Nizami Ganjavi: amore e mistica
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Nizami Ganjavi, poeta e scrittore di grandissimo pregio dell’Asia centrale medievale, ha saputo incantare con le sue opere ricche di cultura e storia. Nell’ombra del XII secolo, nella città di Ganja, oggi parte dell’Azerbaigian, è nato questo illustre autore il cui genio ha attraversato i confini della cultura persiana, turca e azerbaigiana, toccando i cuori di molti con le sue storie d’amore, di spiritualità e di natura umana. Tra le sue opere, il celebre “Khosrow e Shirin” risplende come un faro nella letteratura persiana medievale, diffondendosi in molteplici lingue.

In quest’articolo, ci addentreremo nel mondo di Nizami Ganjavi, esplorando la sua vita e le sue opere principali, analizzando il suo contributo alla letteratura persiana e alla cultura dell’Asia centrale medievale. Approfondiremo la sua straordinaria abilità nel dar vita a personaggi indimenticabili e nel tessere trame avvincenti, evidenziando l’eredità duratura che il suo genio ha lasciato alle generazioni future e all’intero panorama culturale e letterario.

Vita e opere principali

Nizami Ganjavi nacque nel 1141 a Ganja, in un’epoca in cui la cultura persiana fioriva sotto l’egida dei grandi imperi dell’Asia centrale. Figlio di una famiglia di intellettuali, Nizami sviluppò sin dalla giovinezza una profonda passione per la letteratura, l’arte e la filosofia, che lo portò a percorrere la via della poesia e della scrittura.

La sua produzione letteraria abbraccia un’ampia gamma di generi, dalle poesie d’amore alle opere epiche, passando per i trattati filosofici e le raccolte di poesie mistiche. Tra le sue opere più celebri, figurano “Khosrow e Shirin”, “Leyli e Majnun”, “Haft Paykar” e “Eskandar-nameh”, che insieme costituiscono il “Quintetto” (Khamsa), una raccolta di cinque poemi epici che rappresenta il culmine della sua arte poetica.

Nizami trasse ispirazione dalle fonti letterarie persiane e arabe, così come dalla tradizione orale e dalla storia della sua terra natia. La sua poesia si distingue per l’eleganza formale, la ricchezza delle metafore e l’originalità dei temi trattati. Le sue opere affrontano questioni universali come l’amore, la ricerca della saggezza, la giustizia sociale e il rapporto tra l’individuo e il destino.

La fama di Nizami oltrepassò rapidamente i confini dell’Asia centrale, estendendosi a tutto il mondo persiano e oltre. Le sue opere furono tradotte e adattate in varie lingue e influenzarono generazioni di poeti e scrittori, sia nel mondo islamico che in Europa. Ancora oggi, Nizami Ganjavi è considerato uno dei grandi maestri della letteratura persiana e un simbolo della ricchezza culturale dell’Asia centrale medievale.

L’amore Divino nel pensiero di Nizami Ganjavi

Nizami Ganjavi esplora profondamente la questione dell’amore divino nelle sue opere, intrecciando le sue riflessioni sulla natura dell’amore terreno e l’amore spirituale. Per Nizami questo è una forza che pervade l’universo e connette tutte le creature, sia umane che divine, in un legame indissolubile, il motore dell’esistenza e l’origine di ogni forma di bellezza, conoscenza e saggezza. L’amore per il divino non si limita però a un mero rapporto tra l’individuo e DIO, ma si estende anche alle relazioni tra gli esseri umani e la natura circostante. In questo senso, l’amore divino è un concetto olistico che abbraccia tutte le dimensioni dell’esistenza e guida l’individuo verso la comprensione della propria natura spirituale e del proprio ruolo nell’universo.

Nei suoi poemi, Nizami sottolinea l’importanza della purificazione interiore e dell’ascesi spirituale per avvicinarsi all’amore divino. Un percorso quindi di trasformazione interiore che porta l’essere a superare le proprie passioni terrene e le proprie illusioni per elevarsi verso una realtà più degna e trascendente.

Attraverso le vicende dei suoi personaggi, Nizami illustra come l’amore divino possa manifestarsi in diversi modi, sia attraverso la devozione mistica e l’ascesi, sia attraverso la pratica della giustizia, della carità e dell’amore per il prossimo. In tal modo, l’amore divino si rivela come una forza che unisce l’intero creato e guida l’umanità verso la realizzazione della sua vera natura e del suo destino.

Il rapporto tra l’individuo e il destino

Nel pensiero di Nizami Ganjavi, il rapporto tra l’individuo e il destino riveste un ruolo cruciale nella comprensione della condizione umana e del suo percorso spirituale. Nelle sue opere, Nizami presenta il destino come un’entità inafferrabile e misteriosa, che guida e influenza la vita degli individui, determinandone le scelte, le relazioni e le esperienze.

Tuttavia, Nizami non concepisce il destino come una forza arbitraria o inflessibile che domina completamente la volontà dell’individuo, ma al contrario sostiene l’importanza del libero arbitrio e della responsabilità personale nel plasmare il proprio avvenire, nel superare le prove e gli ostacoli che la vita presenta. In altre parole, l’individuo ha il potere di influenzare il proprio destino attraverso le sue azioni, le sue scelte e la sua dedizione alla ricerca spirituale.

Nelle storie raccontate da Nizami, i personaggi sono spesso messi alla prova dal destino e costretti ad affrontare situazioni difficili e dolorose. Tuttavia, è proprio attraverso queste sfide che essi hanno l’opportunità di crescere spiritualmente e di rafforzare il proprio carattere. L’atteggiamento con cui l’individuo affronta il proprio destino rivela molto sulla sua forza interiore e sulla sua capacità di trascendere le difficoltà per elevarsi verso una comprensione più profonda della propria natura e del proprio scopo nella vita.

In conclusione Nizami Ganjavi illustra con le parole sublimi nei suoi scritti, un equilibrio delicato tra l’azione del destino e la responsabilità personale. Sebbene il destino giochi un ruolo importante nel plasmare le circostanze della vita dell’individuo, è compito dell’individuo stesso sfruttare queste circostanze per intraprendere un percorso di crescita e trasformazione interiore, guidato dall’amore divino e dalla saggezza spirituale.

Conclusioni

In conclusione possiamo dire che, come un raggio di luce attraverso il velo delle epoche, le opere di Nizami Ganjavi brillano di una luce inestinguibile nel firmamento della letteratura. Attraverso i suoi scritti scopriamo una moltitudine di “perle” nascoste nelle profondità delle sue parole, che risuonano come echi di verità universali.

Le trame avvincenti, i personaggi indimenticabili e l’esplorazione di temi eterni come l’amore, la spiritualità e la natura umana testimoniano l’immensa saggezza e sensibilità di Nizami Ganjavi. Nel suo lavoro, possiamo percepire l’anelito dell’anima umana alla conoscenza e alla comprensione del divino, una ricerca che accomuna tutte le culture e le epoche.

Aforismi e frasi significative

Libero è colui che non ha desideri
(Nizami Ganjavi)

Chi cerca il proprio amato non ha paura nel mondo.
(Nizami Ganjavi)

Nel libro della vita ogni pagina ha due lati: noi esseri umani riempiamo il lato superiore con i nostri progetti, speranze e desideri, ma la provvidenza scrive sull’altro lato, e ciò che essa stabilisce raramente coincide con il nostro obiettivo.
(Nizami Ganjavi)

L’essere umano è un mistero, e solo la conoscenza di Dio può svelare tale mistero”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro II, Versetto 3)

“L’amore è l’essenza della vita, e solo attraverso l’amore si può raggiungere la felicità”.
(Da “Khosrow e Shirin”, Libro IV, Versetto 8)

“La vera bellezza risiede nell’anima, e solo attraverso la purificazione dell’anima si può raggiungere la vera bellezza”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro IV, Versetto 6)

“La conoscenza di Dio è la chiave per la comprensione dell’universo, e solo attraverso la contemplazione della divinità si può comprendere il mistero dell’esistenza”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro V, Versetto 2)

“La vita è un viaggio, e solo attraverso l’amore e la saggezza si può raggiungere la destinazione finale”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro III, Versetto 7)

“Il dolore e la sofferenza sono parte della vita, ma solo attraverso la fede e la speranza si può superare tale dolore”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro III, Versetto 9)

“La saggezza è la luce che guida l’uomo sulla strada della verità, e solo attraverso la saggezza si può comprendere il mistero dell’esistenza”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro I, Versetto 2)

“L’orgoglio e la vanità sono il nemico della vera saggezza, e solo attraverso l’umiltà e la modestia si può raggiungere la vera saggezza”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro II, Versetto 1)

“La vera libertà risiede nell’anima, e solo attraverso la liberazione dell’anima si può raggiungere la vera libertà”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro V, Versetto 6)

“La gratitudine è il cuore dell’armonia, e solo coltivando la gratitudine si può vivere in pace con sé stessi e con gli altri”.
(Da “Il giardino delle rose”, Libro VI, Versetto 4)

Alcune poesie

Un famoso ghazal di Nezami parla dell’altruismo come strada per raggiungere la meta spirituale finale:

Sono andato alla taverna ieri sera, ma non mi hanno fatto entrare

Urlavo, ma nessuno mi stava ascoltando O nessuno dei venditori di vino era sveglio O ero nessuno, e nessuno apriva la porta a un Nessuno Quando più o meno metà della notte era trascorsa Un uomo astuto e perfetto (rind) alzò la testa da una stalla e mostrò il suo volto Gli ho chiesto: “di aprire la porta”, mi ha detto: “vattene, non dire sciocchezze! A quest’ora, nessuno apre la porta a nessuno Questa non è una moschea con le porte aperte in ogni momento Dove puoi arrivare tardi e spostarti rapidamente in prima fila Questa è la taverna dei Magi e qui dimorano i rind Ci sono Bellezze, candele, vino, zucchero, flauto di canna e canzoni Qualsiasi meraviglia esista, è presente qui (in questa taverna ci sono) musulmani, armeni, zoroastriani, nestoriani ed ebrei Se cerchi la compagnia di tutto ciò che si trova qui Devi diventare polvere sotto i piedi di tutti per raggiungere il tuo obiettivo (di perfezione spirituale)” O Nezami! se bussi l’anello su questa porta giorno e notte

Non troverai altro che fumo da questo fuoco ardente

Commento di ASH

Fratelli e sorelle, ascoltate con attenzione il racconto di colui che si è recato alla taverna, in cerca di sollievo e di compagnia, ma il suo cammino lo ha condotto invece a bussare alla porta chiusa dell’ Edonismo , del vino e delle false promesse. In questo luogo, dove regnano le tentazioni terrene e l’inganno, l’uomo si perde e si allontana dal vero cammino verso DIO.

Considerate l’arroganza di coloro che si nascondono dietro le porte della taverna, credendo di possedere le chiavi della saggezza e della perfezione spirituale. Essi si proclamano astuti e perfetti, eppure si abbandonano all’illusione e al peccato. Questa taverna, che si vanta di accogliere persone di ogni fede e cultura, è in realtà una trappola per le anime smarrite, un luogo in cui si allontanano sempre più dal vero percorso che conduce alla salvezza.

Ricordate, fratelli e sorelle, che la nostra ricerca della perfezione spirituale non può essere trovata nei piaceri effimeri e nelle false promesse di questo mondo. Dobbiamo invece volgere il nostro sguardo all’Alto, cercando la guida e la misericordia di Dio. Solo attraverso la rinuncia alle tentazioni terrene e la dedizione alla preghiera e alla penitenza possiamo sperare di raggiungere la vera perfezione spirituale e la comunione con il nostro Creatore.

O Nezami, poeta errante, non cercare risposte nelle tenebre della taverna, ma rivolgi il tuo cuore e la tua anima alla luce di DIO. Lascia che il fuoco ardente del pentimento e della fede bruci via il fumo dell’illusione, guidandoti verso la verità e la redenzione.

 

  • Ahimè, il lavoro sprecato della mia giovinezza!
    Ahimè, la speranza che vana si è dimostrata in verità!
    Ho scavato le pareti delle montagne: ecco il mio premio!
    Il mio lavoro è sprecato: qui sta il disagio!
    Il mondo è privo di sole e luna per me: il
    mio giardino manca di bosso e salice.
    Per l’ultima volta il mio faro ha brillato;
    Non Shirin, ma il sole da me è andato!
    Al di là dei portali della Morte, dovrei salutare Shirin,
    quindi con un balzo, affretto la Morte ad incontrarla!
    Così gridò al mondo il triste racconto,
    perché Shirin baciò la terra e il bacio morì.
    • Storia della Persia, Percy Molesworth Sykes , 1915

 

  • Non separare la perla buona dal filo; da colui che è di natura malvagia fuggi.
    Una natura malvagia agisce costantemente: non hai sentito che la natura non sbaglia?
    L’uomo dal carattere malvagio non mantiene fede a nessuno; la natura errante non manca di sbagliare.
    Lo scorpione, poiché è per natura cattivo, lasciarlo vivere è una colpa, ucciderlo, bene.
    Cerca la conoscenza, perché attraverso la conoscenza effettui che le porte per te siano aperte e non chiuse.
    Chi non si vergogna di imparare può estrarre perle dall’acqua, rubini dalla roccia.
    Mentre colui al quale non è assegnata alcuna conoscenza, quella persona (scoprirai) si vergogna di imparare.
    Quanti, acuti di mente, con fatica, vendono ceramiche per mancanza di perle (da vendere)!
    Quanti ottusi, attraverso il suo insegnamento, diventano il giudice supremo dei Sette Climi!

Versetto a suo padre

  • Come i miei antenati, anche mio padre Yusuf, figlio di Zaki Muwajjad, partì presto da qui.
    Ma cosa lo avvia a litigare con il destino? Il destino ha parlato e le lamentele devono essere messe a tacere.
    Eppure il padre di chi non è morto? Quando l’ho visto partire per i suoi padri, ho strappato la sua immagine dal mio cuore.
    Qualunque cosa mi sia successa, amara o dolce, non ho fatto altro che rassegnarmi.(Letteratura persiana)

 

 


Referenze

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