che i social media non solo stanno rimodellando la società, ma hanno anche un impatto significativo sulle nostre funzioni cognitive. Numerosi studi e pareri di esperti hanno lanciato l’allarme sull’impatto dei social media sulla salute mentale e sulle funzioni cognitive.

I ricercatori hanno documentato casi che collegano l’uso eccessivo dei social media all’ansia, alla depressione e alla riduzione dei tempi di attenzione. Per esempio, uno studio pubblicato sul Journal of Social and Clinical Psychology ha rilevato che la riduzione dell’uso dei social media diminuisce significativamente i sentimenti di solitudine e depressione. Un’altra ricerca dell’Università della Pennsylvania ha dimostrato un legame causale tra il tempo trascorso sui social media e gli esiti negativi sulla salute mentale.

Inoltre, l’American Psychological Association ha evidenziato che gli adolescenti che trascorrono più di tre ore al giorno sui social media sono a maggior rischio di problemi di salute mentale, tra cui ansia e depressione. Questi risultati sono confermati da un rapporto della Royal Society for Public Health del Regno Unito, secondo cui le piattaforme di social media, in particolare Instagram, sono associate a percezioni negative dell’immagine corporea, problemi di sonno e cyberbullismo.

Gli effetti sulla funzione cognitiva sono altrettanto preoccupanti. L’uso eccessivo dei social media è stato dimostrato frammentare la capacità di attenzione e ridurre la capacità di concentrazione su compiti prolungati. Uno studio condotto da Microsoft ha rivelato che la durata media dell’attenzione umana è diminuita da 12 secondi nel 2000 a soli 8 secondi oggi, parzialmente attribuita all’ambiente digitale in cui siamo costantemente immersi. Questo fenomeno, noto come “attenzione parziale continua,” compromette la nostra capacità di impegnarci in un pensiero profondo e riflessivo, essenziale per la risoluzione dei problemi e la creatività.

Inoltre, i neuroscienziati hanno osservato che l’uso eccessivo dei social media può alterare la struttura e la funzione del cervello. Una ricerca pubblicata sulla rivista NeuroImage ha indicato che i forti utilizzatori di social media presentano un volume ridotto di materia grigia nelle aree associate alla regolazione emotiva e alla presa di decisioni.

Approfondendo i risultati di questi vari studi, diventa evidente che le preoccupazioni scientifiche sull’uso dei social media sono significative e multifaceted. Presentando una panoramica completa di questi problemi, possiamo comprendere meglio l’intera portata dell’impatto dei social media sul cervello umano. Questa consapevolezza è un passo cruciale per riconoscere la necessità di un approccio più equilibrato e consapevole alle nostre vite digitali. La chiave è l’equilibrio e la moderazione nell’uso dei social media, insieme alla promozione di attività che stimolino il cervello in modo positivo e creativo, aiutandoci a mitigare gli effetti negativi pur godendo dei benefici di queste piattaforme.

Approfondimenti teologici: I social media e la violazione del 1° e del 2° Comandamento

Da una prospettiva teologica, l’uso improprio dei social media è da considerarsi una violazione delle prime 2 Leggi fondamentali della vita. Il 1° Comandamento ci impone di non avere altri dei al cospetto dell’unico vero DIO, mentre il 2° ci mette in guardia dal creare e adorare idoli. Ma quali sono gli idoli dei nostri giorni?? Non immaginatevi di certo i “VItelli d’Oro”, o altre divinità che ad oggi ci appaiono effettivamente “senza senso”. Infatto oggi i grandi idoli si “occultano” anche dentro le piattaforme dei social media, che spesso spingono gli individui a cercare fama, ricchezza e bellezza fisica, creando ossessioni, venerando così idoli che hanno la precedenza sui valori spirituali e sulla devozione a DIO.

L’incessante ricerca di like, follower e riconoscimenti online può portare a una forma di idolatria moderna, in cui l’io e i risultati superficiali vengono esaltati al di sopra della crescita spirituale e dell’umiltà. Rendiamo dei cantanti, o degli attori, degli Dei, sportivi spesso idolatrati inconsapevolmente, eppure accade costantemente. Nel cristianesimo, passi come Matteo 6:24, “Nessuno può servire due padroni… Non si può servire sia DIO che il denaro”, evidenziano l’incompatibilità del servire il bene e consumarsi dai desideri mondani. Allo stesso modo, nell’Islam, il Corano consiglia nella Surah Al-Baqarah 2. 152: “Ricordati di Me e Io mi ricorderò di te. Siate grati a Me e non rinnegatemi”, incoraggiando i credenti a concentrarsi sul loro rapporto con DIO piuttosto che sulle distrazioni mondane.

I social media, se usati male, possono portare fuori strada le persone, favorendo una cultura che privilegia l’auto-glorificazione e il materialismo rispetto alla realizzazione spirituale. Riconoscendo ciò, è fondamentale affrontare i social media con una prospettiva equilibrata, assicurandosi che non mettano in ombra i nostri impegni e valori spirituali.

conclusioni

Adottare la moderazione e un uso consapevole, permette di trasformare i social media da una forza distruttiva a una risorsa preziosa. Soluzioni e strategie pratiche, come la definizione di limiti di tempo, la cura dei contenuti e la priorità alle interazioni nella vita reale, possono aiutare a instaurare un rapporto più sano con queste piattaforme.

Guardando al futuro, è fondamentale comprendere i potenziali pericoli (per noi e sopratutto per i nostri figli) e adottare un approccio equilibrato. Quasto può proteggere la nostra salute cognitiva e mantenere la nostra integrità spirituale. Questa consapevolezza favorisce un ambiente in cui i social media possono essere usati a fin di bene, diffondendo messaggi positivi e favorendo connessioni genuine senza compromettere il nostro benessere mentale e spirituale.

In sintesi, la profezia del declino dei social media non riguarda solo la caduta del potere di queste piattaforme, ma un risveglio collettivo al loro impatto e uno sforzo consapevole per usarli con sapienza. Questa profezia suggerisce che le persone apriranno finalmente gli occhi e capiranno che “meno” spesso significa “di più”: più felicità, meno cose, meno informazioni, meno aspettative e più serenità, equilibrio e connessione con DIO, la natura e i nostri prossimi.

Attualmente stiamo riempiendo il nostro cervello con troppe informazioni banali e, anche se alcune sono preziose, sono semplicemente troppo numerose e veloci affinché il nostro cervello e la nostra Anima possano elaborarle correttamente. Questo sovraccarico porta a stress, infelicità e insoddisfazione. Tuttavia, gli esseri umani sono intrinsecamente capaci di migliorarsi, sempre e sempre di più. Questo post non rivela nessuna verità sconosciuta, perché tutti in fondo già sanno che i social media scompariranno e la privacy invece prospererà. Le persone apprezzeranno i momenti lontani dalla tecnologia, raggiungendo finalmente molto più equilibrio nelle loro vite.

I selfie diventeranno un modo antiquato per mostrare i tristi limiti della nostra mente, e il nostro desiderio di apparire diversi da ciò che siamo veramente. Siamo davvero belli perché siamo assolutamente imperfetti e tutti diversi, ovvero unici, come coloro che erroneamente eleviamo a Idoli. Siamo noi stessi i veri Dei in questo mondo, ma dobbiamo saperci comportare da tali. Dobbiamo solo essere simili nel nostro intento di amare gli altri e DIO, aderendo al principio di non fare agli altri ciò che non vogliamo sia fatto a noi. Riflettendo sulle nostre abitudini sui social media e cercando un percorso che promuova il benessere e la crescita spirituale, possiamo recuperare il nostro tempo, la nostra concentrazione e la nostra salute spirituale, assicurandoci che i social media ci servano e non ci schiavizzino.

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