The Shema (in ebraico: שְׁמַע “Ascolta”) è il titolo di una preghiera che funge da fulcro nel servizio di preghiera ebraica del mattino e della sera. Il primo verso racchiude l’essenza monoteista del giudaismo e i più osservanti considerano lo Shema la parte più importante del servizio di preghiera.
1. La Shema è costituito da tre paragrafi
La preghiera Shema consiste di tre paragrafi biblici: Deuteronomio 6, 4-9, 11, 13-21, e Numeri 15, 37-41. Le prime due sezioni (Deuteronomio 6, 4-9 e 11, 13-21) dichiarano l’unicità di DIO e il dovere del credente di amarLo, di studiare la Torah (il Pentateuco per i Cristiani) e insegnarla ai discendenti, di seguire le Sue mitzvot (i precetti Biblici). La terza sezione (Numeri 15, 37-41) parla della mitzvah di tzitzit e dell’Esodo dall’Egitto.
2. La tradizione ebraica dice Shema due volte al giorno
Nel primo paragrafo della versione più lunga della Preghiera, il quarto versetto ci dice: “E lo insegnerai ai tuoi figli … quando ti coricherai e quando ti alzerai”. Da questo versetto, impariamo a recitare lo Shema due volte al giorno, al mattino e alla sera. Al fine di adempiere al proprio obbligo di dire Shema, idealmente si dovrebbero dire tutti e tre i paragrafi.
3. Copri o assicurati che i tuoi occhi siano chiusi durante il primo versetto
Mentre recitiamo il primo versetto, la tradizione ebraica insegna a coprirsi gli occhi con la mano destra. La ragione fondamentale è il rispetto e l’eliminazione delle distrazioni durante questa preghiera essenziale. Ma si può vedere anche una ragione più profonda: durante la preghiera Shema dichiariamo che DIO è tutto, così che quando scopriamo i nostri occhi possiamo scoprire una nuova realtà. Una realtà che si concentra sulla divinità. Il mondo fisico che vediamo non è tutto ciò che esiste; c’è una realtà più grande al di sopra del mondano.
4. Lo Shema è una delle prime cose che un ebreo appena nato apprende
Nello studio della Torà, nel Codice di diritto ebraico, ci viene detto che quando ui bambini iniziano a parlare dovremmo insegnare loro due versetti: “La Legge che Mosè ci ha comandato è un retaggio per la congregazione di Giacobbe “(Deuteronomio 33, 4). E il secondo è: “Ascolta, o Israele: il SIGNORE è il nostro DIO; il SIGNORE è Uno “(Deuteronomio 6,4 il primo versetto di Shema). Questi due versi sono i fondamenti della nostra fede.
5. La seconda riga di Shema
La seconda frase di questa preghiera, che viene detta tranquillamente, recita: “Sia benedetto il Nome del Suo glorioso Regno nei secoli dei secoli”. Questo versetto non compare da nessuna parte nella Bibbia, e ci sono opinioni divergenti riguardo alla sua origine. Una fonte riguarda un dibattito ed una storia riportata nel Talmud, nel trattato Pesachim, in cui si pone questa domanda: Giacobbe è sul letto di morte, mettendo in discussione la fedeltà dei suoi figli all’Unico DIO. Essi rispondono con il primo versetto della Shema che condusse Giacobbe ad esclamare: “Sia benedetto il Nome del Suo glorioso Regno nei secoli dei secoli”. Il Talmud conclude, poiché non è un versetto biblico, si dice in silenzio.
6. Un significato più profondo, più del monoteismo
L’idea che “DIO è Uno” significa non solo che c’è un DIO, ma che DIO e l’intera creazione sono in realtà uno. Non c’è niente a parte DIO. Niente esiste al di fuori di Lui; tutto ciò che percepiamo, ogni particella dell’esistenza, non è altro che una manifestazione velata di DIO. Per questo motivo, tutto nell’Universo è totalmente dipendente da DIO ed in ogni momento. DIO ha creato l’Universo molto tempo fa, ma ha anche ricreato perpetuamente questa esistenza. I Saggi parlano di un flusso di energia che emana dall’essenza infinita di DIO, ricreando l’Universo in ogni momento. Se Egli avesse rimosso questa forza donatrice di vita, l’Universo e tutto ciò avrebbe cessato di esistere.
7. La Shema esprime due livelli di unità
Rabbi Schneur Zalman era un luminare chassidico e il primo Rebbe di Chabad, il cui lavoro fondamentale è intitolato, Tanya. Nella seconda sezione di Tanya, The Gate of Unity and Faith, spiega come le prime due frasi di Shema si riferiscono a due livelli di unità divina. Il primo verso descrive come DIO si relaziona al mondo dalla prospettiva di DIO, come in verità tutto è DIO. La seconda frase utilizza la parola “parentela”, riferendosi al livello inferiore di unità, la prospettiva delle sue creazioni. Perché non può esserci un re senza una nazione. Tutte le donne e gli uomini dipendono da DIO per sostenere la propria esistenza.
8. Lo Shema parla dell’Amore
Nel primo paragrafo dello Shema ci viene comandato di “amare Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua forza”. Ciò significa che dobbiamo imbrigliare i nostri desideri umani, (cioè le passioni primitive) per servirLo, sviluppando un amore per DIO al punto che siamo entusiasti di soddisfare i Suoi desideri. Dobbiamo dedicare la nostra stessa forza vitale, la nostra anima a DIO. Dobbiamo essere pronti a santificare il Suo Nome, come molti fedeli hanno fatto fino al punto di mettere le loro vite in pericolo. E infine dobbiamo usare tutta la nostra forza per servire DIO, con almeno la stessa energia che generalmente usiamo per guadagnarci da vivere.
9. Facendo penitenza sulla Shema è il culmine diello Yom Kippur
Al momento del giorno più Sacro dell’anno è la preghiera di Neilah, la quinta preghiera recitata mentre il giorno scivola via. Il culmine di questa preghiera avviene poco prima dello suono della shofar e include tre versetti. Il primo, detto una volta, è il verso di apertura di Shema: “Ascolta Israele, il SIGNORE nostro DIO, il SIGNORE è Uno”. Il prossimo, detto tre volte, è la seconda frase dello Shema: “Sia benedetto il Nome del Suo glorioso Regno per sempre. “E il terzo versetto, detto sette volte, è: ” DIO, è l’Unico DIO”. In questo momento ci viene insegnato che dobbiamo essere disposti a rinunciare alle nostre stesse vite per il bene del Cielo.
10. I più osservanti recitano la Shema prima di andare a dormire
Prima di prepararsi per la notte, molti credenti hanno l’usanza (presa dal trattato del Talmud) di recitare un ordine di preghiere che include la Shema (questa è in aggiunta al servizio serale che include anche la Shema). Molte sono le ragioni per questa usanza. La fine della giornata è il momento ideale per l’introspezione, la possibilità di guardare indietro ai nostri giorni e vedere cosa può essere migliorato, quindi queste preghiere possono aiutarci a crescere nella giusta direzione. Il Talmud ci dice anche che è appropriato andare a dormire con le parole della Bibbia sulle labbra; pertanto è un bene recitare nuovamente la Shema.