Chi è Satana: Perchè (purtroppo) è importante conoscere il Diavolo
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Introduzione

Satana, conosciuto anche come il Diavolo (chiamato anche Lucifero nel cristianesimo) è un’entità nelle religioni Abramitiche che tenta gli uomini nel peccato o nella falsità. Nell’ebraismo nel cristianesimo e nell’islam, solitamente le visioni sull’origine e la storia sono differenti, ma nel profondo il concetto di male è assolutamente simile, solo con aggiunte interpretative differenti a seconda delle tradizioni. Conoscere bene queste storie può davvero far comprendere molto ai credenti, e seppure avremmo voluto sicuramente evitare di dover “parlare” di “colui” che ci tenta, prova ad affliggerci e farci inciampare, è importante farlo. Conoscere il proprio nemico è il primo passo che conduce alla vittoria nell’affrontarlo.

Chi è Satana

Ha-satan (letteralmente “il satana”) appare per la prima volta nella Bibbia come un subordinato di YHWH, che persegue la nazione di Giuda nel tribunale celeste e mette alla prova la fedeltà dei seguaci di DIO. Nel tempo altre “informazioni/descrizioni” ci furono fornite dalle Scritture, e il satana si delineò in un’entità malevola con qualità ripugnanti, quasi in opposizione dualistica a DIO. Nel libro apocrifo dei Giubilei, YHWH concede al Satana (indicato come Mastema) l’autorità su un gruppo di angeli caduti, per tentare gli umani a peccare e punirli.
Anche se il libro della Genesi non lo menziona, è facilmente identificabile nel serpente nel Giardino dell’Eden, mentre più chiaramente nei Vangeli sinottici, Satana tenta Gesù nel deserto. Nel Libro dell’Apocalisse, Satana appare come un Grande Drago Rosso, che viene sconfitto dall’Arcangelo Michele e scacciato dal cielo, per poi essere legato per mille anni, e venire ancora una volta (seppure per breve tempo) liberato prima di essere definitivamente sconfitto e gettato nel lago di fuoco.
Nel Medioevo, Satana ha giocato un ruolo minimo nella teologia cristiana, ma durante il primo periodo moderno l’importanza di questo personaggio misterioso per molti aumentò, quando credenze come la possessione demoniaca e la stregoneria si divulgarono tra le genti.

Nella Bibbia ebraica

Il termine “śāṭān” (in ebraico: שָׂטָן) è un sostantivo generico che significa “accusatore” o “avversario”, e deriva da un verbo che significa principalmente “ostacolare, opporsi”. Nei primi libri biblici, come ad esempio 1Samuele 29, 4 si riferisce ad avversari umani, ma nei libri successivi, specialmente Giobbe 1-2 e Zaccaria 3, ad un’entità soprannaturale. Quando è usato senza l’articolo definito (semplicemente satana), può riferirsi a qualsiasi accusatore, ma quando è usato con l’articolo definito (ha-satan), di solito si riferisce specificamente all’accusatore celeste, letteralmente, “il satana” (ovvero “il diavolo”).

La parola con l’articolo definito Ha-Satan (in ebraico הַשָּׂטָן hasSāṭān) ricorre 17 volte nel Testo Masoretico, in due libri della Bibbia ebraica: Giobbe cap. 1-2 (14 volte) e Zaccaria 3, 1-2 (3 volte). È tradotto nelle bibbie inglesi principalmente come “Satana'”(18 volte in Libro di Giobbe, I Libri delle Cronache e Libro di Zaccaria). La parola senza l’articolo definito è usata in 10 casi, di cui due sono tradotti diabolos nella Septuaginta. È tradotto nelle Bibbie inglesi come “un accusatore” (una volta) ma soprattutto come “un avversario” (9 volte come nel Libro dei Numeri, 1 & 2 Samuel e 1 Re).
1Cronache 21, 1 si può tradurre con: “Satana si alzò contro Israele” oppure “E si alzò un avversario contro Israele”. Nel Salmo 109, 6b “e che Satana stia alla sua destra” o “che un accusatore stia alla sua destra”.

La parola non compare nel Libro della Genesi, che menziona solo un serpente parlante e non identifica il serpente con alcuna entità soprannaturale. La prima occorrenza della parola “satana” nella Bibbia ebraica in riferimento ad una figura soprannaturale viene da Numeri 22, 22 che descrive l’Angelo di YHWH che affronta Balaam sul suo asino: “La partenza di Balaam suscitò l’ira di Elohim, e l’Angelo di YHWH stava sulla strada come un “satana” contro di lui.” In 2Samuele 24, YHWH invia l'”Angelo di YHWH” ad infliggere una piaga contro Israele per tre giorni, uccidendo 70.000 persone come punizione per Davide che aveva fatto un censimento senza la sua approvazione. 1Cronache 21, 1 ripete questa storia, ma sostituisce l'”Angelo di YHWH” con un’entità indicata come “un satana”.

Altri passaggi invece si riferiscono chiaramente al satana, senza usare la parola stessa. 1Samuele 2, 12 descrive i figli di Eli come “figli di Belial”; l’uso successivo di questa parola la rende chiaramente un sinonimo di “satana”. In 1Samuele 16, YHWH invia uno “spirito inquietante” a tormentare il re Saul come meccanismo per ingraziarsi Davide con il re. In 1Re 22, 19-25 il profeta Micaia descrive al re Achab una visione di YHWH seduto sul suo trono circondato dall’Ostia del cielo, DIO chiede all’Ostia chi di loro condurrà Achab fuori strada. Uno “spirito”, il cui nome non è specificato, ma che analogamente al satana, si offre come “uno Spirito menzognero nella bocca di tutti i suoi Profeti”.

Libro di Giobbe

Il satana che appare nel Libro di Giobbe è una figura importante da studiare perché ci permette di comprendere molte cose teologicamente fondamentali. Presente nella prosa del Libro di Giobbe è la sola volta nelle Sacre Scritture in cui troviamo il Creatore che interagisce e parla direttamente con il diavolo, il male. Satana dopo le lodi che DIO fa al credente, vuole provare che il suo male lo farà “maledire DIO”, e così inizia (con il permesso di DIO) di far inciampare il giusto uomo chiamato Giobbe.
Interessante vedere specialmente quando DIO chiede a “il satana” dove sia stato, e lui risponde che ha percorso tutta la terra in lungo e in largo, e ci fa comprendere quindi di quanto sia questo essere costantemente alla ricerca di spingerci al male, e nessun angolo della Terra è escluso.
Un’altra considerazione importante si deve fare sul fatto che tra queste righe di Giobbe 1 capiamo che il satana ha quasi illimitati poteri per infliggerci tribolazioni, ma non gli è permesso “toccare” la vita del servo del Signore. Questa è un nformazione che fa riflettere e sperare nel bene ultimo a molti studiosi e credenti.

Libro di Zaccaria

Zaccaria 3, 1-7 contiene la descrizione di una visione datata alla metà di febbraio del 519 a.C., in cui un angelo mostra a Zaccaria una scena di Giosuè il sommo sacerdote vestito di stracci sporchi, che rappresenta la nazione di Giuda e i suoi peccati, sotto processo con YHWH come giudice e il satana in piedi come accusatore. YAHW rimprovera il satana e ordina di dare a Giosuè abiti puliti, che rappresentano il perdono di DIO dei peccati di Giuda.

Cristianesimo

“Satana” è spesso nel Cristianesimo anche chiamato Diavolo, preso in prestito dal greco diabolos che significa “calunniatore”, da diaballein “calunniare”: dia- “attraverso, per mezzo di” + ballein “scagliare”. Nel Nuovo Testamento, le parole Satana e diabolos sono usate indifferentemente come sinonimi.

I tre Vangeli sinottici descrivono tutti la tentazione di Cristo da parte di Satana nel deserto (Matteo 4, 1-11 ; Marco 1, 12-13 ; e Luca1-13). Invece grazie alla sua grande fede e conoscenza delle Scritture, ogni volta Gesù rimprovera Satana e non cede davanti le tentazioni.
Satana si ritrova anche in alcune parabole di Gesù, come nella parabola del seminatore (Mt 13, 1-23), la parabola delle erbacce (Mt 13, 24-43), la parabola delle pecore e dei capri (Mt 25, 31-46), e la parabola dell’uomo forte (Mt 12, 29).

Molte sono le altre menzioni di Satana che troviamo nel Nuovo Testamento, e anche nell’ultimo Libro dell’Apocalisse, trovando questa figura maligna come il sovrano soprannaturale dell’Impero romano e la causa ultima di tutti i mali del mondo. In Apocalisse 2, 9-10, come parte della lettera alla chiesa di Smirne, Giovanni di Patmos si riferisce agli ebrei di Smirne come “sinagoga di Satana” e avverte che “il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione come prova [peirasmos], e per dieci giorni avrete afflizione. ” In Apocalisse 2, 13-14, nella lettera alla chiesa di Pergamo, Giovanni avverte che Satana vive tra i membri della congregazione e dichiara che “il trono di Satana” è in mezzo a loro. Apocalisse 12, 3 descrive invece la visione di un Grande Drago Rosso con sette teste, dieci corna, sette corone e una coda imponente, un’immagine che è probabilmente ispirata dalla visione delle quattro bestie del mare nel Libro di Daniele e dal Leviatano descritto in vari passi dell’Antico Testamento. Moltissime altre sono i riferimenti a Satana in questo complesso Libro, assolutamente molto metaforico e interpretabile.

Nell’Islam e nel Corano

L’equivalente arabo della parola Satana è Shaitan (شيطان, dalla radice triliterale š-ṭ-n شطن). La parola stessa è un aggettivo (che significa “smarrito” o “lontano”, a volte tradotto come “diavolo”) che può essere applicato sia all’uomo (“al-ins”, الإنس) che al-jinn (الجن), ma è anche usato in riferimento a Satana in particolare. Nel Corano, il nome di Satana è Iblis, probabilmente derivato della parola greca diabolos. I musulmani non considerano Satana come la causa del male, ma come un tentatore, che approfitta delle inclinazioni degli uomini verso l’egocentrismo.

Sette sure del Corano descrivono come DIO ordinò agli angeli, e quindi anche a Iblis, di inchinarsi davanti al neo-creato Adamo. Tutti gli angeli si inchinarono ma Iblis si rifiutò, sostenendo di essere superiore ad Adamo. Gli Angeli sono infatti generati dall’elemento del fuoco (Corano 7, 12) secondo la tradizione, mentre Adamo semplicemnete dalla terra (ovvero “polvere” come specificato in Genesi 2, 7). Così ALLAH lo cacciò dal Paradiso e lo condannò alla Jahannam (nel centro della Terra, gli inferi), e Iblis divenne quindi un kafir “un ingrato miscredente”, la cui unica missione divenne quella di sviare l’umanità. Eppure DIO permette a Iblis di tentare i credenti (Corano 17, 62), seppure nella Sua Onniscenza è a conoscenza che i giusti saranno in grado di resistergli, nel Giorno del Giudizio coloro che avranno seguito il male saranno gettati nelle fiamme. Dopo la sua cacciata dal Paradiso, Iblis, che in seguito divenne noto come Al-Shaitan (“il Demone”), tentò Adamo ed Eva per mangiare il frutto proibito ed essere così puniti.

Tradizione islamica

Nel Corano Satana è quindi chiaramete un angelo, seppure in 18, 50 è riportato anche come “jinn”, inteso come “spirito maligno”. Questo, combinato con il fatto che descrive se stesso come “creato dal fuoco”, ha posto un grosso problema per gli esegeti musulmani, che non sono d’accordo se Satana sia un angelo caduto o il leader di un gruppo di jinn malvagi. Secondo un hadith di Ibn Abbas, Iblis era effettivamente un angelo che DIO creò dal fuoco, affermando che la parola jinn potrebbe essere applicata ai jinn terreni, ma anche agli “angeli di fuoco” come Satana. Hasan di Bassora invece, un eminente teologo musulmano vissuto nel VII secolo d.C., ha dichiarato che: “Iblis non era un angelo nemmeno per il tempo di un battito di ciglia. Egli è l’origine dei jinn come Adamo lo è dell’umanità.” Mentre lo studioso persiano medievale Abu Al-Zamakhshari afferma che le parole angeli e jinn sono sinonimi (Vicchio 2008, p. 183), e un altro studioso persiano (Al-Baydawi) sostiene invece che Satana era un angelo, ma che le sue azioni lo resero un jinn. Anche Abu Mansur al-Maturidi (venerato come il fondatore dell’ortodossia sunnita Maturidiyya, “kalam”) sostenne che, poiché gli angeli possono essere benedetti da ALLAH, sono anche messi alla prova e possono essere puniti, di conseguenza Satana divenne un diavolo dopo aver rifiutato di obbedire.

Fede bahá’í

`Abdu’l-Bahá spiega: “Questa natura inferiore nell’uomo è simboleggiata come Satana, l’ego malvagio dentro di noi, non una personalità malvagia all’esterno.” Tutti gli altri spiriti maligni descritti nelle varie tradizioni di fede, come gli angeli caduti, i demoni e i geni, sono anch’essi metafore dei tratti di carattere inferiore che un essere umano può acquisire e manifestare quando si allontana da DIO. Le azioni, che sono descritte come “sataniche” in alcuni scritti bahá’í, denotano azioni umane causate da desideri egoistici.

Conclusioni

Il concetto di Satana può essere interpretato in termini più astratti e spirituali (quindi metaforicamente) oppure testualmente più fedelmene. Ma la cosa importante da comprendere è il concetto del perché il male ci colpisce. Tutto proviene da DIO, anche il male che Satana decide di fare a Giobbe in un certo senso ha il beneplacito del Cretore, ma solo per un fine ultimo più grande, per tutti.
La visione Islamica di Iblis è molto efficace nel far comprendere pienamente il concetto di male, l’Angelo decaduto è invidioso del potenziale dell’umano, creato sì dalla polvere, ma ad immagine e somiglianza con DIO. Questo tormenta l’ego dell’Angelo che pecca contro DIO mettendo in discussione la Sua autorità, e quindi per farsi perdonare cerca (e cercherà fino alla Fine dei Tempi) di dimostrare che siamo inferiori a lui. Tendenti al male, un popolo dalla “dura cervice”, ora sta solamente a noi dimostrare che la fine della storia sarà diversa dalle aspettative del Diavolo.

Dobbiamo mantenere “pulite” le nostre Anime, partendo dai nostri pensieri. Secondo l’ebraismo un’Anima che è stata “macchiata” dal peccato resta in uno stato di impurità solamente temporaneamente. Il processo di purificazionesubisce inoltre, proviene dal suo intento, e non è assoluteamente punitivo come molti erroneamente credono. Tutti gli ebrei hanno una parte nel Mondo a Venire, così come chiunque “gentile” (ovvero di altre religioni e credi) resterà nella giustizia, anche i non credenti che osservano i Sette Comandamenti base di Noè.
Secondo la Torah, nessuna forza spirituale si oppone a DIO, e naturalmente Satana è incluso. Il Diavolo è un’entità spirituale che svolge fedelmente il suo compito divinamente assegnato per cercare di sedurre le persone ad inciampare. Satana è anche identificato come un Procuratore, la parola stessa che Satana significa “procuratore”, che procura accuse contro coloro che soccombono alle sue astute argomentazioni.
Il Talmud afferma che tutto ciò che Satana fa, lo fa per il bene del cielo, quindi davvero possiamo essere certi che nulla accade in tutto il creato (comprendendo l’intero Universo) senza l’approvazione di DIO. Ecco perché i credenti hanno così bisogno di “rapportarsi” ed “avvicinarsi” a DIO attraverso la preghiera, la meditazione e l’invocazione, almeno tre volte al giorno, come consiglia più volte la Bibbia. Vogliamo essere certi che, quando la Sentenza Divina deciderà che per qualcuno è arrivato il tempo di morire, allora Satana, l’inviato dall’Alto per eseguire la sentenza, non ci troverà nel peccato.

 


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