Gli Scritti Apocrifi sono opere, solitamente lavori scritti, di autore ignoto, o di dubbia autenticità, o provenienza, non considerati all’interno di una particolare canone. La parola è adeguatamente trattata come un plurale, ma nell’uso comune è spesso al singolare (apocrifo). Nel contesto Biblico, troviamo che la maggior parte dei testi sono di autore ignoto, il termine “Apocrifi” è anche usato da Cristiani protestanti in riferimento ad un insieme di testi inclusi nella Settanta e, quindi nel canone cattolico, ma non nella Bibbia ebraica.
L’origine del termine deriva dall’aggettivo medievale latino apocryphus, “segreto”, o “non canonico”, e dall’aggettivo greco ἀπόκρυφος (apokryphos), “oscura”, dal verbo ἀποκρύπτειν (apokryptein), “per nascondere”.
Tipi di Testi
Complessivamente i testi apocrifi della tradizione giudeo-cristiana rappresentano un numero abbastanza elevato. Sono notevolmente variegati quanto a:
- data e luogo di composizione;
- lingua di composizione;
- autore: molti dei testi apocrifi sono pseudoepigrafi (= in greco “dal titolo falso”), cioè si presentano tramite un artificio letterario come opera di un autore illustre e autorevole (solitamente dell’Antico o del Nuovo Testamento). Anche alcuni libri canonici del Nuovo Testamento sono oggi considerati dai biblisti pseudoepigrafi come la seconda lettera di Pietro, ritenuta scritta dopo la sua morte
- tradizione religiosa di riferimento: ebraica, cristiana, eretica (soprattutto ambienti gnostici);
- genere letterario: narrazione storica, lettera, atti (narrazione storica relativa specificamente ad alcuni protagonisti), vangelo (riferito a Gesù), apocalisse (racconto allegorico descrivente il futuro e/o viaggi celesti);
- fortuna e uso nella tradizione religiosa: in alcuni casi non sono stati considerati dagli autori postumi, altri (per esempio i vangeli apocrifi dell’infanzia) hanno goduto di una certa rilevanza anche a livello artistico, altri ancora hanno goduto di notevole considerazione presso gli autori successivi al punto da non essere identificati con la dicitura ‘apocrifi’ (p.es. la cosiddetta letteratura sub-apostolica nella tradizione cattolica);
- disponibilità testuale:
- di alcuni ci sono pervenuti i manoscritti completi; in tal senso è stata preziosa la scoperta avvenuta nel 1945 presso Nag Hammadi di una giara contenente 13 manoscritti databili tra il III-IV secolo di opere gnostiche fino ad allora considerate perdute;
- di altri solo testimonianze frammentarie e indirette ad opera degli scrittori del tempo, soprattutto padri della Chiesa (sec. II-VI), che hanno citato nei loro manoscritti alcuni passi per poterne confutare le affermazioni e quindi delegittimarli rispetto ai testi canonici;
- di altri ancora si conosce poco più che il nome del testo.
Apocrifi dell’Antico Testamento
Sono numerosi i testi religiosi apocrifi che si riferiscono come contenuto o attribuzione pseudoepigrafa all’Antico Testamento. Per indicarli è ampiamente diffusa anche la dicitura “Apocrifi giudaici”, ma tale terminologia è impropria: non tutti sono nati in ambiente giudaico, ma molti di essi derivano da autori cristiani o ci sono comunque pervenuti con pesanti rielaborazioni e/o aggiunte cristiane.
- Nei Secoli immediatamente precedenti e successivi l’era Cristiana (all’incirca III secolo a.C. – III secolo d.C.), quando la comunità religiosa Ebraica era relativamente stabile attorno al tempio di Gerusalemme ma anche nella fiorente diaspora nei vicini paesi del medio oriente, vennero composti un elevato numero di scritti attualmente noti come apocrifi dell’Antico Testamento. Sono a noi pervenuti Testi in lingua Ebraica (in questo periodo era una lingua usata solo nel culto liturgico), in Aramaico (la lingua “ufficiale” diffusa in un po’ tutto il vicino oriente) e in Greco (che costituiva la lingua franca all’interno della sfera ellenista, parlata in particolare dalle comunità giudaiche nella diaspora in Egitto). Il contenuto e/o l’attribuzione pseudoepigrafa di questi apocrifi era legato ai testi della attuale Tanakh.
Quanto al genere letterario, gli apocrifi dell’Antico Testamento appartengono a varie tipologie. Particolarmente numerose sono le apocalissi e i testamenti.
Apocalissi apocrife dell’Antico Testamento
La parola “apocalisse” è una translitterazione del greco ἀπōκάλυψις, che indica letteralmente ‘l’alzarsi di un velo’, e in senso figurato ‘svelamento’ o ‘rivelazione’ di cose nascoste. Alcuni testi apocalittici fanno parte della Bibbia: il libro di Daniele e l’Apocalisse di Giovanni (accolta solo nel canone cristiano). Alcuni elementi accomunano tutti i testi della letteratura apocalittica:
- la rivelazione narrata dall’autore si fonda su una visione, un sogno o un viaggio corporeo attraverso i cieli e/o gli inferi;
- l’autore è guidato nella visione o nel viaggio da un angelo e incontra altri angeli, diavoli, anime di defunti;
- l’autore apprende i progetti divini sulla storia circa il futuro prossimo o remoto, talvolta parlando direttamente con DIO, più spesso attraverso visioni allegoriche;
- tali progetti prevedono il trionfo ultimo della giustizia, spesso in contrasto col difficile contesto storico nel quale si trova l’autore pseudoepigrafo e i lettori: le cose ora vanno male ma non temete, DIO ristabilirà la pace.
Queste le apocalissi apocrife dell’Antico Testamento:
- Apocalisse di Abramo
- Apocalisse di Adamo
- Apocalisse di Baruc o 2 Baruc o Apocalisse siriaca di Baruc
- Apocalisse greca di Baruc o 3 Baruc
- Apocalisse di Daniele o Apocalisse persiana di Daniele
- Apocalisse di Elia (copta) o 1 Elia
- Apocalisse di Elia (ebraica) o 2 Elia o Libro di Elia
- Apocalisse di Esdra o 4 Esdra
- Apocalisse di Sedrach
- Apocalisse di Mosè
- Apocalisse di Sofonia
Testamenti apocrifi dell’Antico Testamento
Il genere letterario del testamento, similmente all’uso corrente del termine, è caratterizzato dalla enunciazione da parte di un personaggio morente delle sue ultime volontà. Spesso si tratta di esortazioni morali.
Questi i testamenti apocrifi dell’Antico Testamento:
- Testamento di Abramo
- Testamento di Adamo o Libro di Adamo
- Testamento dei Dodici Patriarchi
- Testamento di Isacco
- Testamento di Giacobbe
- Testamento di Giobbe
- Testamento di Mosè o Assunzione di Mosè
- Testamento di Salomone
Altri testi apocrifi dell’Antico Testamento
Oltre alle apocalissi e ai testamenti sono presenti tra gli apocrifi dell’Antico Testamento numerosi altri scritti, con un genere letterario variegato: si tratta per lo più di narrazioni storiche (leggendarie) relative a personaggi dell’Antico Testamento, ma anche di esortazioni e di visioni. Spesso i racconti si tingono di colorità apocalittiche, trattando accadimenti passati o futuri relativi a uomini, angeli o demoni.
Altri apocrifi dell’Antico Testamento:
- Ascensione di Isaia
- 4 Baruc o Omissioni di Geremia
- Domande di Esdra
- 1 Enoch o Libro di Enoch o Enoch etiope
- 2 Enoch o Enoch slavo o Apocalisse di Enoch o Segreti di Enoch
- 3 Enoch o Apocalisse ebraica di Enoch
- Libro dei Giubilei o Piccola Genesi
- Libro di Iannes e Iambres
- Libro di Giuseppe e Aseneth o Matrimonio di Aseneth
- Libro di Noè
- 5 Maccabei
- Odi di Salomone
- Oracoli sibillini
- Preghiera di Giuseppe
- Storia di Achikar
- Storia dei Recabiti
- Vita di Adamo ed Eva
- Visione di Esdra
- Vite dei profeti
Apocrifi dell’Antico Testamento accolti nella Settanta
Oltre a questi testi ve ne sono altri parimenti di origine giudaica e non accolti nel canone ebraico ma accolti in quello greco-ortodosso (cioè presenti nella versione biblica greca della Settanta):
- Esdra greco o 1 Esdra (protestanti) o 3 Esdra (cattolici)
- Odi
- Preghiera di Manasse
- Terzo libro dei Maccabei
- Quarto libro dei Maccabei
- Salmo 151
- Salmi 152-155
- Salmi di Salomone
Tra gli apocrifi dell’Antico Testamento presenti nella Settanta sono inclusi anche i cosiddetti deuterocanonici, accolti nel canone cattolico ma non in quello protestante.
Deuterocanonici
Alcuni testi di origine giudaica non accolti nel canone ebraico sono detti dai cattolici deuterocanonici = ‘del secondo canone’ (contrapposti al ‘primo canone’ ebraico), in quanto inclusi oltre che nella Settanta anche nel canone cattolico della Bibbia latina detta Vulgata. Dalla tradizione protestante sono considerati alla stregua degli altri apocrifi e indicati con la stessa dicitura.
- Giuditta
- Tobia
- Primo libro dei Maccabei
- Secondo libro dei Maccabei
- Sapienza di Salomone o semplicemente Sapienza
- Siracide o Sapienza di Siracide o Ecclesiastico
- Baruc o Baruch
- Lettera di Geremia
- Preghiera di Azaria e Cantico dei tre giovani nella fornace
- Storia di Susanna
- Bel e il Drago
- Ester (versione greca)
Apocrifi del Nuovo Testamento
I tre criteri usati dalla Chiesa cristiana antica per considerare un testo canonico nell’ambito del Nuovo Testamento sono stati:
- Paternità apostolica: attribuibile all’insegnamento o alla diretta scrittura degli apostoli o dei loro più stretti compagni;
- Uso liturgico: testi letti pubblicamente nei riti liturgici delle prime comunità cristiane;
- Ortodossia: testi che rispettino le verità dogmatiche di fede.
Gli Apocrifi del Nuovo Testamento sono solitamente divisi in base a contenuto, genere e ambiente d’origine nelle seguenti categorie:
Vangeli apocrifi
In base a contenuto, genere e ambiente d’origine i vangeli apocrifi sono solitamente divisi in varie tipologie:
Vangeli dell’infanzia di Gesù
Illustrano i dettagli relativi alla vita pre-ministeriale di Gesù, soprattutto la sua infanzia, altrimenti ignoti in quanto taciuti dai vangeli canonici. Presentano un carattere abbondantemente e gratuitamente miracolistico che sfocia spesso nel magico-fiabesco, in netto contrasto con la sobrietà dei 4 vangeli canonici. Sono caratterizzati inoltre da una assente o imprecisa conoscenza degli usi e costumi giudaici o da altre imprecisioni di natura storica o geografica, che ne inficiano il valore storico degli eventi narrati.
- Protovangelo di Giacomo o Vangelo dell’Infanzia di Giacomo o Vangelo di Giacomo
- Codice Arundel 404
- Vangelo dell’infanzia di Tommaso o Vangelo dello pseudo-Tommaso
- Vangelo dello pseudo-Matteo o Vangelo dell’infanzia di Matteo
- Vangelo arabo dell’infanzia
- Vangelo armeno dell’infanzia
- Libro sulla natività di Maria
- Storia di Giuseppe il falegname
Vangeli giudeo-cristiani
I tre vangeli detti giudeo-cristiani, in uso tra i cristiani dei primi secoli rimasti legati alla tradizione religiosa giudaica, sono andati perduti. Ci è giunta traccia di essi solo attraverso testimonianze indirette e occasionali fornite da alcuni Padri della Chiesa. Verosimilmente si trattava di tre diciture diverse di un unico testo derivato dal Vangelo di Matteo.
- Vangelo degli Ebioniti
- Vangelo dei Nazarei o Vangelo dei Nazareni o Vangelo dei Nazorei
- Vangelo degli Ebrei
Vangeli gnostici
Contengono testi relativi all’insegnamento o alla vita di Gesù. Il loro merito principale sta nella possibilità di ricostruire il pensiero delle varie correnti gnostiche che li produssero o li adottarono; non forniscono resoconti storici della vita di Gesù. La caratteristica principale di questi vangeli è la natura segreta delle rivelazioni contenute: Gesù risorto comunica particolari nozioni e informazioni in privato a un discepolo (quasi sempre apostolo) meritevole (a differenza degli altri non meritevoli).
- Apocrifo di Giovanni o Libro di Giovanni Evangelista o Libro segreto di Giovanni o Rivelazione segreta di Giovanni
- Dialogo del Salvatore o Dialogo del Redentore
- Libro segreto di Giacomo o Apocrifo di Giacomo
- Libro di Tommaso (il Contendente o l’Atleta)
- Pistis Sophia o Libro del Salvatore
- Vangelo di Apelle
- Vangelo di Bardesane
- Vangelo di Basilide
- Vangelo copto degli Egiziani o Santo libro del grande Spirito invisibile
- Vangelo greco degli Egiziani
- Vangelo di Eva
- Vangelo secondo Filippo
- Vangelo di Giuda
- Vangelo di Maria o Vangelo di Maria Maddalena
- Vangelo di Mattia o Tradizioni di Mattia
- Vangelo della Perfezione
- Vangelo dei Quattro Reami Celesti
- Vangelo del Salvatore o Vangelo di Berlino
- Sapienza di Gesù Cristo o Sofia di Gesù Cristo
- Vangelo di Tommaso, o Vangelo di Didimo Thoma o Quinto Vangelo
- Vangelo della Verità
Vangeli della Passione
Altri vangeli apocrifi
- Interrogatio Johannis o Cena segreta o Libro di Giovanni evangelista
- Vangelo di Barnaba
- Vangelo di Bartolomeo o Questioni di Bartolomeo
- Vangelo di Taddeo
Vangeli apocrifi perduti o omonimi
Di molti vangeli apocrifi non ci sono pervenuti altro che brevi citazioni patristiche o addirittura la sola dicitura titolare. Non di rado inoltre un autore di riferisce ad un testo con una dicitura diversa da quella allora prevalente e oggi standardizzata.
- Predicazione di Pietro
- Vangelo di Andrea
- Vangelo di Cerinto
- Vangelo dei Dodici
- Vangelo di Mani
- Vangelo di Marcione
- Vangelo segreto di Marco
- Vangelo dei Settanta
Atti apocrifi
Il genere “Atti” si applica ai testi relativi a personaggi del Nuovo Testamento che non siano Gesù (per tali testi si usa la dicitura “Vangeli”). Gli Atti degli Apostoli, testo canonico cioè incluso nella Bibbia cristiana, si riferisce principalmente agli apostoli Pietro e Paolo. Anche la maggior parte degli atti apocrifi si riferisce ad apostoli, col pio intento di fornire ai credenti resoconti sulla loro predicazione e morte, dati altrimenti ignoti per il silenzio dei testi canonici del Nuovo Testamento.
Dato l’avanzato periodo di composizione e lo stile spesso eccessivamente favolistico i vari atti apocrifi non possono essere considerati fedeli resoconti storici, sebbene non si possa escludere una ripresa di precedenti tradizioni orali.
- Atti di Andrea
- Atti di Andrea e Mattia
- Capitolo 29 degli Atti degli Apostoli
- Atti di Barnaba
- Atti di Bartolomeo o Martirio di Bartolomeo
- Atti di Santippe e Polissena
- Atti di Filippo
- Atti di Giovanni
- Atti di Marco
- Atti di Matteo
- Atti di Paolo
- Atti di Paolo e Tecla
- Atti di Pietro
- Atto di Pietro
- Atti di Pietro e Andrea
- Atti di Pietro e dei dodici
- Atti di Pietro e Paolo
- Atti di Pilato
- Atti di Simone e Giuda
- Atti di Taddeo
- Atti di Timoteo
- Atti di Tito
- Atti di Tommaso
Lettere apocrife del Nuovo Testamento
- Lettera degli Apostoli
- Lettera di Barnaba
- Lettere di Ignazio
- Lettera dei Corinzi a Paolo
- Lettera ai Laodicesi
- Lettere di Paolo e Seneca
- Terza lettera di Paolo ai Corinzi
- Lettera di Pietro a Filippo
- Lettera di Pietro a Giacomo il Minore
- Lettere di Gesù Cristo e il re Abgar di Edessa
- Lettera di Publio Lentulo
Apocalissi apocrife del Nuovo Testamento
- Prima apocalisse di Giacomo
- Seconda apocalisse di Giacomo
- Apocalisse della Vergine (etiope)
- Apocalisse della Vergine (greca)
- Apocalisse di Pietro (greca)
- Apocalisse di Pietro (copta)
- Apocalisse di Paolo (greca)
- Apocalisse di Paolo (copta)
- Apocalisse di Stefano
- Apocalisse di Tommaso
Ciclo di Pilato
- Sentenza di Pilato
- Anafora di Pilato
- Paradosis di Pilato
- Lettere di Pilato e Erode
- Lettere di Pilato e Tiberio
- Vendetta del Salvatore
- Morte di Pilato
- Guarigione di Tiberio
Altri testi apocrifi del Nuovo Testamento
- Discesa all’inferno (di Gesù)
- Dottrina di Addai
- Due vie o Giudizio di Pietro
- Insegnamento di Paolo
- Insegnamento di Pietro
- Martirio di Andrea apostolo
- Martirio di Matteo
- Risurrezione di Gesù Cristo (di Bartolomeo)
- Testamento di Gesù
- Tradizione di Mattia
- Dormizione della beata Maria vergine o Transito di Maria di Giovanni il teologo
- Transito della beata Maria vergine di Giuseppe di Arimatea
- Vita di Giovanni Battista di Serapione di Alessandria
Letteratura sub-apostolica
Alcuni testi cristiani antichi non furono inclusi nel canone biblico ma vennero di fatto equiparati ai testi canonici fino al IV secolo: vengono quindi indicati come “scritti apostolici” o “dei Padri apostolici” o letteratura subapostolica, cioè risalenti all’epoca immediatamente seguente (circa II secolo) a quella apostolica (I secolo).
- Didachè
- Prima lettera di Clemente
- Seconda lettera di Clemente
- Lettera di Ignazio agli Efesini
- Lettera di Ignazio ai Magnesi
- Lettera di Ignazio ai Tralliani
- Lettera di Ignazio ai Romani
- Lettera di Ignazio ai Filadelfesi
- Lettera di Ignazio agli Smirnesi
- Lettera di Ignazio a Policarpo
- Prima lettera di Policarpo ai Filippesi
- Seconda lettera di Policarpo ai Filippesi
- Martirio di san Policarpo
- Papia di Gerapoli (frammenti)
- Lettera di Barnaba
- Omelia dello pseudo-Clemente
- Pastore d’Erma
- Lettera a Diogneto
Gli apocrifi in letteratura e arte
Nella letteratura popolare
Dai vangeli apocrifi attingono a piene mani le leggende popolari sviluppatesi un po’ dovunque e diffusesi oralmente per secoli. Per ognuna di esse possono esistere diverse varianti, che ne indicano l’adattamento geografico, sociale e culturale. Spesso sono evidenti i rapporti di dipendenza dagli Apocrifi, altre volte le narrazioni popolari hanno un loro carattere indipendente. A differenza dei testi scritti, le leggende, tramandate oralmente, dovevano essere facilmente memorizzabili; ecco perché esistono leggende in rima e versi. La loro caratteristica principale, che del resto li accomuna ai vangeli apocrifi, è il loro colorito spesso favolistico e la sottolineatura dei lati più umani e quotidiani dei personaggi evangelici.
Nella storia dell’arte
Molto spesso gli artisti sono stati ispirati dai testi apocrifi e dalle vicende ivi narrate: un esempio illustre è la Cappella degli Scrovegni a Padova, dove Giotto raffigura la storia diSant’Anna e Gioacchino, genitori di Maria, narrata nel Vangelo dello Pseudo-Matteo e nel Protovangelo di Giacomo. Gli apocrifi sono inoltre importanti per l’iconografiamedievale.