Ecclesiaste (Qoelet) 10, 1-8

Il capitolo 10 del libro di Ecclesiaste (anche chiamato Libro del Qoèlet) prosegue con alcune semplici eppure profonde riflessioni sapienziali che mettono in contrapposizione principalmente la saggezza con la stoltezza, evidenziando come quest’ultima possa portare al disordine e alla rovina. Attraverso immagini vivide e proverbi incisivi, il testo mostra come anche un piccolo errore possa compromettere grandi risultati e come il comportamento saggio sia sempre preferibile alla sconsideratezza.

In particolare, i versetti 1-8 ci guidano in una meditazione sulla fragilità della sapienza umana, sull’influenza della stoltezza nei ruoli di potere e sulle conseguenze delle azioni, sia per chi governa sia per chi è governato. Qoèlet osserva come l’irrazionalità e l’ingiustizia possano sovvertire l’ordine naturale delle cose, facendo sì che gli stolti si trovino in posizioni elevate mentre i saggi siano relegati in basso. Una storia vecchia come i tempi insomma, e quindi “niente di nuovo sotto il Sole”. La riflessione si conclude con un avvertimento sulla giustizia retributiva: chi compie azioni sconsiderate rischia di subirne le conseguenze. Seppure è tutto scritto, non vuol dire che non si ha libero arbitrio sulle proprie azioni, anzi, appunto perchè non possiamo niente, allora volgiamoci al bene, era gia scritto che la nostra vita debba “girarsi” verso rotte magnifiche e piene di gioia. DIO è grande!

Il Testo: Ecclesiaste 10, 1-8

“Le mosche morte fanno puzzare e fermentare l’olio del profumiere; così un po’ di stoltezza pesa più della saggezza e dell’onore. Il cuore del saggio è alla sua destra, ma il cuore dello stolto alla sua sinistra. Anche per la strada, quando lo stolto cammina, il suo cuore gli manca e dice a tutti che è stolto. Se l’ira del governante si alza contro di te, non abbandonare il tuo posto, perché la calma può placare grandi peccati. C’è un male che ho visto sotto il sole, come un errore che procede da un sovrano. La stoltezza è collocata in posizioni alte, mentre i ricchi siedono in basso. Ho visto servi a cavallo e principi camminare sulla terra come servi. Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi rompe un muro sarà morso da un serpente.”

Tabella interlineare di ASH

 

VersettoTesto Italiano (CEI)Testo EbraicoTraslitterazioneTraduzione Letterale
Ecclesiaste 10:1Le mosche morte infettano e fanno fermentare l’olio del profumiere; così un po’ di stoltezza guasta la saggezza e la gloria.זְבוּבֵי מָוֶת יַבְאִישׁ יַבִּיעַ שֶׁמֶן רוֹקֵחַ יָקָר מֵחָכְמָה מִכָּבוֹד סִכְלוּת מְעָטZevuvei mavet yav’ish yabi’a shemen roke’ach; yakar me-chokhmah mi-kavod sikhlut me’at.Le mosche morte fanno puzzare e fermentare l’olio del profumiere; così un po’ di stoltezza pesa più della saggezza e dell’onore.
Ecclesiaste 10:2Il cuore del saggio sta alla sua destra, il cuore dello stolto alla sua sinistra.לֵב חָכָם לִימִינוֹ וְלֵב כְּסִיל לִשְׂמֹאלוֹLev chakham li’mino, ve-lev kesil li’smolo.Il cuore del saggio è alla sua destra, ma il cuore dello stolto alla sua sinistra.
Ecclesiaste 10:3Anche quando lo stolto cammina per la strada, il suo senno gli manca e mostra a tutti che è stolto.וְגַם בַּדֶּרֶךְ כְּשֶׁסָּכָל הוֹלֵךְ לִבּוֹ חָסֵר וְאָמַר לְכֹל סָכָל הוּאVe-gam ba-derekh ke-she-sakal holekh, libo chaser, ve-amar le-khol sakal hu.Anche per la strada, quando lo stolto cammina, il suo cuore gli manca e dice a tutti che è stolto.
Ecclesiaste 10:4Se l’ira del sovrano si alza contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma evita grandi errori.אִם רוּחַ הַמּוֹשֵׁל תַּעֲלֶה עָלֶיךָ מְקוֹמְךָ אַל תַּנַּח כִּי מַרְפֵּא יַנִּיחַ חֲטָאִים גְּדוֹלִיםIm ruach ha-moshel ta’aleh aleikha, mekomkha al tanach, ki marpeh yani’ach chata’im gedolim.Se l’ira del governante si alza contro di te, non abbandonare il tuo posto, perché la calma può placare grandi peccati.
Ecclesiaste 10:5C’è un male che ho visto sotto il sole, simile a uno sbaglio commesso da un sovrano:יֵשׁ רָעָה רָאִיתִי תַּחַת הַשָּׁמֶשׁ כִּשְׁגָגָה שֶׁיֹּצָא מִלִּפְנֵי הַשַּׁלִּיטYesh ra’ah ra’iti tachat ha-shemesh, ki-shegagah she-yotzeh milifnei ha-shalit.C’è un male che ho visto sotto il sole, come un errore che procede da un sovrano.
Ecclesiaste 10:6La stoltezza occupa posti molto elevati, mentre i ricchi siedono in basso.נִתַּן הַסִּכְלוּת בַּמְּרוֹמִים רַבִּים וַעֲשִׁירִים בַּשֵּׁפֶל יֵשְׁבוּNitan ha-sikhlut ba-meromim rabbim, va-ashirim ba-shefel yeshvu.La stoltezza è collocata in posizioni alte, mentre i ricchi siedono in basso.
Ecclesiaste 10:7Ho visto schiavi a cavallo e principi camminare a piedi come schiavi.רָאִיתִי עֲבָדִים עַל סוּסִים וְשָׂרִים הֹלְכִים כַּעֲבָדִים עַל הָאָרֶץRa’iti avadim al susim, ve-sarim holkhim ka-avadim al ha-aretz.Ho visto servi a cavallo e principi camminare sulla terra come servi.
Ecclesiaste 10:8Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi abbatte un muro sarà morso da una serpe.חֹפֵר גּוּמָּץ בּוֹ יִפּוֹל וּפֹרֵץ גָּדֵר יִשְּׁכֶנּוּ נָחָשׁChofer gummatz bo yipol, u-poretz gader yishkennu nachash.Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi rompe un muro sarà morso da un serpente.

 

Commento

Versetto 1: La fragilità della saggezza

“Le mosche morte infettano e fanno fermentare l’olio del profumiere; così un po’ di stoltezza guasta la saggezza e la gloria.” (Ecclesiaste 10:1)

L’immagine delle mosche morte che corrompono un olio profumato simboleggia come anche un piccolo errore possa rovinare la reputazione e il valore della saggezza. Proprio come un’essenza preziosa viene contaminata da un solo elemento impuro, così un atto di stoltezza può oscurare una vita di saggezza e di onore. Questo principio è particolarmente rilevante nel contesto sociale e politico: un leader può costruire una reputazione per anni, ma un solo errore può distruggere tutto. Allo stesso modo nelle relazioni: un marito può impiegare una vita per costruire la propria reputazione e farsi amare dalla sua compagna, eppure l’errore, seppur piccolo dietro l’angol, può rovinare tutto e subito, proprio come un piccolo insetto in un piatto delizioso.

Versetto 2-3: Il contrasto tra saggezza e stoltezza

“Il cuore del saggio sta alla sua destra, il cuore dello stolto alla sua sinistra.” (Ecclesiaste 10:2)

“Anche quando lo stolto cammina per la strada, il suo senno gli manca e mostra a tutti che è stolto.” (Ecclesiaste 10:3)

L’autore utilizza un’immagine simbolica per distinguere il comportamento del saggio e quello dello stolto. Nel contesto Biblico e dei fedeli, la destra è associata alla forza e alla rettitudine, mentre la sinistra simboleggia l’opposto. Ciò non deve avere un valore letterale, ma piuttosto indica che la saggezza e la stoltezza conducono a direzioni opposte.

Lo stolto non può nascondere la sua natura: e ciò, ovunque egli vada, il suo comportamento lo tradisce continuamente. Questo principio si manifesta nella vita quotidiana, e all’opposto, coloro che si dimostrano saggi manifestano il proprio equilibrio in ogni loro azione.

Versetto 4: La pazienza di fronte al potere

“Se l’ira del sovrano si alza contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma evita grandi errori.” (Ecclesiaste 10:4)

In una società dominata da re e governanti, politici e capi di stato, ricchi e potenti amministratori, che non sempre però sono saggi e retti, la reazione dei semplici potrebbe rivelarsi impulsiva e portare a conseguenze comunque negative, seppure apparentemente giustificate. Qoèlet, il saggio d’Israele per eccellenza consiglia la pazienza: di fronte all’ira di un’autorità, è meglio mantenere la calma piuttosto che reagire con impeto. Questo insegnamento è valido ancora oggi: in situazioni complesse, mantenere il controllo può prevenire errori e proteggere dalle ripercussioni… Così anche utilizzare il tempo, dilazionare e pazientare è sempre alleato del saggio.

Versetti 5-7: L’ingiustizia nei ruoli di potere

“C’è un male che ho visto sotto il sole, simile a uno sbaglio commesso da un sovrano: la stoltezza occupa posti molto elevati, mentre i ricchi siedono in basso. Ho visto schiavi a cavallo e principi camminare a piedi come schiavi.” (Ecclesiaste 10:5-7)

Qoèlet osserva una realtà sconcertante: le posizioni di potere sono spesso occupate da persone prive di saggezza, mentre coloro che sarebbero più degni sembrano essere messi da parte. Questo ribaltamento dell’ordine naturale delle cose non è una novità: anche oggi vediamo leader incompetenti in ruoli di responsabilità, mentre persone capaci vengono trascurate. Eppure anche questo fa parte del disegno di DIO. I giusti e saggi si preparano con fede all’ascesa silenziosa, mentre gli stolti godono di una mera soddisfazione troppo fugace per donare davvero pace e felicità durature.

L’immagine degli schiavi a cavallo e dei principi a piedi rafforza questa ingiustizia. Il versetto non esprime un giudizio sulla condizione sociale, ma piuttosto sull’inversione dei valori: il merito non sempre viene riconosciuto, e la stoltezza può essere elevata mentre la saggezza viene umiliata.

Versetto 8: La giustizia retributiva

“Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi abbatte un muro sarà morso da una serpe.” (Ecclesiaste 10:8)

Il capitolo si chiude con un monito: chi trama contro gli altri finisce per cadere nella propria trappola. La metafora della fossa ricorda altri passi biblici che parlano della giustizia divina che fa ricadere il male sulle spalle di chi lo ha progettato (Salmo 7:15-16, Proverbi 26:27).

Anche l’immagine del muro e del serpente ha un significato profondo: nell’antichità, i muri proteggevano le città e le proprietà, e abbatterli significava violare un confine stabilito. Il serpente, nascosto nelle crepe del muro, simboleggia le conseguenze impreviste delle azioni sconsiderate. Questo principio si applica ancora oggi: chi infrange l’ordine e la giustizia rischia di subirne le conseguenze.

Conclusioni

Il messaggio di Qoèlet in questi versetti è chiaro: la saggezza è preziosa ma fragile, la stoltezza può anche portare al successo e al momentaneo guadagno, ma finisce sempre nel disordine, e ogni azione ha delle conseguenze. Il testo ci invita a riflettere sulla nostra condotta, sul modo in cui gestiamo lo smisurato potere che DIO ci ha concesso, forza che dovremmo utilizzare solo per pazientare riguardo le ingiustizie. La vera sapienza non sta solo nel conoscere il bene, ma anche nel saperlo applicare con prudenza e discernimento.
Questa lezione rimane attuale: nella società moderna, tra credenti, e tra coloro che lo fanno meno, perchè di una cosa sono certo: ogni giusto è credente, anche coloro che si dichiarano atei lo sono, se sei giusto, veneri il Dio del bene che è il mio DIO. Al contrario i malvagi, solitamente seguono la stoltezza, che viene premiata quando il merito è ignorato, L’insegnamento di Qoèlet ci richiama alla necessità di mantenere la saggezza, la pazienza e la giustizia nelle nostre vite.
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