Corano 2, 286

286 DIO [nota a] non impone a nessun’Anima un peso al di là di quello che può sopportare. [nota b]
Quello che ognuno [di buono] avrà guadagnato sarà a suo favore e ciò che [di male] avrà demeritato sarà a suo danno.
“SIGNORE nostro [nota c], non ci punire per le nostre dimenticanze e i nostri errori. SIGNORE, non caricarci di un peso grave come quello che Tu imponesti a coloro che furono prima di noi. [nota d]
SIGNORE, non caricarci di ciò per cui non abbiamo la forza di sostenere. E assolvici; perdonaci; abbi misericordia di noi. Tu sei il nostro Protettore, dacci quindi la vittoria su coloro che non credono[nota e].”
(Sura 2, Al Baqarah)


Arabo

Translitterazione

286 Laa yukalliful-laahu nafsan illaa wus’ahaa;
lahaa maa kasabat wa ‘alaihaa maktasabat;
Rabbanaa la tu’aakhiznaa in naseenaaa aw akhtaanaa;
Rabbanaa wa laa tahmil-‘alainaaa isran kamaa hamaltahoo ‘alal-lazeena min qablinaa;
Rabbanaa wa laa tuhammilnaa maa laa taaqata lanaa bih wa’fu ‘annaa waghfir lanaa warhamnaa;
Anta mawlaanaa fansurnaa ‘alal qawmil kaafireen


Controlla la traduzione interlineare in Arabo


Note:

[nota a] In lingua Araba ALLAH

[nota b] Si potrebbe tradurre anche con “oltre le sue possibilità/capacità”

[nota c] “SIGNORE” in lingua Araba (Rabbanà) che proviene dalla radice triletterale rā bā bā (ر ب ب).

[nota d] “Coloro che furono prima di noi”: molti commentatori musulmani del Corano ritengono che questi antenati al quale si riferisce il versetto siano nello specifico gli Israeliti. Molto più profondo invece il Sacro Corano che spinge semplicemente il cedente a far fare un “confronto”, tra la propria vita (di tribolazioni) e quella di ognuno dei patriarchi e dei propri antenati. Chiunque abbia percorso la terra prima di noi sicuramente si è trovato in situazioni molto più complesse rispetto ai tempi odierni (questo è il frutto dell’evoluzione, basti pensare al maggiore accesso al cibo, la libertà personale, parità dei sessi, tutela sul lavoro, e molti altri progressi complessivamente raggiunti).

[nota e] I miscredenti

Commento:

Il credente ha piena fede in ciò che ha ricevuto e riceve ogni giorno dal suo SIGNORE, sia le cose piacevoli, ma anche quelle spiacevoli. Spesso queste ultime si rivelano, con il passare del tempo, nonostantetutto un bene (che contribuiscono a raggiungere il bene ultimo) per chi ha fede in DIO e per chi è lungimirante e paziente a sufficienza. Chiunque ha fede in DIO, nei Suoi angeli, nei Suoi Libri e nei Suoi messaggeri “riceve e obbedisce” perchè consapevole che il CREATORE ha come fine ultimo il benessere del singolo e dell’intero creato. Il perdono di DIO sarà il “ritorno” nel Giardino, e per arrivare a quel Giorno, il SIGNORE non carica l’anima di un compito al di là delle sue capacità, in quanto Egli vuole solo fortificare i credenti e mai “schiacciarli”.

Tutti avranno ciò che di buono avranno guadagnato (la giusta retribuzione), ma si pentiranno di quello che non avranno compiuto secondo i Comandamenti. La preghiera giusta dei fedeli sale a DIO attraverso l’umiltà nell’essere a conoscenza che non tutto potremo “ricordarci di compiere” (“le nostre dimenticanze”) e sicuramente commettendo errori in quanto creature imperfette.

La preghiera di questo versetto continua chiedendo a DIO di non mettere sui credenti un peso come quello che mise sui nostri antenati, gravandoli di carestie, malettie, soprusi e guerre sicuramente maggiori di quelle odierne.
“Nostro SIGNORE, non caricarci di ciò che non abbiamo la forza di sopportare”. Perdonaci, e abbi pietà di noi, dato che Tu sei il nostro Patrono, quindi aiutaci contro il popolo dei miscredenti, ovvero coloro che non credono in DIO, e quindi nell’amore (i peccatori). Questa è una dichiarazione della grandezza e della misericordia di DIO, rimarcando quello che è scritto all’inizio della Sura dell'”aprente“: “La lode appartiene a DIO“.

Quindi il vero fedele confida in quello che gli è stato inviato dal suo DIO, e rimane in pace e saldo nella preghiera di ringraziamento anche nel caso lo reputasse minimo o non sufficiente al suo benessere. Questa è lode, e il Profeta chiarisce  e spiega queste regole e questa Alleanza, consegnando il messaggio, per i fedeli, ovvero coloro che riconoscono, accettano e rimangono saldi nella fede, nell’amore e nella pace dinanzi tutte le vicissitudini, continuando a vedere i segni del potere di DIO.

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