Il Terzo ed Ultimo Tempio di Gerusalemme

Un modello del Secondo Tempio di Gerusalemme esposto in Israele

Introduzione

Il Terzo Tempio, in ebraico: בית המקדש השלישי‎ (Beit haMikdash haShlishi, letteralmente: “La Terza Santa Casa”), si riferisce al terzo Tempio di Gerusalemme che sarà ricostruito dopo le distruzioni del primo (Tempio di Salomone) e del Secondo Tempio.
Il Tempio del DIO Unico del popolo ebraico e citato nei Testi Sacri delle Religioni Abramitiche, è stato profetizzato e descritto architetturalmente nella Bibbia (Libro di Ezechiele) come “Luogo di preghiera per tutti”, “Edificio eterno” e “Dimora permanente del DIO di Israele” sul Monte del Tempio di Gerusalemme.

Di fondamentale importanza sia per l’escatologia Ebraica e l’avvento del Messia, e sia per la Parusia Cristiana e per l’Islam, in quanto questo Luogo Santo (attualmente sotto l’amministrazione musulmana) sarà il Tempio per sempre, ovvero fino alla fine dei tempi (il Giorno del Giudizio):

28 Le Nazioni conosceranno che Io sono il SIGNORE che santifico Israele, quando il Mio Santuario sarà per sempre in mezzo a loro.
(Ezechiele 37, 28)

Storia

Il Tempio di Gerusalemme era una serie di strutture che si trovavano sul Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme, l’attuale sito della Cupola della Roccia e la Moschea di Al-Aqsa. Questi Templi successivi si trovavano in questo luogo e funzionavano come un sito dell’antico israelita e in seguito culto ebraico. È anche chiamato il Tempio Santo (in ebraico: בֵּית-הַמִּקְדָּשׁ, Trans. Bēt HaMīqdaš, arabo: بيت المقدس Beit Al-Maqdis).

Etimologia

Il nome ebraico dato dalla Bibbia per il complesso edilizio del Tempio è Beit YHWH, Beit Ha ELOHIM “House of GOD”, o semplicemente Beiti “My House”, o Beitekhah “Your House”. Nella letteratura rabbinica il Tempio è chiamato Beit Ha Mikdash, “La Casa Consacrata”, e solo il Tempio di Gerusalemme è indicato con questo nome.

Primo Tempio

La Bibbia dice che il Primo Tempio fu costruito dal re Salomone, e secondo il Libro del Deuteronomio, fù il solo luogo dove gli Israeliti potessero fare sacrifici (Deuteronomio 12, 2-27), il Tempio sostituì il Tabernacolo costruito nel deserto del Sinai seguendo le indicazioni di Mosè, così come i santuari locali e gli altari sulle colline. Il Primo Tempio fu completamente distrutto dai Babilonesi nel 586 aEV, quando saccheggiarono la città.

Secondo Tempio

Secondo il Libro di Esdra, la costruzione del Secondo Tempio fu autorizzata dal Re di Persia Ciro II detto il Grande ed iniziò nel 538 a.C., dopo la caduta dell’Impero Babilonese dell’anno precedente. Fu compiuto 23 anni dopo, il terzo giorno di Adar, nel sesto anno del regno di Dario I Re di Persia (12 marzo 515 a.C.), dedicato dal governatore ebreo Zorobabele. Tuttavia, con una lettura completa del Libro di Esdra e del Libro di Neemia, c’erano quattro editti per costruire il Secondo Tempio, che furono emessi da tre re. Re Ciro nel 536 a.C., che è registrato nel primo capitolo di Ezra. Successivamente, Dario I nel 519 a.C., che è registrato nel sesto capitolo di Esdra. In seguito Artaserse I di Persia nel 457 a.C., settimo anno del suo regno, e registrato nel settimo capitolo di Esdra. Infine nuovamente da Artaserse nel 444 aEV nel secondo capitolo di Neemia.

Durante l’era romana, prima Pompeo entrò (e quindi profanò) il Santo dei Santi nel 63 aEV (ma lasciò intatto il Tempio), quindi nel 54 a.C., Crasso ne saccheggiò il tesoro custodito all’interno, e alla fine fu distrutto dai Romani nel 70 d.C. durante l’assedio di Gerusalemme. Dopo la conquista musulmana di Gerusalemme nel 7° secolo, il califfo omayyade Abd al-Malik ibn Marwan ordinò la costruzione di un Santuario secondo la Fede Islamica, la Cupola della Roccia, sul Monte del Tempio. Il Santuario è rimasto sul monte dal 691 d.C.; anche la moschea al-Aqsa, più o meno nello stesso periodo, si trova nel cortile denominato nell’era moderna anche con il nome di Spianata delle Moschee.

 

(HE וַהֲבִיאוֹתִים אֶל-הַר קָדְשִׁי, וְשִׂמַּחְתִּים בְּבֵית תְּפִלָּתִי–עוֹלֹתֵיהֶם וְזִבְחֵיהֶם לְרָצוֹן, עַל-מִזְבְּחִי: כִּי בֵיתִי, בֵּית-תְּפִלָּה יִקָּרֵא לְכָל-הָעַמִּים » (IT)«Li condurrò sul Mio Monte Santo e li colmerò di gioia nella Mia Casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul Mio Altare, perché il Mio Tempio si chiamerà Casa di preghiera per tutti i popoli.»
(Isaia 56,7 )

 

Il Terzo Tempio

Sin dalla distruzione del Secondo Tempio, una preghiera per invocare la costruzione del Terzo Tempio è stata parte formale e obbligatoria dei tre servizi di preghiera ebraicia quotidiani. Tuttavia, la questione se e quando costruire il Terzo Tempio è contestata sia all’interno della comunità ebraica che all’esterno; gruppi all’interno del giudaismo discutono sia a favore che contro la costruzione di un nuovo tempio, mentre l’espansione delle religioni Abramitiche dal 1° secolo a.C. ha reso la questione controversa anche all’interno del pensiero Cristiano e Islamico. Inoltre, il complicato status politico di Gerusalemme rende difficile la ricostruzione, la Moschea di Al-Aqsa e la Cupola della Roccia sono state costruite nell’originale sito del Tempio. Quando il califfo omayyade Abdel-Malik ibn Marwan costruì la Cupola della Roccia, alcuni rapporti indicavano che gli ebrei erano pieni di euforia. Qualcuno credeva addirittura che questo Santuario Islamico fosse già il terzo Tempio, in quanto, durante il secolo precedente, gli ebrei avevano pieno accesso a questo sito.

Il Libro di Ezechiele profetizza quello che sarà il Terzo Tempio, annoverandolo come Casa eterna di preghiera e descrivendo in dettaglio (Capitoli 40-47)

Dal momento della distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C, gli ebrei religiosi hanno espresso il loro desiderio di vedere la costruzione di un Terzo Tempio e la preghiera per questo desiderio è parte formale della tradizione ebraica nella recita della Amidah. Anche se non edificato, l’idea e il desiderio sono sacri in particolare per l’Ebraismo ortodosso, e anticipato come luogo cultuale di prossima costruzione. I profeti della Tanakh invocavano che la sua costruzione fosse completata prima dell’avvento dell’Era messianica. La ricostruzione del Terzo Tempio svolge un ruolo importante anche in alcune interpretazioni della escatologia cristiana.

Visione Ebraica

Opinioni generali

Gli Ortodossi credono nella ricostruzione di un Terzo Tempio e la ripresa del culto sacrificale (Korban), sebbene ci sia disaccordo su come la ricostruzione debba avvenire. Gli studiosi ortodossi e le autorità rabbiniche in generale credono avverrà nell’epoca del Messia per mano della Divina Provvidenza, anche se una posizione di minoranza, seguendo il parere di Maimonide, sostiene che gli ebrei stessi dovrebbero cercare di ricostruire il tempio, quando possibile. Le autorità ortodosse in genere prevedono la ripresa del sistema tradizionale completo dei sacrifici, ma i conservatori, i riformati e i ricostruzionisti sconfessano qualsiasi fede nella ripresa del Korban. Questa convinzione è comunque incorporata nei servizi di preghiera ortodossi. Tre volte al giorno, gli ebrei ortodossi pregano l’Amidah, e ogni giorno c’è una recitazione dell’ordine quotidiano dei sacrifici e dei salmi che i sacerdoti leviti avrebbero cantato quel giorno.

La posizione generalmente accettata tra gli ebrei ortodossi è che l’ordine completo dei sacrifici sarà ripreso alla costruzione del Tempio. Sebbene Maimonide abbia scritto nella sua prima opera (“La Guida dei Perplessi) che “DIO deliberatamente ha rimosso dagli ebrei i sacrifici favorendo invece la preghiera, poiché la preghiera è una forma superiore di culto”, tuttavia il suo libro principale “Mishneh Torah”, che è considerato da alcuni come l’autorità finale della legge ebraica – afferma che sacrifici animali riprenderanno nel Terzo Tempio, e spiega il modo in cui saranno effettuati. Alcuni attribuiscono a Rabbi Abraham Isaac Kook il parere che sacrifici di animali non saranno ripresi. Questi punti di vista di Kook sul servizio cultuale del Tempio sono a volte fraintesi (per esempio, in Olat Re’ayah, commentando la profezia di Malachia:

“Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al SIGNORE come nei giorni antichi, come negli anni lontani.”
(Libro del Profeta Malachia 3, 4)

Ruolo nella preghiera

Le preghiere ebraiche degli ortodossi includono, in ogni servizio rituale e nei momenti in cui sacrifici corrispondenti sarebbero stati offerti nel Tempio, una preghiera per la sua ricostruzione e la ripresa dei sacrifici. Il servizio mattutino di preghiera comprende, come promemoria, anche una sessione di studio del rituale giornaliero e delle offerte al Tempio, incluso lo studio dettagliato dei sacrifici di animali e le offerte di incenso. Il servizio contiene anche i Salmi quotidiani e quelli per le occasioni speciali che i leviti cantavano nel Tempio. Dopo la lettura settimanale della Torah, c’è una preghiera per “restaurare la Dimora della nostra vita ed invitare la Shekhinah (presenza divina) ad abitare in mezzo a noi”, e la Amidah contiene preghiere per l’accettazione delle “offerte bruciate da Israele” e si conclude con una meditazione sul restauro del Tempio.

Tentativi di ristabilire una presenza ebraica sul Monte del Tempio

Nel mese di agosto 1967, dopo la riconquista del Monte da parte di Israele (durante la Guerra dei sei Giorni), Rabbi Shlomo Goren, il Rabbino Capo delle IDF (e poi Rabbino Capo dello Stato di Israele), cominciò ad organizzare una preghiera pubblica per gli ebrei del Monte del Tempio. Il 15 agosto 1967, poco dopo la Guerra dei sei giorni, Goren guidò un gruppo di 50 ebrei sul Monte del Tempio dove, respingendo le guardie musulmane e polizia israeliana, tennero un servizio liturgico di preghiera. Goren continuò a pregare per molti anni nel palazzo Makhkame che sporge sul Monte e a celebrare i servizi delle Grandi Festività. Il suo appello per la creazione di una sinagoga sul Monte del Tempio è stato successivamente ribadito da suo cognato, il Rabbino Capo della città di Haifa She’ar Yashuv Cohen.

Goren fu aspramente criticato dal Ministero della difesa israeliano che, notando la posizione superiore di Goren, reputava il suo comportamento inappropriato. L’episodio portò il Collegio dei Rabbini Capo del tempo a ribadire le leggi accettate dell’Ebraismo che nessun ebreo aveva il permesso di recarsi sul Monte a causa di problemi di impurità rituale. Le autorità secolari hanno accolto con favore questa sentenza in quanto conserva lo status quo con la Waqf, l’autorità islamica. In disaccordo con i suoi colleghi, Goren ebbe sempre a sostenere che gli ebrei non solo avevano il permesso, ma addirittura l’obbligo di salire e pregare sul Monte.

Goren sostenne ripetutamente la costruzione di un Terzo Tempio sul Monte a partire dagli anni 1960, associandosi anche a vari progetti messianici che riguardavano il sito. Nell’estate del 1983, Goren e molti altri rabbini si unirono a Rabbi Yehuda Getz, che lavorava al Ministero degli Affari Religiosi del Muro Occidentale, in un tour della camera sotto il Monte che Getz aveva scavato, dove i due affermarono di aver visto l’Arca dell’Alleanza. Poco dopo venne scoperto un tunnel, che causò una grave rissa tra giovani ebrei e gli arabi della zona. Il tunnel fu rapidamente sigillato con cemento dalla polizia israeliana. L’ingresso murato può essere visto dal Tunnel del Muro Occidentale, che ha aperto al pubblico nel 1996.

I Rabbini Capo di Israele, Isser Yehuda Unterman e Yitzhak Nissim, insieme ad altri importanti rabbini, hanno affermato che “da generazioni abbiamo messo in guardia ed evitato di entrare in qualsiasi parte del Monte del Tempio.” Un recente studio di questa sentenza rabbinica suggerisce che sia “senza precedenti” e forse provocata dalla pressione governativa sui rabbini, ma anche una soluzione “brillante” per la prevenzione di attriti musulmano-ebraici sul Monte. Il consenso rabbinico del sionismo religioso ortodosso continua a sostenere che è vietato agli ebrei di entrare in qualsiasi parte del Monte del Tempio. e nel gennaio 2005 è stata firmata una dichiarazione che conferma la decisione del 1967.

Ruolo dell’Ebraismo Conservatore

L’Ebraismo conservatore aspetta sia l’arrivo del Messia, che la ricostruzione del Tempio, ma non nel ripristino dei sacrifici. Di conseguenza, il Comitato per la Legge & gli Standard Ebraici dell’Ebraismo conservatore ha modificato le preghiere. I libri i preghiera dei conservatori invocano la restaurazione del Tempio, ma non chiedono la ripresa dei sacrifici. La sezione di studio ortodossa sui sacrifici nel servizio servizio mattutino quotidiano è stata sostituita da passi talmudici che insegnano che atti di bontà ora espiano il peccato.

Nella preghiera quotidiana dell’Amidah, la preghiera centrale dei servizi liturgici ebraici, le petizioni di accettare le “offerte sul fuoco” e “l’offerta di grano di Giuda e di Gerusalemme” (Malachia 3, 4) sono state rimosse. Nella preghiera speciale Musaf che si recita durante lo Shabbat e le Festività ebraiche, la frase ebraica na’ase ve’nakriv (“presenteremo e sacrificheremo”) viene modificata con asu ve’hikrivu (“presentarono e sacrificarono”), implicando quindi che i sacrifici sono cosa del passato. La preghiera per la restaurazione della “Casa delle nostre vite” e della Shekhinah che dimora “tra noi”, nel servizio settimanale di letture bibliche viene conservato nei libri di preghiera, sebbene non tutti i servizi dell’Ebraismo conservatore lo dicano. In tali libri di preghiera, parole e frasi con doppio significato, riferentesi sia a particolari del Tempio che a concetti teologici o poetici, sono generalmente preservati nel testo. Tuttavia le traduzioni ed i commentari di solito riportano solo i significati teologici o poetici. L’Ebraismo conservatore prende anche una posizione intermedia in merito ai Kohanim e leviti, affermando la rispettiva discendenza tribale patrilineare e alcuni aspetti dei loro ruoli, ma eliminando le restrizioni su chi possano sposare.

Ruolo dell’Ebraismo Riformato e Ricostruzionista

L’Ebraismo riformato e ricostruzionista non credono nel ripristino di un Tempio centrale, o di un ritorno ai sacrifici, e del relativo culto. Considerano l’era del Tempio e dei sacrifici come un periodo di un rituale primitivo, dal quale l’Ebraismo (a loro parere) si è evoluto e non dovrebbe tornarci. Credono anche che un ruolo speciale per i Kohanim ed i leviti rappresenti un sistema di caste incompatibile con i principi moderni dell’egualitarismo, e quindi non conservano tali ruoli. Inoltre, vi è una visione da parte degli ebrei riformati che la shul o sinagoga è un Tempio moderno, di conseguenza la parola “Tempio” appare in numerosi nomi di Congregazioni riformate. Infatti, la nuova designazione della sinagoga come “Tempio” è stato uno dei tratti distintivi della Riforma all’inizio del XIX secolo in Germania, quando Berlino fu dichiarata la “nuova Gerusalemme”, cercando inoltre di dimostrare il proprio convinto nazionalismo tedesco. L’antisionismo che caratterizza l’Ebraismo riformato in gran parte della sua storia si è in qualche modo placato dopo la Shoah in Europa ed i successi del moderno stato di Israele. La credenza nel ritorno degli ebrei al Tempio di Gerusalemme non fa parte della corrente principale dell’Ebraismo riformato.

Tentativi moderni di ricostruzione

Sebbene per la corrente principale dell’Ebraismo ortodosso la ricostruzione del Tempio sia generalmente lasciata alla venuta del Messia e alla Divina Provvidenza, una serie di organizzazioni, in genere rappresentati anche una piccola minoranza di ebrei ortodossi, sono state formate con l’obiettivo di realizzare la costruzione immediata di un Terzo Tempio in tempi attuali.
Queste organizzazioni sono: L’Istituto del Tempio, noto in ebraico come Machon HaMikdash (ebraico: מכון המקדש‎) e il Movimento dei Fedeli del Monte del Tempio e Eretz Israel, ciascuno con lo scopo dichiarato di costruire il Terzo Tempio sul Monte del Tempio (Monte Moriah). L’istituto ha sede nel quartiere ebraico della Città Vecchia di Gerusalemme.

Al 2016, la destra nazionalista, sia religiosa che laica, rabbini dell’ebraismo ortodosso, e sionisti sostengono il progetto del Terzo Tempio, da edificarsi nella Spianata delle Moschee, fra i luoghi sacri dell’Islam.
Una corrente politida propone una spartizione in una zona islamica ed una ebraica, mentre un’altra più radicale intende affermare la completa sovranità di Israele sull’intero sito.

Ostacoli

L’ostacolo più immediato ed evidente per la realizzazione di questi obiettivi è il fatto che due strutture storiche islamiche costruite 13 secoli fa, cioè la Moschea al-Aqsa e la Cupola della Roccia (arabo: مسجد قبة الصخرة ), sono costruiti in cima al Monte del Tempio. Si considera che la Cupola della Roccia occupi lo spazio reale in cui sorgeva il Tempio, e Israele si è impegnato a preservare l’accesso a questi edifici come parte di obblighi internazionali. Qualsiasi tentativo di danneggiare o ridurre l’accesso a questi siti, o costruire strutture ebraiche all’interno, in mezzo, sotto, accanto, a sbalzo sopra, o al loro posto, porterebbe a gravi conflitti internazionali, data l’associazione del Mondo islamico con questi luoghi santi.

Inoltre, la maggior parte degli studiosi ebrei ortodossi rifiutano qualsiasi tentativo di costruire il Tempio prima della venuta del Messia. Ciò perché ci sono molti dubbi circa la posizione esatta in cui si debba costruire. Per esempio, mentre le misure sono espresse in cubiti, esiste una controversia se tale unità di misura sia pari a circa 0,46m o 0,61m. Senza la conoscenza esatta della misura del cubito, l’altare non può esser costruito. Inoltre il Talmud narra che la costruzione del Secondo Tempio fu resa possibile solo sotto la guida profetica di Aggeo, Zaccaria e Malachia. Senza una rivelazione profetica valida, sarebbe impossibile ricostruire il Tempio, anche se le moschee non occupassero più il relativo sito.

Nonostante gli ostacoli, sono in corso tentativi di vari gruppi analitici per articolare i benefici locali e regionali di un possibile sviluppo edilizio che progressivamente si allineasse a sostegno del Terzo Tempio. Si conosce dal Talmud, che al tempo del re Agrippa Gerusalemme si riempiva di milioni di visitatori, pellegrini provenienti da tutta la regione. Oggi le potenzialità del turismo spirituale sosterrebbero gli obiettivi di crescita del sindaco di Gerusalemme di raggiungere i 10 milioni di turisti annuali. Ciò fornirebbe un rimarchevole incentivo all’economia e beneficerebbe i residenti locali e regionali, molti dei quali vivono in povertà. Poiché la ricostruzione del tempio può avvenire soltanto mediante un processo di pace, deve essere preceduta da numerose iniziative, tra cui le infrastrutture finanziarie e progettuali per sostenere un così grande aumento del turismo, accordi di cooperazione locale e regionale per consentire la sua costruzione e il buon esito di riattivare il Sinedrio, l’autorità che deve autorizzare per un tale evento.

Prototipo del Tempio di Gerusalemme

Status del Monte del Tempio

L’amministrazione palestinese attualmente limita l’accesso degli ebrei al Monte del Tempio, mentre le autorità religiose ebraiche lo limitano agli ebrei su basi religiose. Molte autorità religiose, tra cui il Gran Rabbinato, interpretano la Halakhah (Legge ebraica) affermando che sia vietato entrare nella zona per evitare inavvertitamente di passare per aree proibite (come il Santo dei Santi) e quindi dissacrarle, siccome si considera che la zona del Tempio conservi ancora la sua piena sacralità e le relative restrizioni. Inoltre, le autorità politiche, preoccupate da vari violenti scontri al Monte del Tempio, tra cui quello che diede inizio alla seconda intifada palestinese, cerca di ridurre le probabilità di ulteriori scontri tra attivisti religiosi ebrei e musulmani, cosa che potrebbe danneggiare ulteriormente il delicato tessuto archeologico e politico della zona.

Visione cristiana

Mentre esistono varie opinioni della Cristianità in merito al significato e la necessità di un terzo tempio edificato a Gerusalemme, secondo gli autori del Nuovo Testamento, la Nuova Alleanza (di cui parla Geremia in 31, 31-34) viene affermata con l’infusione dello Spirito Santo nel fedele. Paolo di Tarso illustra un concetto simile nella sua lettera ai credenti a Corinto:

  “O non sapete che il vostro corpo è il Tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da DIO, e che non appartenete a voi stessi?”   (1 Corinzi 6, 19))    

Questa idea si connette alla credenza che Gesù stesso sia il nuovo Tempio (Giovanni 2, 19), e che anche il suo popolo, quale parte del “corpo di Cristo” (intendendo la chiesa cristiana), sia parte di questo tempio (2 Corinzi 6, 16; Efesini 2, 19-22; 1 Pietro 2, 4-5).

Il gesuita Ben F. Meyer, asserisce che Gesù applicò la profezia riguardo Sion e il Tempio a sé stesso e ai suoi seguaci:

[Gesù] affermava le profezie di salvezza con la loro raffigurazione di Sion e del Tempio come appartenenti ai temi escatologici che il “pellegrinaggio dei popoli” evocava. Ma contrariamente alle aspettative comuni dei suoi contemporanei, Gesù si aspettava la distruzione del Tempio nell’imminente evento escatologico (Marco 13, 2 ; Matteo 24, 2 e Luca 21, 6). La combinazione sembra contraddittoria. Come poteva contemporaneamente predire la rovina del tempio nell’evento e affermare il compimento della fine del tempo nella promessa e profezia di Sion e del tempio? Il paradosso è irrisolvibile fino a quando uno non prende nota di un altro aspetto delle parole di Gesù nel linguaggio figurato di Sion e del Tempio, cioè, la costante applicazione ai propri discepoli delle immagini di Sion e del Tempio: la città sul monte (Matteo 5, 14; cfr. Tommaso 32), la roccia cosmica (Matteo 16, 18; cfr. Giovanni 1, 42), il nuovo Santuario (Marco 14, 58; Matteo 26, 61). L’insieme di promessa e profezia giungerà a compimento in tale circolo escatologico e messianico di credenti.

Alcuni potrebbero quindi vedere la necessità di un terzo tempio come diminuita, ridondante, o del tutto preclusa e sostituita, mentre altri prendono la posizione che la costruzione del terzo tempio è parte integrante dell’escatologia cristiana. I vari punti di vista sul significato della costruzione di un terzo tempio all’interno del Cristianesimo sono quindi generalmente legati a una serie di fattori tra cui: il livello di interpretazione letterale o spirituale applicato a ciò che viene assunto come profezia della “fine del tempo”; le relazioni percepite tra varie scritture, come Daniele, il Discorso olivetano, 2 Tessalonicesi e Ezechiele (tra tutti); se sia o meno presente una “Doppia Alleanza”; se le promesse dell’Antico Testamento sulla restaurazione di Israele rimangano irrealizzate o si siano tutte avverate col Messia cristiano (2 Corinzi 1, 20). Tali fattori determinano per esempio se Daniele 9, 27-31 o 2 Tessalonicesi 2, 4 si debbano interpretare come riferimento ad un terzo Tempio fisicamente ripristinato in futuro.

Opinioni dominanti

L’opinione dominante tra Cattolici, Chiesa ortodossa e Protestanti è che i sacrifici di animali nel Tempio erano precursori dell’espiazione dei peccati mediante il sacrificio di Gesù sulla croce e il suo sangue versato nel primo giorno di Pasqua. La Lettera agli Ebrei viene spesso citata a sostegno di questa interpretazione: i sacrifici del Tempio sono descritti come imperfetti, dato che richiedono la ripetizione (Ebrei 10, 1-4), e come appartenenti ad un patto “diventato obsoleto e invecchiato” e “prossimo a sparire” (Ebrei 8, 13). La crocifissione di Cristo, essendo un sacrificio che ha risolto il problema del peccato una volta per tutte, elimina qualsiasi necessità di ulteriori sacrifici animali. Cristo stesso è paragonato al Sommo Sacerdote che, sempre eretto, eseguiva rituali e sacrifici. Cristo, però, dopo aver eseguito il suo sacrificio, “si è seduto alla Destra di DIO” (Ebrei 10, 12), la perfezione finalmente raggiunta. Inoltre, il velo del Santo dei Santi è squarciato durante la crocifissione (figurativamente parlando secondo la teologia della Lettera agli Ebrei 10, 19-21, e letteralmente secondo il Vangelo di Matteo Matteo 27, 50-51). Per queste ragioni, un terzo Tempio, il cui scopo parziale sarebbe la re-istituzione dei sacrifici di animali, è visto come inutile e quindi rimpiazzato.

Cupola della Roccia – Vista esterna dal tetto del Monastero Francescano a Gerusalemme (Città Vecchia), Febbraio 2018

Protestantesimo

Quei protestanti che credono nell’importanza di un futuro tempio ricostruito (cioè, alcuni dispensazionalisti) sostengono che l’essenza del sistema sacrificale si sposti a un Memoriale della Croce, dato il testo di Ezechiele 39-40 (in aggiunta a riferimenti millenaristi al Tempio in altri passi dell’Antico Testamento); poiché Ezechiele spiega a lungo la costruzione e la natura del tempio millenario, in cui gli ebrei saranno ancora una volta sacerdoti, alcuni sostengono che forse il sacrificio di Gesù per i peccati del mondo non ha eliminato completamente la necessità del tempio, ma diventa oggetto di lezione cerimoniale per la confessione e il perdono (un po’ come oggi sono il battesimo in acqua e la comunione), e che tali sacrifici animali sarebbero ancora adeguati per la purificazione rituale e gli atti di celebrazione e di ringraziamento a DIO. Alcuni dispensazionalisti credono che ciò accadrà con la Seconda venuta quando Cristo regnerà sulla terra dalla città della Nuova Gerusalemme. In questo ambito, si noti che il Libro di Daniele (Dn 12, 11) viene interpretato come profezia che la fine di questa era avverrà subito dopo la fine dei sacrifici nel nuovo tempio ricostruito.

Evangelicalismo Dispensazionalista

Molti cristiani evangelici credono che nuove profezie dell’Antico Testamento associate al Tempio ebraico, come ad esempio Matteo 24-25 e 2 Tessalonicesi 2, 1-12, non fossero state realizzate del tutto durante la distruzione di Gerusalemme da parte dei romani nel 70 d.C. e che queste profezie si riferiscano ad un futuro Tempio. Questo punto di vista è una parte fondamentale del dispensazionalismo, un quadro interpretativo della Bibbia che sottolinea il letteralismo biblico e afferma che gli ebrei restano il popolo eletto di DIO. Secondo i teologi dispensazionalisti, come Hal Lindsey e Tim LaHaye, il Terzo Tempio verrà ricostruito quando l’Anticristo, spesso identificato con un leader politico di un’alleanza transnazionale simile all’Unione europea o le Nazioni Unite, assicurerà un trattato di pace tra la moderna nazione di Israele ed i suoi vicini a seguito di una guerra globale. L’Anticristo dopo utilizzerà il Tempio come luogo per proclamarsi DIO e il tanto atteso Messia, chiedendo all’umanità di adorarlo.

Cattolicesimo e Ortodossi Orientali

I cattolici e i cristiani ortodossi credono che l’Eucaristia, che reputano essere una nella sostanza con il sacrificio di Cristo sulla croce, sia un’offerta di gran lunga superiore se confrontata con i sacrifici meramente preparatori del Tempio, come spiegato nella Lettera agli Ebrei. Credono inoltre che Cristo stesso sia il Nuovo Tempio, come afferma il Libro dell’Apocalisse e che la Rivelazione possa essere meglio intesa come Eucaristia, il paradiso in terra. Le rispettive chiese sono intese a modello del Tempio di Salomone, con il Tabernacolo, che contiene l’Eucaristia, considerato il nuovo “Santo dei Santi”. Pertanto le due fedi non attribuiscono alcun significato ad una futura possibile ricostruzione del Tempio di Gerusalemme.

Gli ortodossi citano anche Daniele 9, 27 (“… egli farà cessare il sacrificio e l’offerta …”) per dimostrare che i sacrifici dovrebbero cessare con l’arrivo del Messia e asseriscono che, secondo Gesù, San Paolo e i Padri della Chiesa, il Tempio sarà ricostruito solo nell’era dell’Anticristo.

Citazioni:
  • Matteo 24, 15: “Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda…”
  • 2 Tessalonicesi 2, 3-4: “Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà esser rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto DIO o è oggetto di culto, fino a sedere nel Tempio di DIO, additando se stesso come DIO.”

Santi degli Ultimi Giorni

La Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni crede che gli ebrei costruiranno il Terzo Tempio e dopo la seconda venuta di Gesù Cristo gli ebrei accetteranno Gesù come Messia, abbracciando quindi la pienezza della dottrina Cristiana. Ci saranno molti templi, ma due templi principali serviranno come luogo di governo: il Terzo tempio come governo centrale dell’Emisfero orientale, e il Nuovo Tempio di Gerusalemme situato a Independence (Missouri) come governo dell’Emisfero occidentale con il Cristo risorto.

Visione Musulmana

Molte autorità musulmane considerano il movimento per la costruzione di un Terzo Tempio sul Monte del Tempio come un affronto all’Islam, a causa della presenza della Moschea al-Aqsa e della Cupola della Roccia, al posto del precedente Tempio Santo. Oggi la zona è considerata dalla maggior parte dei musulmani come il terzo luogo più sacro dell’Islam. Pertanto, i musulmani sono risoluti nel chiedere il riconoscimento dei loro diritti esclusivi sul sito e chiedono che sia interamente trasferito alla sovranità musulmana.

Il Monte del Tempio ha un significato importante nell’Islam poiché funge da Santuario per i profeti ebrei citati nel Corano. La tradizione islamica dice che un Tempio fu inizialmente costruito sul monte da Giacobbe e in seguito ricostruito da Salomone, il figlio di Davide. Tradizionalmente indicata come la “Moschea più lontana” (traslitterato dall’Arabo “al-masjid al-aqṣa”), oggi è conosciuta semplicemente come “al-haram ash-sharīf” (“il nobile santuario”). Il sito è ritenuto la destinazione del viaggio notturno di Muhammad (Isrā ‘), uno degli eventi più significativi raccontati nel Sacro Corano e il luogo della sua ascesa in cielo in seguito (Mi ‘raj).

Secondo Seyyed Hossein Nasr, professore di studi islamici alla George Washington University, il Monte del Tempio ha il significato di sito Santo/Santuario (“haram”) per i musulmani principalmente per tre ragioni.
In primo luogo, Muhammad (e i suoi compagni) pregavano rivolti in direzione del Tempio di Gerusalemme (chiamato “Bayt Al-Maqdis”, negli Hadith), similmente agli ebrei, prima di cambiarlo con direzione Kaaba, Mecca sedici mesi dopo essere arrivati a Medina in seguito ai versi Coranici rivelati (Sura 2, 1
44 ; 149 e 150). In secondo luogo, durante la parte della sua vita, il Profeta dell’Islam ha riferito di essere stato a Gerusalemme di notte ed aver pregato nel Tempio, questo episodio fù considerato la prima parte del suo viaggio ultraterreno (Isra e Mi’raj).

Imam Abdul Hadi Palazzi, leader dell’Assemblea dei musulmani Italiani, cita il Corano per sostenere la connessione speciale dell’ebraismo al Monte del Tempio. Secondo Palazzi, “Le più autorevoli fonti islamiche affermano i Templi”. Aggiunge inoltre che Gerusalemme è sacra per i musulmani a causa della sua precedente santità per gli ebrei e per la sua reputazione come casa dei profeti e re biblici, Davide e Salomone, tutte figure sacre per l’Islam. Afferma che il Corano “riconosce espressamente che Gerusalemme ha lo stesso ruolo per gli ebrei che la Mecca ha per i musulmani”.

 


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